In mattinata sono arrivati grandi novità riguardo la revoca delle concessioni e l’infinita “battaglia” tra Atlantia e il Governo.
A quanto pare un accordo preliminare è stato finalmente raggiunto, ora c’è da aspettare solamente l’ufficialità dello stesso. L’annuncio è arrivato da fonti governative al termine del Consiglio dei Ministri, durato tutta la notte e conclusosi solamente alle 5:00 di questa mattina.
Si va verso la nazionalizzazione di Aspi (Autostrade per l’Italia), che sembra aver accolto tutte le richieste del governo. Se la società non rispetterà nel tempo le regole imposte dal Consiglio dei Ministri, sarà invece revoca.
Atlantia si è finalmente “piegata” alle richieste del Governo, dopo le continue proposte inviate e ritenute inaccettabili da quest’ultimo.
Se ti interessano ulteriori informazioni sul caso Atlantia, leggi anche: “Azioni Atlantia crollano: revoca delle concessioni vicina?”.
Atlantia: lo scontro con il Premier Conte e la denuncia
Prima di arrivare a questo accordo (che fra l’altro non è stato del tutto raggiunto, si tratta ancora di accordo preliminare), Atlantia ha anche accusato il Presidente del Consiglio Conte riguardo il crollo delle azioni. Uno scivolone del -15% che ha causato parecchi problemi ad Atlantia e a tutti i suoi azionisti.
La società ha infatti segnalato il Premier Conte alla Consob, ritenendolo colpevole del crollo delle azioni a causa delle sue dichiarazioni riguardo la revoca delle concessioni autostradali.
A prendere le difese di Atlantia sono stati tutti i partiti di destra, soprattutto la Lega. Il capogruppo Matteo Salvini ha infatti dichiarato che segnalerà Conte alle autorità di vigilanza per le sue “chiacchiere spropositate”. Il leader della Lega ha infatti affermato che a farne le spese sono stati anche gli operai ed i lavoratori di Atlantia (che detengono piccole quote), e non solo investitori milionari o la famiglia Benetton.
Comunque sia, dopo le dichiarazioni del Premier, magicamente Atlantia ha spinto per trovare un accordo.
L’accordo con il Governo
L’accordo con il Governo prevede un ri-asset di Aspi, società che gestisce le autostrade italiane ed attualmente controllata da Atlantia.
Ebbene, la famiglia Benetton dovrà uscire dal capitale societario di Aspi. Per il momento la quota della famiglia dovrà scendere dall’88% al 10%. Ed ovviamente non avrà nessun posto nel cda (consiglio di amministrazione) visto che la quota si abbasserà al 10%.
Inoltre Aspi verrà scorporata definitivamente da Atlantia, e Cassa Depositi e Prestiti entrerà subito nel capitale di Aspi con una quota pari al 51%. Questo è quanto previsto nella prima fase dell’accordo.
A questa subentrerà poi la seconda fase in cui entreranno nuovi soci nel capitale di Aspi, e la stessa società verrà poi quotata alla Borsa di Milano.
Siamo quindi vicinissimi alla fine della battaglia durata ormai 2 anni, e cominciata Martedì 14 Agosto 2018. Data in cui persero la vita 43 persone a causa del crollo del Ponte Morandi di Genova.