Le aziende romagnole in crisi ai tempi del Coronavirus, possono accedere in deroga alla cassa integrazione, da subito e con effetto retroattivo al 23 febbraio. Questo grazie agli ultimi provvedimenti varati dalla Regione Emilia Romagna, in favore degli imprenditori del settore privato e le varie unità produttive/operative situate in Regione. L’obiettivo è arginare le criticità economiche e tutelare i dipendenti.
Vediamo tutti i dettagli.
Credito e mutui a sostegno delle imprese romagnole
La Regione ha già predisposto il necessario per la presentazione di domande di cassa integrazione in deroga a vantaggio degli imprenditori costretti a sospendere il rapporto lavorativo con i subordinati o a ridurne l’orario di lavoro.
Nella fattispecie di tratta dello stanziamento di 38 milioni di euro messi a disposizione dopo l’accordo tra Regione e sindacati. La misura eccezionale consente di applicare la cassa integrazione con effetto retroattivo al 23 febbraio e per la durata di un mese.
Oltre agli imprenditori del settore privato, possono beneficiare del provvedimento anche:
- i datori di lavoro che hanno in appalto opere e servizi
- i soci lavoratori subordinati in società cooperative
- Non rientrano invece tra i beneficiari, i datori di lavoro domestico.
La Regione ha previsto un’ulteriore misura d’emergenza, a sostegno delle imprese locali. Si tratta nella fattispecie di un pacchetto da 45 milioni di euro, così ripartiti per differenti tipologie di interventi:
- 10 milioni di euro per le imprese e consentire loro di accedere al credito senza interessi. L’obiettivo è fornire liquidità immediata e far ripartire le aziende, così da generare investimenti stimati per 100 milioni di euro.
- si aggiungono 30 milioni di euro, da erogare secondo queste modalità:
- 18 milioni ai Comuni
- 6 milioni al settore della cultura, in particolare per lo spettacolo
- 3,4 milioni di euro che serviranno ad abbattere i tassi d’interesse sui mutui delle imprese agricole
- 3 milioni di euro per albergatori e settore turistico, a fondo perduto
Infine, i restanti 5 milioni di euro sono destinati in favore delle famiglie locali.