Le azioni Atlantia continuano il loro trend positivo, da inizio Aprile infatti il titolo ha cominciato il suo cammino verso l’alto. Il rialzo più significante ha portato il titolo Atlantia da 12 euro per azione a quota 14,17 euro, per poi attestarsi su un range di 13 – 13,50 euro per azione.
L’ultima seduta della settimana è stata chiusa a 13,20€, in rialzo del 3,86%. Evidentemente la notizia della valutazione di Aspi e dell’ipotetica acquisizione del 40-50 % della stessa da parte del governo, ha giovato enormemente al titolo.
La notizia è stata lanciata da Atlantia, che ha proposto al governo l’acquisizione di importanti quote in Aspi, in cambio però di qualche piccolo “privilegio”.
Di seguito il focus sulla questione.
Atlantia: la situazione attuale
A quanto pare le autostrade stanno per tornare nelle mani del governo, o quasi. Attualmente sono gestite da Aspi, società a sua volta controllata da Atlantia.
Ebbene, secondo indiscrezioni il colosso delle infrastrutture sarebbe in procinto di cedere il 40-50% delle quote di Aspi a Cassa Depositi e Prestiti, e al fondo F2i. In poche parole, allo Stato (leggi anche: “Cassa Depositi e Prestiti: 72 milioni a Tunisia e Bolivia”).
Ma dietro tutto questo, ci sono una serie di richieste da parte di Atlantia, che ricordiamo è la società responsabile (per la stragrande maggioranza degli eventi accaduti) della tragedia del crollo del Ponte Morandi di Genova. Il governo ha quindi proceduto con la revoca delle concessioni autostradale, sancita in un decreto apposito, poi prorogato grazie al nuovo Decreto Mille Proroghe (art.35).
Atlantia è stata anche “multata” dal governo per 2 miliardi di euro ,sempre a causa del disastro di Genova. La società si dice disposta a pagare la suddetta sanzione, ma non prima di aver contrattato su varie questioni economiche.
Le richieste del colosso delle infrastrutture
A quanto pare Atlantia ha chiesto allo Stato un indennizzo di ben 7 miliardi di euro. La cifra sarebbe la “penale” per l’estinzione anticipata della concessione autostradale, ancora oggi valida fino al 2038. Ricordiamo, che la revoca delle concessioni al momento rimane temporanea.
Come se Atlantia non avessa alcuna colpa nel disastro di Genova, la società di proprietà della famiglia Benetton continua per la sua strada senza ammettere, neanche lontanamente, le proprie colpe.
Ebbene, Atlantia sarebbe disposta a far entrare anche Anas nella parte gestionale delle autostrade (come già anticipato dal governo mesi fa), e di ridurre le tariffe autostradali del 5%.
Le società controllate
Insomma, a nostro avviso ci sembra che ad avere la meglio da tutta questa situazione, sia ancora una volta Atlantia. Nonostante la società si ostini a non pagare la sanzione inflitta a causa del Ponte Morandi, addirittura rilancia una contro-offerta e cerca di ottenere una plusvalenza di 5 miliardi da questa operazione.
E poi, ricordiamo che attualmente il traffico autostradale è diminuito dell’80% e tutte le altre controllate di Atlantia non se la passano meglio. Ad esempio Autogrill sta perdendo cifre mostruose giorno dopo giorno, per non parlare della spagnola Abertis (Atlantia ha una partecipazione del 50%) che anch’essa sta accusando i colpi inflitti dal lock-down imposto in Spagna.
E che dire di Aeroporti Roma, altra società controllata da Atlantia. Il settore aereo è probabilmente quello più in crisi di tutti, la stragrande maggioranza delle compagnie aeree ha la flotta a terra e milioni di dipendenti in cassa integrazione.