Contributi regionali anche per aziende con unico dipendente. È questa la decisione adottata in queste ore dalla Regione Lazio, per introdurre lo smart working in azienda. Inizialmente il contributo previsto andava in favore delle sole aziende con almeno tre dipendenti. Adesso invece anche chi ha un solo dipendente può accedere ai finanziamenti regionali stanziati allo scopo.
Vediamo maggiormente nel dettaglio di cosa si tratta.
Contributi smart working per le aziende laziali, anche con unico dipendente
Tra le misure iniziali attivate dalla Regione Lazio per contrastare gli effetti economici negativi della diffusione del Coronavirus, troviamo l’avviso pubblico in favore dell’introduzione dello smart working in azienda.
Il bando originario però, con risorse per 2 milioni di euro, si rivolgeva solo ai datori di lavoro già iscritti alla Camera di Commercio oppure titolari di partita Iva, ma ad ogni modo con un minimo di tre dipendenti in forza lavoro.
Da quel momento in poi però, le parti sociali hanno cominciato ad inoltrare le loro richieste presso l’Assessorato regionale, in favore di un’estensione dell’agevolazione. Il fine ultimo è di assicurare al massimo la continuità alle attività produttive e di tutelare così il maggior numero di lavoratori possibile.
In questo momento così delicato per il nostro Paese è importante che nessun lavoratore resti indietro e che, nei limiti del possibile, possa continuare a svolgere le proprie mansioni anche lavorando da casa.
Le aziende laziali dunque, con un solo dipendente o con più di 30, possono richiedere un contributo variabile, in base alla forza lavoro presente. Si va da un minimo di 2 mila ad un massimo di 22.500 € per innovare processi e attrezzature e consentire quindi il lavoro in modalità smart.
I finanziamenti ricevuti dalla Regione Lazio per l’attivazione dello smart working servono per l’acquisto di:
- software
- hardware
- corsi di formazione
Ne beneficiano le aziende che hanno sede operativa o unità produttiva su territorio regionale.