Nelle scorse ore l’ops lanciata da Intesa San Paolo su Ubi Banca ha racimolato ampi consensi.
Ricordiamo che il concambio è di 17 azioni Intesa ogni 10 azioni Ubi portate in adesione, più un premio pari al 27,6% del valore azionario di Ubi registrato nell’ultima seduta antecedente il lancio dell’Ops di Intesa.
Nelle ultime ore Carlo Messina (CEO di Intesa) ha anche annunciato il miglioramento dell’offerta, a cui si aggiungeranno altri 0,57 euro cash per ogni azione Ubi portata in adesione.
La seduta giornaliera è stata chiusa con ben 8.511.881 nuove richieste di adesioni, che si aggiungeranno a quelle accumulate nei giorni scorsi. Il totale ad oggi 17 Luglio 2020 è pari a 44.044.555 adesioni, ovvero il 3,850% dell’offerta.
Mancano però ancora 11 giorni alla chiusura delle contrattazioni, e tutto può ancora accadere. Sempre nelle ultime ore infatti sono spuntate grandiose novità e retroscena sull’ops di Intesa.
A conti fatti, le adesioni sembrano essere già a quota 15%, di seguito vi spieghiamo perché.
Ops Intesa: aderiscono i grandi azionisti bresciani e Monte Lombardia
Qualche giorno fa vi avevamo parlato del “tradimento” di Cattolica, che da sempre aveva dichiarato di non voler aderire all’ops di Intesa. E invece la partecipazione dell’1% detenuta in Ubi è stata già portata in adesione.
Per ulteriori informazioni sulle posizioni di Cattolica e CariCuneo, leggi anche: “Ops Intesa su Ubi: adesioni superano il 2%”.
Dopo questa inaspettata decisione, anche la Fondazione CrC Cuneo rivede la sua posizione anche se conferma ancora una volta che non aderirà all’offerta di Intesa, ritenuta inaccettabile. La porta resta però aperta, non è escluso che possano esserci ulteriori colpi di scena.
Le partecipazioni detenute dalla Fondazione CR Cuneo potrebbero infatti pesare sulle adesioni, dato che la quota ammonta al 5,9%. Assolutamente di rilievo. Affermiamo però che la posizione di CR Cuneo, per il momento rimane a favore di Ubi Banca.
Ma la notizia del giorno riguarda i grandi azionisti bresciani che, a quanto pare, si dichiarano pronti ad ederire all’ops di Intesa. Dal momento del lancio dell’offerta di pubblico scambio, i bresciani si sono sempre schierati a difesa di Ubi Banca, veri e propri pilastri del gruppo.
E invece anche loro sono pronti a tradire Ubi, soprattutto dopo che l’ops di Intesa diventa, giorno dopo giorno, sempre più conveniente. E questo potrebbe essere un grande problema per Ubi Banca, se tutti gli azionisti cambiassere idea, raggiungere e superare il 66% delle adesioni è assolutamente fattibile.
Ricordiamo che gli azionisti bresciani detengono quote pari all’8% del capitale di Ubi, assolutamente rilevanti.
L’annuncio di voler aderire all’offerta è arrivata questa mattina da parte di Franco Polotti, ex presidente del consiglio di gestione di Ubi, attraverso un’intervista rilasciata al Giornale di Brescia. I soci bresciani sono quindi pronti a portare il proprio 8% in adesione, cosa che sposterà sicuramente gli equilibri.
Completamente diversa invece la situazione degli azionisti bergamaschi, che confermano ancora una volta l’appoggio a Ubi e quindi di non aderire a nessuna offerta.
Salvo la Fondazione CariCuneo, attualmente in forse dopo le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi. Il totale delle partecipazioni detenute dai soci bergamaschi è pari al 19% del capitale.
Non finisce qui, perché nelle ultime ore anche Monte di Lombardia ha annunciato che conferirà il proprio 4% detenuto in Ubi nell’ops di Intesa. La notizia arriva poco dopo l’annuncio da parte degli azionisti bresciani.
In entrambi i casi però, l’adesione non è stata ancora formalizzata e rimane al 3,8%. Ma visto che manca solo l’ufficialità, aggiungiamo già il 4% di Monte Lombardia e l’8% detenuto dai soci bresciani. Per un totale pari a 15,8%.
Attenzione.