Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha pubblicato le sue disastrose stime sulla situazione economica in Italia per il 2020. Perfettamente in linea con le previsioni degli analisti, e probabilmente con quelle di mezzo mondo, si preannuncia un anno difficilissimo per l’Italia e per gli italiani.
E’ dura da digerire, ma i numeri non sono affatto dalla nostra parte. Inoltre, economisti e non, sono tutti d’accordo: il paese più colpito (economicamente) dall’epidemia sarà l’Italia.
Il periodo post-coronavirus si preannuncia estemamente complicato, anzi, critico.
Le previsioni della nostra Confindustria sono addirittura ottime in confronto a quelle elaborate dal World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale (leggi anche:“Centro Studi Confindustria: i dati su Pil e debito 2020”).
Di seguito le previsioni 2020 sull’economia italiana.
Fondo Monetario Internazionale: PIL e disoccupazione
L’analisi dell’FMI riguarda tutti i paesi europei e non, ma dai dati pubblicati quelli che spiccano di più sono quelli riguardanti il Belpaese. Ebbene, per il 2020 è previsto un crollo del PIL pari a -9,1%, ancor più disastroso del -6% stimato da Confindustria.
Nel 2021 invece, sempre secondo FMI ci sarà un rimbalzo pari a +4,8%, un rialzo più abbondante di quello ipotizzato dagli analisti italiani ovvero +3,5%. Solamente tre mesi fa, nel primo mese dell’anno, le stime dell’FMI sul PIL italiano del 2020 indicavano +0,5%. Certo non un granché, ma era pur sempre un valore positivo.
Non va affatto meglio sul fronte della disoccupazione, il Fondo Monetario Internazionale ipotizza che salirà al 12,7%, in aumento di 2,7 punti percentuali. Il 2019 è stato chiuso infatti con una disoccupazione pari al 10%, dopo essere “addirittura” scesi al 9,7% nel mese di Ottobre.
Più morbide invece le stime di Confindustria che vedono nel 2020 una disoccupazione all’11,2%, per poi diminuire notevolmente di 1,5 punti percentuali nel 2021 ed attestarsi ai livelli di Ottobre 2019 (9,7%).
Per l’FMI invece, nel 2021 la disoccupazione in Italia sarà pari al 10,5%. E quindi una visione più rosea almeno dal punto di vista del calo, pari in questo caso a 2,2 punti percentuali.
La situazione nel resto d’Europa
Il Fondo Monetario Internazionale è però certo su una cosa, che il tasso di disoccupazione aumenterà in tutte le economie mondiali, da quelle europee fino a quella cinese e americana.
Per quanto riguarda l’Europa, si ipotizza che in Germania la disoccupazione arriverà al 3,9% rispetto all’attuale 3,2%, valore comunque estremamente basso.
Male per la Francia che vedrà salire il numero di persone senza lavoro, con un tasso di disoccupazione stimato al 10,4%. I cugini d’Oltralpe si avvicinano sempre più ai nostri numeri, e appaiono lontani anni luce dalla Germania.
Anche il Portogallo se la passerà male, la disoccupazione aumenterà del 50% e si attesterà al 13,9% della popolazione (attualmente lo stesso valore è pari al 6,5%).
Ma lo Stato che se la passerà peggio di tutti, almeno per quanto riguarda il tasso di disoccupazione sarà la Spagna. Ebbene, le stime indicano una disoccupazione al 20,8%.
Praticamente la più alta d’Europa.