Sciopero Benzinai: Quanto Dura? Benzinai ancora Aperti a Roma e in Italia?

I benzinai italiani hanno aderito allo sciopero in misura pari all’80-90%, secondo fonti della Federazione Autonoma Italiana Benzinai (Faib). Circa 12-13 mila punti sui 22 mila circa gestori indipendenti aderenti alle tre sigle che hanno proclamato lo sciopero (Faib, Figisc e Fegicaa) hanno partecipato alla protesta, anche se con modalità diverse. L’ultima mediazione tra i rappresentanti dei benzinai e il ministro delle Imprese Adolfo Urso è fallita nel tardo pomeriggio di ieri.

Il tentativo del ministro è stato “apprezzato” dai sindacati, ma lo sciopero è comunque scattato. Le tre sigle sono state spaccate sulla durata della protesta, con Faib che ha annunciato che la serrata delle pompe di benzina sarebbe finita alle 19 di oggi, mentre le altre due hanno confermato i due giorni previsti, con le serrande abbassate fino a domani 26 gennaio.

Ieri sera, in alcune città come Napoli, si sono registrate lunghe code davanti ai benzinai, nella corsa al pieno prima dello stop scattato alle 19. Oggi alle 11 è in programma un’assemblea dei gruppi dirigenti delle organizzazioni di categoria, presso la sala Capranichetta di Piazza Montecitorio. L’incontro, hanno fatto sapere le sigle in un comunicato, «è aperto a deputati e senatori di tutti i gruppi parlamentari».

uesta mattina si sono registrati nuovi rialzi sui listini dei prezzi dei carburanti (salite anche le medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa, con la benzina in “fai da te” sopra quota 1,85 euro/litro e il gasolio a un passo da 1,9 euro/litro: livelli che non si vedevano da fine luglio). Il governo potrebbe convocare in extremis i benzinai, per illustrare un emendamento al decreto trasparenza che cambierebbe le carte in tavola sullo sciopero.

Bruno Bearzi, presidente di Figisc/Anisa Confcommercio, ha dichiarato: “Se ci venisse illustrato perlomeno il testo, potrebbe essere utile a risolvere la vertenza, ma finora tutto ciò che è arrivato ci è stato calato addosso senza nessuna interlocuzione”. Bearzi ha anche criticato l’esposizione del cartello con il prezzo medio, sostenendo che non serve al consumatore e che l’installazione ha un costo che verrà spostato sul prezzo finale, causando un doppio danno al consumatore. Invece, Bearzi proponeva di pubblicizzare il sito del ministero dell’Ambiente con un Qr code per permettere ai consumatori di verificare i prezzi.

La protesta dei benzinai è stata causata dall’aumento dei prezzi dei carburanti, che hanno raggiunto livelli record non visti dalla fine di luglio. I gestori indipendenti, che rappresentano l’80% delle stazioni di servizio in Italia, chiedono una maggiore trasparenza nella determinazione dei prezzi e un’equa remunerazione per la loro attività.

L’assemblea di oggi rappresenta un’occasione importante per discutere e trovare una soluzione alla vertenza in corso. Tuttavia, con le tre sigle dei benzinai spaccate sulla durata dello sciopero e con il governo che potrebbe presentare un emendamento al decreto trasparenza all’ultimo minuto, è difficile prevedere come si evolverà la situazione. Ciò che è certo è che i consumatori stanno già subendo gli effetti dello sciopero con code e difficoltà nell’approvvigionamento di carburante, e che una soluzione rapida ed equa è essenziale per evitare ulteriori problemi.

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