Investire in diamanti è un modo per mettere a frutto il proprio denaro e ottenere una sicura plusvalenza oltre ad essere un bene rifugio.
Rispetto al classico mercato azionario o alle criptovalute infatti, investire su questa pietra preziosa permette di trattare un bene decisamente più tangibile.
Considerato un bene slegato dalla volatilità dei mercati e dagli eventi di guerra che condizionano la finanza a livello globale, sempre più persone impegnano i propri risparmi in questa pietra o nei metalli preziosi. In questa guida analizzeremo sotto tutti i punti di vista perché conviene investire nei diamanti, quali sono i potenziali guadagni ottenibili e quali i pericoli annessi a questo particolare mercato.
Indice dei Contenuti
Cosa significa investire in diamanti
Al di là degli esperti del settore e delle loro previsioni, è bene analizzare in maniera attenta questa tipologia di investimenti. Come con oro e argento, i diamanti costituiscono un tipo di bene su cui le persone puntano quando i mercati finanziari sono in forte crisi.
Si tratta non solo di un ottimo modo per evitare prodotti finanziari soggetti a forti fluttuazioni, ma anche per poter rendere più variegato il proprio portafoglio, investendo in un bene che difficilmente è soggetto a cali repentini. Focalizzandosi sul lato più pratico però, è bene conoscere a fondo il materiale che si va a trattare.
Composizione e origine
Un diamante è costituito da un reticolo cristallino di atomi di carbonio disposti secondo una struttura tetraedrica. Queste pietre preziose hanno origine nel mantello della Terra, visto che la forte pressione di tale profondità è uno dei requisiti per la loro formazione.
Nonostante ciò, attraverso gli sconvolgimenti del nostro pianeta, alcuni di essi sono stati trovati nei pressi della superficie durante gli scorsi millenni. Si pensa infatti che il genere umano conosca i diamanti già da più di 5.000 anni, secondo alcuni reperti risalenti a quel periodo rinvenuti in India.
Il nome del diamante proviene dal greco antico Adamas che tradotto vuol dire immutabile, incorruttibile. Il diamante grezzo più grande è chiamato Cullinan o anche Grande stella D’Africa, fu trovato nel marzo 1869 da un pastore e venne ceduto in cambio di un cavallo, dieci buoi e cinquecento pecore. I giacimenti diamantiferi si suddividono in due gruppi: primari e secondari. Esistono i giacimenti primari, ovvero quelli in cui i diamanti si trovano nella roccia madre, ovvero nel punto in cui si sono generati. I giacimenti secondari invece, sono quelli in cui essi si trovano dispersi in rocce sedimentarie costituite da ghiaia o sabbia, individuabili in terreni alluvionali.
Come mai il diamante è così ricercato?
Se è vero che l’essere umano è attratto dalla lucentezza di questa pietra da tempo immemore, essa presenta anche alcune peculiarità che influiscono sul suo valore. La più nota è probabilmente la sua durezza, Questa, espressa con l’unità di misura Mohs, vede il diamante come il minerale naturale più duro esistente. Nonostante ciò va detto che la durezza delle pietre varia a seconda a seconda di provenienza e di caratteristiche quali forma e dimensioni.
Altro elemento distintivo tipico dei diamanti è la conducibilità. In tal senso, questo materiale trova impiego anche come semiconduttore. Infine va anche ricordata la grande resistenza al calore. Anche in questo caso, molto dipende dalle diverse caratteristiche della pietra anche se, solitamente, questo può resistere senza subire danni anche a una temperatura che si aggira intorno ai 1.500 gradi.
Alle particolarità fisiche del prodotto poi, va aggiunta anche l’immagine a livello di marketing collegata a tale pietra e ai manufatti che ne derivano. Buona parte del successo del diamante infatti, è imputabile a una delle campagne pubblicitarie più brillanti di sempre. La compagnia sudafricana De Beers infatti, grazie a uno slogan entrato nella storia come “un diamante è per sempre” ha contribuito notevolmente a focalizzare l’attenzione su questo bene, aumentando in modo considerevole la sua immagine.
Come valutare un diamante
Dopo aver analizzato brevemente come si forma e i tipi di giacimenti da cui si estrae, è bene capire come valutare un diamante prima di investire nel settore. Solitamente, quando si vaglia una pietra preziosa di questo tipo, si prendono in considerazione le cosiddette 4 C. Nello specifico si tratta di:
- Carat, ovvero il peso, si tratta di un’antica unità di misura che utilizzava i semi del carrubo (in arabo qirat) e che equivale a circa 0,2 grammi. Il caratpuò essere a sua volta frazionato in grani (equivalenti a 1/20 di carato) e in punti (1/100 di carato).
- Cut, inteso come taglio. Si tratta del tipo di taglio a cui è stata sottoposto il materiale grezzo.
- Clarity, ovvero la purezza della pietra. I diamanti infatti, possono presentare elementi interni che costituiscono caratteristiche particolari che rendono ogni pietra unica.
- Colour, il colore. I diamanti possono avere innumerevoli colorazioni che, almeno in parte, sono dovute alla purezza.
Le combinazione quattro caratteristiche appena citate, vanno a definire le caratteristiche di ogni singola pietra. Tutto questo costituisce una sorta di “carta di identità” per la pietra che viene riassunta in un certificato. Le 4 C vengono dunque descritte in un documento apposito, rilasciato da autorità competenti conosciuto come certificato del diamante.
L’investimento vero e proprio: dove acquistare diamanti
Una volta conosciute queste basi, è bene capire come approcciarsi all’investimento vero e proprio. Per questioni di sicurezza, soprattutto per chi non è esperto del settore, è bene fare grande attenzione in fase di acquisto.
Risulta infatti importantissimo avvalersi di seri professionisti che forniscono all’acquirente ogni tipo di informazione e documentazione rispetto alla pietra, obiettivo dell’operazione finanziaria. Naturalmente poi, non va dimenticato che il diamante va protetto e, in questo caso, avvalersi di una cassetta di sicurezza e/o di una polizza di assicurazione può essere un ottimo modo per poter dormire sonni tranquilli.
Banche
Anche se gli istituti bancari sono recentemente saliti agli onori della cronaca per alcune truffe legate proprio a investimenti in questo settore, restano comunque una delle opzioni più diffuse. Entrate di recente in questo settore, le banche italiane o straniere offrono un canale di vendita che ha sia dei vantaggi che degli svantaggi.
I costi per tali transazioni, al di là di eventuali commissioni (facilmente superiori al 10%), possono a volte risultare inferiori rispetto alle altre opzioni. Nonostante ciò, essendosi aperte recentemente a questo mercato, si ha spesso a che fare con istituti che non sanno ancora bene come muoversi in tale contesto.
Per questi motivi a volte gli istituti bancari si affidano ed entrano anche in gioco intermediari o altre figure non propriamente chiare. Un vantaggio legato alle banche è anche il fatto che queste hanno a già a disposizione cassette di sicurezza e che queste possono essere messe a disposizione del compratore. Il diamante dunque, non necessita di pericolosi spostamenti, rimanendo comunque perennemente a disposizione del proprietario. Pur restando una via percorribile, le banche (almeno al momento) non sono così affidabili come si potrebbe pensare a priori.
Gioielleria
Molte persone pensano che rivolgersi a una gioielleria sia la scelta migliore per investire in una pietra preziosa di questo tipo. In realtà, va ricordato che questo genere di attività è specializzata nella vendita di gioielli con diamanti, e non nel prodotto in sé. Anche se alcuni gioiellieri possono avere senza ombra di dubbio le capacità di valutare una pietra ed il suo valore in tempo reale, molto probabilmente tenderà a vendere il diamante a un prezzo superiore a quello di mercato.
Chi ha intenzione di acquistare una pietra attraverso questo canale, devo perlomeno pretendere che il prodotto sia accompagnato da una documentazione accurata che ne identifichi caratteristiche e certifichi il valore al momento della vendita.
Acquisto all’ingrosso
La via più interessante da seguire rimane comunque l’acquisto all’ingrosso. Queste grandi società, acquistano diamanti e altre pietre preziose in quantità consistenti, abbattendo i prezzi e dunque proponendo le stesse a costi vantaggiosi. Non per niente, molti dei gioiellieri già citati si affidano proprio a queste entità per acquistare le pietre preziose che verranno poi incastonate in anelli e altri gioielli simili.
Dai rivenditori all’ingrosso più affermati del settore, è possibile ottenere diamanti con tanto di certificazioni, con garanzie provenienti da alcuni dagli enti più importanti del settore come l’Istituto Gemmologico Americano o l’Alto Consiglio del Diamante.
L’alternativa? Il trading
Investire in diamanti può anche andare oltre all’acquisto fisico di una pietra. Trattandosi di una materia prima infatti, il diamante può essere molto interessante anche per quanto riguarda il trading.
La combinazione tra mercato azionario e materie prime infatti, può rappresentare il giusto compromesso sia per chi non ha liquidità necessaria ad acquistare un diamante, sia per chi ha già esperienza nel settore del trading e vuole ampliare il proprio wallet con una pietra preziosa. In questo caso però, non si parla di diamanti “fisici” ma di asset legati al mercato dei CFD (Contratti per Differenza).
Sotto questo punto di vista, è possibile affidarsi a uno dei tanti broker online che offrono l’opportunità di investire in materie prime. Tali piattaforme infatti, nella maggior parte dei casi offrono l’opportunità di intervenire in questo settore non solo in sicurezza, ma proponendo anche consigli e formazione, rendendo dunque questo tipo di investimento relativamente sicuro.
Quanto denaro investire?
Ancor prima di approfondire vantaggi e svantaggi legati a questo ambito, è bene cercare di capire quanto è necessario possedere come fondo di liquidità destinato per cominciare questo genere di investimenti. A dispetto di quanto si possa pensare, le cifre minime sono piuttosto contenute.
Per entrare in questo settore, basta infatti un migliaio di euro. Non solo: la facilità maggiore nel trattare pietre con una caratura inferiore, può spingere gli investitori ad acquistare più diamanti di questa taglia, che dunque beneficiano di maggiori contrattazioni.
Anche se le pietre con una caratura superiore hanno prezzo e variazioni più consistenti infatti, il loro mercato è relativamente più ristretto. Come per ogni altro tipo di investimento il consiglio è quello di rendere il proprio portafoglio vario. Diversificando i prodotti, i derivati e le azioni è possibile bilanciare ogni possibile imprevisto che può turbare i mercati. In questo contesto, i beni rifugio portano a guadagni meno clamorosi ma allo stesso tempo sono meno pericolosi.
I vantaggi legati all’investimento in diamanti
Al di là di quanto detto sinora, quali sono realmente i vantaggi che si hanno nell’investire in questa pietra preziosa? Visto lo scarso rischio, il diamante, assieme ad altri minerali nobili come l’oro e il platino, è uno dei beni mobili più indicati per i tempi di crisi.
Abbinare questo tipo di investimento con altri a livello di immobili, per esempio, può permettere di avere una solida base anche per i periodi più difficili.
Naturalmente non si tratta dell’unico vantaggio legato a questa materia prima che, rispetto a tante altre, non è soggetta a deterioramento. Per sua natura infatti, il diamante è una pietra estremamente dura e che non subisce il passare del tempo. Anche per questo motivo, chi investe nel settore, sa bene che può trattarsi di una operazione di cui non gioverà solo egli stesso, ma potenzialmente anche i suoi discendenti. Si tratta di un bene solido e sicuro, che può essere preservato e persino assicurato (come già visto). Nulla a che vedere con prodotti finanziari poco tangibili che, potenzialmente, possono perdere notevole valore nel giro di pochi giorni. Non solo: a parte l’eventuale costo della cassetta di sicurezza, il diamante non necessita di manutenzioni e relativi ulteriori costi.
Altro valore aggiunto, sempre legato alla crisi attuale, è il fatto che il materiale di cui stiamo parlando non subisce sostanziali ribassi a causa dei crolli del mercato. Come l’oro e l’argento infatti, anche questo prezioso ha un trend particolare (che può essere verificato nei grafici di lungo periodo, reperibili gratuitamente sul web) che dimostra come, in tempi duri il loro valore sale. Il fatto che non sia soggetto a tasse di successione poi, eleva il diamante a un bene molto indicato per investimenti a livello generazionale.
Gli svantaggi legati a questo settore
Nonostante quanto appena detto possa in qualche modo confortare chi intenda investire in diamanti per la prima volta, va tenuto conto che sussistono anche degli svantaggi. Innanzitutto, rispetto ad altri beni rifugio, il prezzo dei diamanti è più difficile da quantificare con precisione assoluta. Al fine di valutare questo materiale prezioso esistono diversi listini prezzi a cui si affida la maggior parte di operatori del settore. Riuscire però a individuare il valore di un diamante in maniera precisa, vista l’unicità di ognuno di essi è molto difficile.
Un altro fattore che gioca a sfavore di chi ha intenzione di investire in diamanti (stiamo parlando della pietra reale e non di opzioni trattate in borsa) è la relativa difficoltà quando si tratta di vendere. Pur esistendo case d’asta o rivenditori certificati, vendere un diamante (soprattutto se si ha particolare fretta) può essere più difficoltoso del previsto.
Prezzi e listini dei diamanti
Poco fa abbiamo accennato al listini prezzi dei diamanti. Nello specifico, quello forse maggiormente considerato è il listino Rapaport. Questo, gestito dal Rapaport Diamond Report, rappresenta il particolare punto di riferimento per chi lavora in questo ambito e varia di settimana in settimana in base a diversi fattori.
Questo listino non è altro che un riassunto, sotto forma di tabelle che propone una lista di prezzi riguardanti i diamanti bianchi. All’interno del listino sono presenti parametri importanti che vanno oltre le 4 C di cui abbiamo precedentemente parlato. In esso infatti, vi sono anche valutazioni che includono, per esempio, forma e peso della pietra ma anche varianti riguardanti le tonalità. Nonostante ciò è bene ricordare come il Rapaport si concentri esclusivamente sui diamanti bianchi e non presenti alcun tipo di indicazione sui diamanti colorati.
Tutto questo sistema si discosta notevolmente da altri materiali preziosi come l’oro, la cui valutazione è maggiormente legata a mercati azionari e dunque ben visibile a tutti. Il sistema che regola il valore dei diamanti dunque, per certi versi appare più nebuloso e difficile da valutare. In virtù di ciò, ancora una volta, è bene affidarsi a degli enti specifici e affidabili, onde evitare eventuali truffe.
Le truffe negli investimenti di diamanti
Gli investimenti in diamanti hanno una lunga storia di truffe e inganni che hanno, perlomeno in parte, allontanato eventuali investitori. Negli ultimi anni gli scandali in tal senso non hanno neanche risparmiato istituti bancari.
Il modus operandi dei truffatori, a grandi linee, è sempre lo stesso. Sfruttando il fatto che gli investitori difficilmente hanno competenze elevatissime in tale settore, essi gonfiano i prezzi e falsificano le quotazioni, proponendo investimenti svantaggiosi. Come già detto, non si tratta di casi isolati e periodicamente sui giornali si può leggere di centinaia, se non migliaia, di investitori truffati in questo modo. Per evitare problemi del genere, è consigliabile rivolgersi solamente agli istituti più importanti del settore, per avere la pressoché totale certezza di non incorrere in problemi di questo tipo.
Naturalmente non mancano le sostituzioni con falsi o le vendite fittizie, anche se in questo caso si tratta di casi molto più rari e spesso maggiormente legati alla fantasia di qualche sceneggiatore. Di truffe effettuate con la compravendita di diamanti se ne sono visti davvero tanti, spesso con alcuni personaggi famosi della televisione negli scomodi panni delle vittime. Basarsi esclusivamente sulla fiducia di chi propone l’investimento e delegando a queste figure l’operazione nella sua interezza può essere comodo, ma con risvolti inaspettati. Proprio per questo motivo è meglio sempre informarsi di persona prima di acquistare una pietra così preziosa.
Un investimento sul lungo termine
La compravendita di diamanti non è una pratica particolarmente fruttuosa nel breve periodo e, a meno di sconvolgimenti economico politici, è un tipo di business sconsigliato per chi ha fretta di incassare plusvalenze. Il prezzo solitamente riportato dalle certificazioni infatti, risulta al di sopra del mercato. Solitamente questa cifra può variare sino a raggiungere anche un sovrapprezzo del 15%.
Dunque, ottenere un reale guadagno vendendo un diamante, richiede che il mercato sconti questo margine. In parole povere è impensabile acquistare e rivendere un diamanti nel giro di pochi mesi. In tal senso, questo tipo di investimento va fatto in ottica di un lungo periodo, a partire dai 10-20 anni in su. Dunque, chi intende effettuare un investimento ma al contempo non si sente di impegnare una somma ingente di denaro per un periodo così lungo, dovrebbe trovare altri tipi di business.
Quanto può rendere investire in diamanti?
Appurato il fatto che i tempi per vedere il frutto di questo investimento sono lunghi, è il momento di capire quanto realmente si può guadagnare da questo tipo di impiego dell’eventuale liquidità disponibile. Per avere un’idea generale, basta seguire i dati proposti dal sito Statista. La piattaforma, che ha preso in esame i riferimenti di valore riguardanti il prezzo di tale pietra preziosa dal 1960 al 2016, ha evidenziato come dal 1970 al 2000, il prezzo dei diamanti è praticamente raddoppiato.
Secondo alcuni studi riportati da varie fonti che analizzano i trend delle materie prime inoltre, l’investimento in diamanti porta una media di rendimento pari a 3,5% – 4% all’anno. Calcolando che questo particolare settore è uno dei pochi che, a prescindere da ciò che succede nel mondo, ha un rendimento piuttosto costante, è facile intuire perché tanti investitori ultimamente si stiano interessando ad aggiungere nel loro portafoglio anche questo bene. Chiaramente in percentuali più o meno alte a seconda dell’aggressività del risparmiatore.
Conclusioni
Investire in diamanti è una delle tante opportunità per poter rendere vario il proprio portafoglio. Si tratta di una tipologia di investimento che, per sua natura, va ragionata perlomeno in ottica decennale. A patto di escludere a priori qualunque necessità impellente di liquidità e di affidarsi a un ente venditore serio e professionale, questo tipo di investimento può risultare molto redditizio. Abbinato ad altre tipologie di asset, magari con rendite inferiori ma sul medio-corto periodo, i diamanti possono offrire una variante interessante per i propri investimenti.
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