Abbiamo parlato del contributo a fondo perduto per le imprese e le partite Iva da parte del Governo. Si tratta di una importante possibilità di ottenere liquidità per il proprio business, pur rispettando i parametri imposti dalla legge.
Ebbene, il Governo non accetta le modifiche proposte a tali disposizioni, da parte della categoria dei liberi professionisti. Quindi esclude, in via definitiva dall’agevolazione, tutti i titolari di partita Iva iscritti alle Casse di Previdenza private.
Ingegneri, avvocati, commercialisti e architetti non potranno godere di questo sostegno economico statale.
Vediamo i dettagli.
Liberi professionisti con Partita Iva, no al fondo perduto e altri limiti
Il Decreto a cui ci riferiamo è quello Rilancio, da cui -nonostante i vari emendamenti proposti- i liberi professionisti sono rimasti fuori rispetto alle altre Partite Iva.
Il contributo a fondo perduto si concede alle Partite Iva che dimostrino un calo percentuale di almeno il 33% del fatturato di aprile 2020 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
La disputa si gioca proprio sul piano dei limiti reddituali ma non solo. Riguarderebbe anche i tempi ormai troppo dilatati per la cassa integrazione e il fatto che, chi ha studio professionale all’interno della propria abitazione, non può beneficiare del credito d’imposta.
Da ricordare che il Decreto Rilancio esclude dal beneficio del fondo perduto anche:
- tutti coloro che hanno cessato l’attività il 31 marzo 2020
- gli intermediari finanziari
- gli enti pubblici
- i titolari di partita Iva che hanno beneficiato dei bonus Cura Italia
- coloro che beneficiano del reddito di ultima istanza
Il disappunto principale che sale dalla platea dei liberi professionisti riguarda il fatto che i vari avvocati, commercialisti e via di seguito hanno continuato la loro attività, soprattutto in un momento come questo, in cui la produzione normativa è aumentata a dismisura nell’arco di pochissimo tempo.
Ma a beneficiare dell’aiuto statale sono solo i liberi professionisti che aderiscono alle società mentre restano fuori tutti coloro che, nella medesima posizione fiscale e iscritti alla previdenza privata, svolgono però la loro attività in maniera individuale.