Ogilvy UK non collaborerà più con gli influencer che ritoccano le foto

La filiale di Ogilvy che opera nel Regno Unito ha preso una decisione drastica: non collaborare più con gli influencer che ritoccano le foto.

Si tratta di una presa di posizione molto forte e che potrebbe andare a rivoluzionare il settore dell’influencer marketing, portandolo a veicolare un messaggio legato alla body positivity.

Ogilvy Logo
Logo della famosa agenzia pubblicitaria Ogilvy.

Ogilvy UK: stop agli influencer che ritoccano le foto

Ogilvy, per chi non lo sapesse, è una delle più importanti agenzie pubblicitarie al mondo. Essa fu fondata a New York nel 1948 e da allora opera con successo.

Ogni mossa che fa la società è tenuta molto in considerazione da tutti gli operatori del mondo della pubblicità. L’ultimo iniziativa di Ogilvy, quindi, potrebbe rappresentare un vero e proprio cataclisma, soprattutto per chi si opera di influencer marketing.

La filiale dell’agenzia pubblicitaria che opera nel Regno Unito, infatti, ha deciso di ridurre, sino ad azzerarle, tutte le collaborazioni con quegli influencer che ritoccano le loro foto.

Ad annunciare la drastica decisione è stato l’head of influence dell’agenzia, Rahul Titus. L’uomo ha dichiarato che l’influencer marketing:

«dovrebbe rappresentare il lato più autentico del marketing, ma, ormai, finisce per sfornare contenuti così artefatti da risultare pericolosi per chiunque frequenti i social media. Come marketer, come agenzia, come brand abbiamo il dovere di prenderci cura delle generazioni future».

La scelta della famosa agenzia pubblicitaria, quindi, è legata anche ad una presa di coscienza che vuole portare al raggiungimento di un modo più etico di fare influencer marketing.

Il ban riguarderà soprattutto quegli influencer che editano i lineamenti del viso, le forme del corpo, le caratteristiche della pelle e così via.

Quale potrebbe essere la vera ragione di questa scelta

Negli ultimi anni, il numero di utenti che richiede dei social media più veri è aumentato esponenzialmente.

Gli utenti, infatti, si sono resi conto del fatto che la perfezione non esiste e che è giusto apprezzare il proprio corpo con tutti i suoi difetti.

La scelta di Ogilvy di “bannare” gli influencer che ritoccano le loro foto, quindi, potrebbe non essere solo puramente etica, ma potrebbe nascondere anche dei motivi meramente legati al mondo del marketing.

Gli influencer che trasmettono messaggi legati alla body positivity, infatti, sono più apprezzati dagli utenti e, di conseguenza, sono più ricercati dai brand che vogliono pubblicizzarsi.

Da ricordare, inoltre, che i social media possono impattare fortemente sul modo in cui una persona accetta o meno il proprio corpo.

Soprattutto i più giovani e chi è più fragile mentalmente, vedendo contenuti che esaltano una finta perfezione, potrebbe provare ansia e frustrazione e vivere male la sua vita.

Non è un caso se molti Paesi hanno imposto agli influencer che usano dei filtri di segnalare la cosa sotto i loro post tramite un apposito hashtag.

I contenuti influenzano la salute mentale degli utenti: il caso Facebook

Come detto, avere una visione distorta della realtà potrebbe portare, nei casi più gravi, a non accettare il proprio corpo e a vedersi in maniera distorta. Questo disturbo di natura psichiatrica è noto come dismorfofobia.

Alcuni mesi fa, degli ex dipendenti di Facebook (ora Meta) rivelarono che la società era al corrente del fatto che alcuni contenuti, soprattutto negli adolescenti che utilizzavano Instagram in maniera intensa, causavano danni all’equilibrio psicofisico. In particolare, si trattava di contenuti che offrivano una visione distorta della realtà.

Come funzionerà il ban di Ogilvy

Come accennato, il ban di Ogilvy UK agli influencer che ritoccano le foto non sarà immediato.

La pratica di ritoccare le foto, infatti, è estremamente diffusa e pensare di farla sparire con un clic è impossibile.

Rahul Titus ha dichiarato:



«stiamo parlando di rivoluzionare dieci anni di comportamenti sui social network e sappiamo che ciò non può avvenire in due mesi».

La prima fase di questo processo vedrà l’agenzia impegnata in una serie di confronti con le compagini che saranno colpite da questa novità:

  • influencer
  • brand
  • content creator

L’obiettivo di questi incontri sarà quello di definire in maniera dettagliata una politica “anti-ritocco”.

Probabilmente, infatti, sarà ancora possibile poter utilizzare alcuni filtri. In particolare, quelli relativi alla regolazione della luminosità e del contrasto delle foto potrebbero non essere vietati.

A partire da maggio, invece, dovrebbe partire la vera e propria fase di ban degli influencer che non vogliono smettere di usare filtri e tecniche di ritocco eccessivo delle foto.

Chi non potrà più ritoccare le foto

Questo “ban”, chiaramente, riguarderà solo quegli influencer che lavorano sotto l’egida di Ogilvy. Tutti gli altri potranno continuare a fare quello che preferiscono.

L’agenzia pubblicitaria, probabilmente, stilerà qualche sorta di contratto in base al quale riceverà il permesso di utilizzare sistemi di intelligenza artificiale per rilevare eventuali foto ritoccate dagli influencer con i quali collabora. In futuro questo punto sarà meglio chiarito.

Gli influencer che non accetteranno queste nuove regole di Ogilvy, non potranno più collaborare con la sua filiale con sede in UK.

Se l’esperimento dovesse avere successo, questo policy potrebbe essere esportata anche nelle altre filiali e i brand potrebbero iniziare a pretendere policy simili anche da altre agenzie.

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About Vincenzo Napolitano

Atletico, salutista, non procrastinatore, sensibile. Vincenzo Napolitano non è nulla di tutto ciò. Scrive cose di marketing (soprattutto digitale) per Notizie.Business.

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