Le azioni Ubi Banca stanno dominando la scena dei titoli bancari quotati sull’FTSE Mib. Senza dubbio il titolo dell’istituto di credito bergamasco ha messo a segno un’ eccezionale performance, tra le migliori dell’intera Piazza Affari.
Il trend è sempre positivo, e dopo il super rialzo registrato lo scorso fine settimana, anche per quella attuale la partenza è stata ottima. La giornata di oggi infatti è stata chiusa con un gran bel +4,20%, per una quotazione pari a 3,20 euro per azione.
Precisiamo però che la quotazione del titolo, e il suo conseguente rialzo, è dovuto all’adesione all’offerta di pubblico scambio lanciata qualche mese fa da Intesa San Paolo su Ubi.
La Borsa di Milano sembra quindi favorevole ad un’eventuale fusione tra le due banche, anche se ancora non sappiamo se verrà portata a termine oppure no.
Se ti interessano ulteriori informazioni su questo titolo, leggi anche: “Azioni Ubi Banca: ottima trimestrale, titolo ok”.
Azioni Ubi Banca: al via l’OPS
Si è quindi appena conclusa la prima giornata di contrattazioni riguardo l’offerta di pubblico scambio (OPS) lanciata da Intesa San Paolo. Ricordiamo che invece la giornata conclusiva è stata fissata al 28 Luglio 2020.
L’offerta prevede un concambio di 1:7, ovvero di 17 azioni Intesa per ogni 10 azioni Ubi portate in adesione all’OPS. O ancora 1,7 azioni Intesa ogni azione Ubi.
Inoltre Intesa ha chiuso la seduta odierna a quota 1,79 euro, e sulla base di questa quotazione, il valore invece riconosciuto alle azioni Ubi sarebbe pari a 3,04 euro.
Intanto Ubi Banca è riuscita a chiudere una straordinaria seduta a quota 3,20 euro (un rialzo pari a +4,2%), ovvero il 5,1% in più rispetto ai valori iniziali dell’offerta.
I possibili scenari post-OPS
Ma la partita non è affatto chiusa e i vertici di Ubi Banca, guidati da Victor Messiah, potrebbero ancora “sfuggire” all’aggregazione in Intesa.
Ma, almeno dal punto di vista finanziario, agli azionisti di Ubi Banca converrebbe aderire all’OPS. Secondo le previsioni, la maggior parte dei soci Ubi dovrebbe aderire all’offerta, anche perché risulta molto appetibile.
Cosa più volte sottolineata anche da Equita SIM, che proprio stamattina ha fatto nuovamente presente che il premio del 28% rispetto al valore di Ubi prima dell’Ops è assolutamente conveniente. E che nell’ultimo decennio il premio medio per un’operazione del genere è stato pari al 3-4%.
Insomma, per portare a termine l’OPS senza problemi, dovranno aderire ad essa il 50% + 1 dei soci Ubi. Le previsioni indicano che le suddette adesioni riguarderanno tra il 50 ed il 66,6% degli azionisti di Ubi. Se invece le adesioni saranno inferiori al 50% + 1 non si farà più nulla.
Scenario completamente diverso invece se le adesioni supereranno i due terzi (ovvero oltre il 66,6%). In questo caso Intesa avrà il pieno controllo dell’assemblea dell’istituto bergamasco, e si potrebbe addirittura arrivare ad una riduzione del valore di concambio.