Stamattina i possessori di carte Sisalpay hanno avuto un bruttissimo risveglio.
Infatti sono ore ormai che tutti i conti risultano bloccati, i pagamenti respinti e gli utenti non possono effettuare alcun tipo di operazione.
C’è già chi grida al complotto e accusa di truffa la società milanese Sisal. Ma non è così dato che la colpa è da attribuire al crack della tedesca Wirecard, che da anni gestisce il sistema di pagamenti elettronici del gruppo italiano.
Ebbene, la società ha già emesso un comunicato straordinario in cui rassicura tutti gli utenti e possessori di carte Sisalpay, indicando il blocco simultaneo dei conti come conseguenza del “disastro Wirecard”.
L’autorità di vigilanza bancaria tedesca ha infatti disposto il blocco preventivo dei conti a livello mondiale. E in questi rientrano anche tutti quelli collegate a società terze che avevano stretto accordi con la società tedesca.
Se ti interessa il settore fintech e i pagamenti digitali, leggi anche: “Conto N26 Business: arriva la versione per imprenditori digitali”.
Di seguito vi spieghiamo perché le carte Sisalpay sono state bloccate e cosa c’è dietro.
Carte SisalPay: cosa è successo a Wirecard
Il blocco, come già anticipato, è dovuto al crack di Wirecard. L’azienda tedesca è attiva sin dal 1999 nel settore dei pagamenti elettronici, e fornisce servizi finanziari digitale a numerose aziende. E’ stata leader di mercato, parliamo al passato perché ormai ci si aspetta solamente il fallimento ufficiale (bancarotta).
Alla presentazione del bilancio 2019 infatti, i revisori hanno capito subito che c’era qualcosa che non andava. A quanto pare risultano “inesistenti” ben 2 miliardi di euro che la società tedesca avrebbe dovuto avere in “cassa” come liquidità.
La stessa Wirecard ha indicato che i 2 miliardi di euro sono stati depositati presso due banche delle Filippine. Ma una volta verificato il tutto, è emerso che in nessuna banca filippina ci sono depositi o conti intestati alla società tedesca. Cosa confermata in seguito anche dal direttore della Banca Centrale Filippina.
Quindi, secondo l’autorità di vigilanza finanziaria tedesca Wirecard o non ha mai generato profitti o qualcuno ha rubato i 2 miliardi di euro. Intanto il CEO della società è già stato arrestato e poi rilasciato dietro il pagamento di una cauzione pari a 5 milioni di euro.
Da qui nasce il conseguente blocco di tutte le carte Wirecard e di quelle emesse da società terze che utilizzano il sistema di pagamento digitale che la società tedesca gestisce.
Recupero delle somme: arrivano i nostri
Per quanto riguarda gli utenti di Sisalpay, il tutto si dovrebbe risolvere nel giro di qualche giorno, anche se non possiamo stabilirlo con certezza. Quello che sappiamo è che i conti sono stati congelati e che le carte risultano inutilizzabili.
Ma la nota emessa da Sisalpay rassicura comunque i propri utenti, confermando che possono stare tranquilli, i propri conti sono sempre al sicuro.
Intanto la società milanese ha “scomodato” anche la principale banca italiana, Intesa San Paolo, che si occuperà del recupero delle somme. L’istituto di credito si occuperà, attraverso la controllata Banca 5, di recuperare le somme e di provvedere alla sostituzione delle carte.