Ormai la crisi sanitaria legata al Coronavirus 2020 è già crisi economica. A distanza di qualche settimana dall’allarme lanciato da parte del governo, lavoratori autonomi e imprese sono in difficoltà. Ma non solo. Ci sono anche migliaia di studi professionali che hanno quasi bloccato del tutto le loro attività lavorative.
Come comportarsi? Vediamo nel dettaglio i primi incentivi a disposizione.
Studi professionali danneggiati dal Coronavirus, i primi aiuti
Ragionieri, dottori commercialisti, avvocati ma anche consulenti del lavoro e altri liberi professionisti. La crisi economica legata all’epidemia da Coronavirus non risparmia nessuno.
Le Casse previdenziali private hanno provveduto a sospendere il pagamento dei contributi ad oggi fino al 30 aprile, ma potrebbero già presentarsi gli estremi per prorogare l’intervento.
Dal punto di vista governativo, si attendo misure concrete, e non solo legate alle zone geograficamente definite rosse, in fase iniziale (dal momento che oggi l’intero Paese è protetto e blindato).
Un primo intervento arriva da Ebipro, l’ente bilaterale per gli studi professionali che, insieme alla Confprofessioni e le varie parti sociali, ha stanziato 4 milioni di euro per contrastare l’emergenza lavoro.
Si tratta di risorse che dovrebbero tramutarsi nell’immediato in aiuti concreti, così ripartiti:
- sostegno al reddito, per compensare la mancata retribuzione lorda oraria dovuta alle attività lavorative ormai sospese o comunque fortemente ridotte
- lavoro in modalità smart working, con agevolazioni per chi acquista computer, stampanti e software per lavorare in modalità smart, restando a casa
- facilitazioni per accesso al credito, per consentire ai liberi professionisti di accedere alle garanzie statali. Nella fattispecie si tratta di 7,5 milioni di euro stanziati a Favore di Fidiprof, da parte di Ebipro, attraverso Gestione Professionisti.
Ovviamente si tratta di un primo passo e si resta in attesa di aggiornamenti, come afferma lo stesso presidente di Confprofessioni: “la situazione è allarmante,[…] c’è il dovere di intervenire tempestivamente per tutelare i professionisti”.