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Sembra che le azioni Juve si siano stabilizzate dopo il pericoloso rally delle scorse settimane. Ma lo stop della Serie A e di tutte le competizioni europee non promette nulla di buono per il titolo bianconero.
A inizio Febbraio la capitalizzazione era pari a 1,64 miliardi di euro, scesa vertiginosamente in appena un mese a quota 1,07 miliardi. Bruciati quindi ben 580 milioni di euro di capitalizzazione e titolo “retrocesso” dall’ FTSE Mib.
Da lunedì 23 Marzo, infatti, le azioni Juve sono quotate sull’indice Mid Cap, destinato alle società con media capitalizzazione. Una perdita di appeal non indifferente, sicuramente il titolo è già uscito dall’orbita dei maggiori broker presenti sul mercato.
Infatti, spesso anche se le piattaforme di trading permettono di investire solo su azioni presenti nell’indice più importante della propria borsa di appartenenza (leggi anche: “Piattaforme Trading: eToro vs Plus500”)
In questo caso, la “Serie A” della Borsa di Milano è l’FTSE Mib.
Azioni Juve: il punto sulla capitalizzazione
Le azioni Juve lasciano quindi il posto a quelle Mediolanum e cominciano il loro cammino sul nuovo indice, rimanendo comunque titolo di riserva dell’FTSE Mib. L’ultima quotazione relativa al suddetto indice è stata di 0,71€ per azione, si riscontra quindi un leggero rialzo in questi ultimi 10 giorni, le azioni Juve attualmente hanno un valore di 0,74€ per azione.
Ma continuano i problemi sul fronte capitalizzazione, che scende al di sotto di 1 miliardo di euro e si attesta a quota 978,80€. Probabilmente la società sta già pensando ad una nuova ricapitalizzazione, ma ricordiamo che la holding Exor (che controlla Juventus Football Club) ha già proceduto nei mesi scorsi con la medesima operazione. John Elkann quindi, dovrà di nuovo metter mano alla tasca, i 300 milioni di euro stanziati l’ultima volta sono letteralmente “volati”.
Si delinea una situazione abbastanza grave in casa Juve, che dal 2 Gennaio ad oggi ha perso oltre il 40% del proprio valore. Ora il titolo cerca di recuperare, l’attuale rialzo è dovuto sicuramente alla notizia della rinuncia allo stipendio per 4 mesi da parte dei calciatori del club.
Ebbene, questo significherà più soldi in cassa e più liquidità, magari anche una ghiotta occasione per gli investitori e speculare nel breve termine sul rialzo del titolo.
L’indebitamento finanziario
Ma si sa, le prestazioni sportive del club camminano di pari passo con le performance in Borsa, e senza gli incassi derivanti dai botteghini, senza i premi elargiti dalla UEFA per ogni partita di Champions, e soprattutto senza ricevere denaro per i diritti televisivi (se non si gioca, le società non pagano), la situazione finanziaria della Juve non può che peggiorare.
I primi segnali di debolezza arrivano dalla capitalizzazione di mercato, che per il momento si riduce sempre più. Ancora più grave la situazione riguardante l’indebitamento finanziario. Attualmente la Juventus è il club più indebitato della Serie A, i numeri parlano chiaro.
I debiti della famiglia Agnelli, o meglio della Juventus, ammontano a ben 576,8 milioni di euro. Praticamente il 60% dell’intero valore azionario del club.
Insomma, sul campo sarebbe da pazzi pensare ad un fallimento della Juve, che per il momento è pur sempre la più forte ed importante squadra italiana.
Ma a Piazza Affari invece, tutto è possibile.
Attenzione.
