La cassa integrazione è già stata prolungata fino alla fine dell’anno. Ma c’è un’altra novità prevista dalla nuova manovra ovvero degli incentivi per le aziende che vi rinunciano per riprendere a lavorare i dipendenti.
Vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.
Incentivi alle aziende: cosa succede se si rifiuta la cassa integrazione
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il terzo (fino a questo momento) scostamento di bilancio pari a 25 miliardi. Nella manovra, sono previste anche le risorse per rifinanziare la cassa integrazione, inclusa la novità per chi vi rinuncia.
In pratica le aziende potranno beneficiare di sgravi contributivi se decidono di rinunciare alla cassa integrazione e riprendere a lavorare i dipendenti forzatamente “a riposo”. Gli sgravi di cui poter beneficiare saranno al 100% per chi favorisce la tutela dei lavoratori.
Le altre novità della nuova manovra
Tra le altre novità, come già accennato c’è la possibilità di prolungare la cassa integrazione ma, dalle prime informazioni, sembra che questo sarà possibile solo per le aziende che dimostrano un calo del fatturato di almeno il 20%. E ovviamente che hanno già terminato queste prime 18 settimane di cassa integrazione.
Una manovra quest’ultima che è costata 16,5 miliardi di euro ma che stando ai dati a disposizione, avrebbe scongiurato il licenziamento di un milione e mezzo di persone.
L’altra novità correlata al prolungamento della cassa integrazione è la sospensione dei licenziamenti oltre la data del 17 agosto e che quindi saranno sospesi fino a fine dicembre.
Tali provvedimenti ovviamente non sono validi per le aziende che hanno dichiarato fallimento, che hanno deciso di chiudere o che già hanno stretto accordi con il lavoratori con mediazione sindacale.
Infine è possibile anche che vi sia una proroga dei contratti a termine, senza dover inserire la causale. Ad ogni modo si attende l’approvazione di oggi in Parlamento e gli sviluppi nei prossimi giorni.