Siamo agli sgoccioli, da domani entreremo nel pieno dell’ultima settimana di contrattazioni per l’Ops lanciata da Intesa su Ubi.
Entreremo quindi nel vivo della “battaglia”, la maggior parte delle adesioni dovrebbero arrivare proprio negli ultimi giorni prima della scadenza (fissata per il 28 Luglio 2020).
Nel precedente articolo avevamo parlato del “si” di Monte Lombardia e dei grandi soci bresciani di Ubi, rispettivamente detentori del 4% e dell’8% del capitale di Ubi. Ancora in forse, ma protesa verso l’adesione all’ops di Intesa, c’è invece la Fondazione CariCuneo che detiene una partecipazione in Ubi al 5,9%.
Per ulteriori informazioni, leggi anche: “Azioni Ubi: titolo vola (+12%) dopo nuova offerta Intesa”.
Nonostante le adesioni dei tre azionisti appena citati non siano state ancora formalizzate, nella giornata di oggi le adesioni all’offerta di pubblico scambio sono arrivate all’8,48% del capitale.
Di seguito analizzeremo la situazione attuale riguardo l’Ops di Intesa su Ubi.
Ops Intesa: la situazione attuale
All’apertura dell’ultima settimana di contrattazioni, ovvero nella giornata di ieri (lunedì 20 Luglio 2020), le adesioni erano al 5,23%. In un solo giorno quindi sono aumentate fino all’8,48%.
La giornata di oggi (Martedì 21 Luglio 2020) è stata sicuramente la più interessante fin’ora, sono state infatti registrate ben 37.289.026 nuove richieste di adesione. Per un totale di 97.103.386 adesioni.
Si tratta del più alto numero di adesioni in un giorno solo, dal lancio dell’Ops di Intesa sino ad oggi. Probabilmente l’aumento dell’offerta da parte di Intesa San Paolo sta dando i suoi frutti.
Ricordiamo che l’offerta di pubblico scambio lanciata dal gruppo piemontese su quello lombardo, prevede un concambio di 17 azioni Intesa ogni 10 azioni Ubi portate in adesione. A cui si aggiungerà un premio cash pari a 0,57 euro per ogni azione Ubi, fortemente voluto da Intesa.
E’ stata quindi perfezionata l’offerta, cosa che rende l’ops più appetibile verso i soci di Ubi.
Previsioni future
Mancano solamente 7 giorni al momento fatidico, la chiusura delle contrattazioni. Noi crediamo che l’ops di Intesa non vada a buon fine nonostante il ritocco dell’offerta (che fra l’altro reputiamo ancora troppo bassa). L’isituto guidato da Carlo Messina dovrebbe raggiungere il 66,67% di adesioni, valore che ci sembra troppo alto da raggiungere.
Però mai dire mai, le ore fatidiche saranno quelle prima della chiusura, quando i grandi azionisti si muoveranno e risulteranno ancor più determinanti.
A conti fatti però, all’attuale 8,48% di adesioni dovranno aggiungersi anche quelle di Monte Lombardia (4%) e Sindacato Azionisti Bresciani (8%) che hanno già aderito all’offerta, manca solo l’ufficialità. Il totale dovrebbe quindi essere pari al 20,48%, salvo clamorosi passi indietro.
La quota di adesioni totali comincia quindi a farsi pesante, senza dimenticare la Fondazione CariCuneo, attualmente nel “limbo”. Crediamo che la Fondazione aspetti l’ultimo momento per aderire o meno all’ops Intesa, evidentemente attende le mosse degli altri soci.
In questo caso si parla di un ulteriore 5,9% che porta ad un ipotetico 26,38%. Tutto sommato un valore ancora troppo basso per parlare di aggregazione di Ubi in Intesa.