Il Bonus Innovazione Tecnologica fa parte del pacchetto di misure previste per le attività di Ricerca e sviluppo. Destinato a PMI e Start-up, il bonus è pari al 6% ed è usufruibile sotto forma di credito d’imposta.
Ogni PMI potrà chiedere fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro, e le attività ad esso legate riguarderanno la realizzazione di prodotti, sistemi o processi di produzione innovativi. Quindi via libera a nuove produzioni di carattere tecnologico ed eco-sostenibili.
Si tratta quindi di attività ben diverse da quelle di ricerca e sviluppo, nonostante il bonus innovazione tecnologica faccia parte del Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo 2020 (leggi anche: “Bonus Ricerca e Sviluppo: fino a 3 mln per ogni PMI”).
Di seguito analizzeremo il bonus innovazione tecnologica, come funziona e in cosa consiste.
Bonus innovazione tecnologica: il concetto di “innovazione”
Per prima cosa ci teniamo a precisare che prodotti e sistemi di produzione dovranno essere assolutamente innovativi. Quindi non avranno accesso al credito le PMI che svolgono attività di routine legate al miglioramento della qualità dei prodotti o attività utili a differenziare il proprio prodotto da quelli competitors.
Queste due attività non rientrano nel concetto di “innovazione”.
Detto ciò, possiamo passare invece alle due categorie che permettono l’accesso al bonus innovazione e tecnologia pari al 6%. Ovvero:
- Prodotti nuovi o significativamente migliorati;
- Processi nuovi o significativamente migliorati.
Prodotti nuovi o significativamente migliorati
Di questa categoria fanno parte tutti i prodotti e i servizi che si differenziano da quelli già in uso o prodotti dalla PMI di riferimento.
Quindi dovranno assolutamente presentarsi in modo diverso per alcune caratteristiche.
Tra queste segnaliamo le caratteristiche tecniche, i materiali utilizzati, le componenti del prodotto/servizio, il software utilizzato, la facilità d’uso ed altre caratteristiche riguardanti prestazioni e funzionalità.
Processi nuovi o significativamente migliorati
Per i processi invece, si intendono innovativi metodi di produzione, distribuzione e logistica.
Si tratta di significativi cambiamenti da apportare a macchinari, attrezzature, software e ad altri processi aziendali.
Ricordiamo che sono ammessi in questa categoria solamente le attività svolte nella fase pre-lancio (o pre-competitiva). Ovvero legati alle fasi di progettazione, realizzazione e test finali sul prodotto o servizio.
Per quest’ultima fase rientra anche la produzione di prototipi o impianti-pilota.
La maggiorazione del 10% del bonus
Il testo sul Bonus Ricerca e Sviluppo chiarisce poi un ulteriore passaggio riguardo il Bonus Innovazione Tecnologica.
A quanto pare spetta una maggiorazione del 10% (sempre con tetto massimo fissato a 1,5 milioni di euro) per attività di transizione ecologica (investimenti green, eco-sostenibilità, riduzione emissioni CO2, ecc) e innovazione digitale.
Transizione ecologica:
- economia circolare;
- recupero delle materie prime;
- utilizzo di materiali eco-sostenibili;
- remanufcturing
Innovazione digitale:
- Integrazione fra IT e operations;
- Simulazione tecnologica dei processi produttivi;
- Manutenzione predittiva;
- Assistenza online;
- Realizzazione sistema Blockchain;
- Applicazione della cybersecurity.