Il guerrilla marketing è una forma di promozione pubblicitaria molto diffusa negli Stati Uniti. Esso, sostanzialmente, consiste nel creare pubblicità sfruttando mezzi abbastanza aggressivi che facciano leva sull’immaginario collettivo.
Un concessionario Lexus statunitense ha sfruttato questo tipo di marketing per attaccare Tesla. Vediamo come ha operato.
Guerrilla Marketing: cos’è
Come detto, questo tipo di marketing punta ad attaccare con strumenti abbastanza aggressivi quello che è l’immaginario collettivo. Sostanzialmente, esso deve stupire il consumatore al fine di imprimere un messaggio nella sua mente.
Campagne low-cost e con strumenti non convenzionali sono tipiche di questo tipo di marketing.
Esso, un tempo utilizzato solo da piccole realtà che non potevano stanziare grandi budget per la pubblicità, da alcuni anni è apprezzato anche da aziende di dimensioni elevate.
Alcuni esempio
Un primo esempio riguarda una campagna pubblicitaria della Pepsi. Essa mostrava un bambino che comprava due lattine di Coca Cola da un distributore automatico. Il piccolo, però, non beveva le due lattine, ma le piazzava sotto i suoi piedi in modo da creare dei trampoli ed arrivare ad un’altezza tale da premere il pulsante per acquistare una Pepsi, prima troppo in alto per lui.
Un altro esempio è la celebre iniziativa di McDonald’s che vedeva il famoso fast-food offrire una colazione a tutti coloro che si fossero presentati in pigiama all’interno di uno dei punti vendita della catena.
L’ultimo esempio vogliamo dedicarlo a quello che è considerato il primo caso di guerrilla marketing della storia. I produttori del film “The Blair Witch Project”, che non avevano grandi disponibilità per pubblicizzare l’opera, misero in giro sulla rete una leggenda metropolitana. Essa narrava che quattro registi erano spariti in un bosco del Maryland. L’unica loro traccia consisteva in delle pellicole ritrovate anni dopo. Nelle pellicole era contenuto The Blair Witch. Inutile dire che questa campagna fu un successone.
Tutti questi tre esempi hanno in comune delle cose:
- Utilizzo di strumenti non convenzionali
- Fanno leva sull’immaginario dei consumatori
Cosa ha fatto il concessionario Lexus
Tesla sta conquistando rapidamente il mercato dell’auto negli Stati Uniti. I concessionari degli altri marchi se ne sono accorti e stanno correndo ai ripari con promozioni eccezionali.
Tra di essi c’è un rivenditore autorizzato di Lexus in Texas, che ha deciso di contattare molti possessori di una Tesla tramite un messaggio abbastanza particolare.
Nella lettera che il concessionario ha spedito ai possessori di una Tesla c’era scritto:
“Ti sei divertito, ora è il momento di non scendere più a compromessi”.
Il tutto accompagnato dall’invito a dare in permuta la propria auto elettrica in cambio di una venduta dal concessionario e di usufruire di un buono sconto di $ 1.000.
Attaccare in maniera così diretta la concorrenza è un ottimo esempio di guerrilla marketing e potrebbe essere di ispirazione a molte realtà italiane che hanno budget bassi per la pubblicità. Una sola raccomandazione: se deciderete di fare questo tipo di marketing, muovetevi sempre nei limiti della concorrenza leale.