Le Casse di Previdenza sospendono l’erogazione del contributo economico per professionisti e Partite Iva. Dopo 500 mila richieste pervenute, oggi 10 aprile era la data fissata per cominciare a erogare l’indennità. Il decreto 23/2020 ha però cambiato i requisiti per gli aventi diritto.
Vediamo di cosa si tratta e chi potrebbe restare escluso dal nuovo provvedimento.
Dietrofront per il bonus 600 euro dei professionisti
La precisazione aggiunta nel decreto 23/2020 stabilisce che per aver diritto al bonus è necessario essere iscritti ad una Cassa Previdenziale “in via esclusiva”. Questo riguarda ad esempio tutti i professionisti che in realtà svolgono anche un’attività da dipendente. Le loro domande potrebbero essere le prime cancellate.
Nell’incertezza, le Casse di Previdenza hanno intanto sospeso il processo di erogazione. Alcune hanno preferito bloccare del tutto l’arrivo di nuove richieste (che in realtà possono essere accolte di diritto fino al 30 aprile). Altre Casse invece le stanno ancora accettando. Nel frattempo si discute sul da farsi e si presume che le Casse chiederanno una integrazione per le domande già ricevute (ovvero un’autocertificazione per dichiarare che non si è titolari di reddito dipendente).
Ad ogni modo l’erogazione prevista per oggi è sospesa.
C’è un ulteriore aspetto da mettere in evidenza, per quanto riguarda l’erogazione dell’indennità da parte delle Casse Private. Il 40% dei potenziali aventi diritto, al momento non ha ancora una copertura finanziaria ufficialmente disponibile, che garantisca l’ottenimento del bonus.
Sulla carta sono 552 mila gli iscritti alle Casse di previdenza privata, a cui si deve aggiungere la platea di architetti e ingegneri. I finanziamenti stanziati ammontano a 200 milioni di euro che, conti alla mano, coprono 333.333 mila richieste. Ebbene già alla data del 3 aprile, la quota delle domande inoltrate era di 376 mila.
In teoria il bonus inizierà ad arrivare per il 60% degli aventi diritto all’indennità. Le Casse tuttavia rassicurano ma restano in attesa della copertura totale, visto che si prospetta lo sforamento del tetto di quanto disponibile. Sono dunque in atto i dovuti controlli, soprattutto di natura interpretativa per capire quali sono le attività realmente “limitate dai provvedimenti restrittivi” che avranno diritto al bonus.