Le piattaforme che propongono il crowdfunding spuntano come funghi. Il settore cresce in maniera esponenziale e attualmente è arrivato ad un valore di mercato di quasi 10 miliardi di dollari. Nell’ultimo anno, la crescita è stata di oltre il 50%.
In aumento anche il numero di campagne di crowdfunding, e secondo le statistiche degli analisti il finanziamento medio si aggira intorno ai 780 dollari. Questo strumento finanziario è utilizzato soprattutto in Oriente, la Cina infatti possiede la più grande fetta di mercato, pari all’85%.
Insomma, quasi un monopolio.
Piattaforme crowdfunding: il mercato globale
Negli ultimi anni sono comparse diverse piattaforme di crowdfunding anche in Europa, e questo nuovo tipo di finanziamento sta cominciano ad attirare l’interesse di tutti. Esperti di economia e non.
Ma il mercato cinese è molto diverso dal nostro, lì le campagne di crowdfunding vengono lanciate da colossi del calibro di Alibaba, Suning, e JD.com che sfruttano la loro fama e la larga base di utenti a loro disposizione.
In Europa e negli USA invece, si tratta più che altro di “semplici” portali che offrono questo tipo di servizio, non collegati a nessuna multinazionale o grande aziende. Insomma, fanno storia a sé.
Tra le piattaforme crowdfunding di maggior successo ci sono le statunitensi Kickstarter e Indiegogo.
Kickstarter vs Indiegogo: l’approccio alla raccolta fondi
Partiamo subito con la differenza più grande tra le due piattaforme di crowfunding: l’erogazione del finanziamento.
Su entrambe è possibile creare una raccolta fondi, a prescindere dallo scopo e dall’obiettivo (in termini economici) da raggiungere. Con Kickstarter i fondi verranno erogati soltanto al raggiungimento dell’obiettivo pre-fissato, sistema detto anche “all or nothing”. Non sarà possibile richiedere i fondi accumulati se l’obiettivo non è stato raggiunto.
Diversa invece la situazione per Indiegogo che dà sia la possibilità di una raccolta fondi “all or nothing”, e sia di un finanziamento flessibile. Quest’ultimo permette di ricevere i fondi accumulati anche se l’obiettivo non è stato raggiunto.
Ricordate però, che se non avete raggiunto la cifra inizialmente indicata come obiettivo, probabilmente vi ritroverete poi in difficoltà durante la realizzazione del progetto.
Starà a voi decidere.
Le modalità di pagamento e le commissioni
Poi, altra differenza riguarda la modalità di pagamento proposta agli utenti e a tutti coloro che hanno intenzione di partecipare ad una raccolta fondi. Con Kickstarter sarà possibile pagare con carta di credito e Stripe, mentre con Indiegogo si potranno utilizzare entrambe le modalità o anche Paypal. Kickstarter invece non supporta Paypal.
Infine, fino a poco tempo fa c’erano differenze anche per quanto riguarda le fees (commissioni) che le piattaforme trattengono. Oggi, nel 2020, Indiegogo applica una tariffa flat del 5%, proprio come Kickstarter, e questo vale sia per i finanziamenti all or nothing e sia per quelli flessibili.
Fino al 2015 Indiegogo tratteneva il 4% se si raggiungeva l’obiettivo, mentre il 9% per chi aderiva al finanziamento flessibile.
Stessa cosa anche per le commissioni inerenti alle spese di gestione, percentuale che varia dal 3% al 5%.