In queste ore, Facebook sta cambiando il modo in cui le notizie vengono classificate nel feed principale.
Il prossimo aggiornamento dell’algoritmo, infatti, darà la priorità ai contenuti originali.
Inoltre, con il nuovo update l’algoritmo del social netowork penalizzerà gli articoli che non mostrano in maniera chiara chi sono gli autori dietro di loro.
La piattaforma afferma che questi aggiornamenti nascono dalle richieste degli utenti e sono stati creati con il feedback di editori di notizie ed esperti accademici.
Facebook: priorità agli articoli originali
L’algoritmo di Facebook, come detto, ora darà la priorità agli articoli di notizie identificherà come originali (in poche parole, a parità di contenuto saranno avvantaggiati quegli articoli scritti cronologicamente prima e linkati più volte come fonte).
Per identificare articoli di notizie originali, il social network esaminerà gruppi di articoli che hanno un argomento simile. Tramite questa analisi, il social network determinerà quale articolo è più frequentemente usato come fonte originale. Per fare ciò, ad esempio, potrebbero essere analizzati i backlink all’articolo.
Quando più editori diversi condividono notizie sullo stesso argomento, Facebook avvantaggerà quella più “anziana” nei feed delle persone.
Questa modifica non si applicarà agli articoli di notizie condivisi da connessioni personali come amici e familiari. Questa modifica vale solo per gli articoli condivisi dalle pagine degli editori.
Ci sono alcuni difetti in questo approccio che vengono immediatamente in mente. Ad esempio, succede spesso che un sito web di grandi dimensioni copi una notizia pubblicata in origine da un piccolo editore.
In questi casi, i giornalisti potrebbero finire per linkare come fonte più frequentemente il publisher più grande perché è più noto.
Secondo gli standard del social network, l’articolo del grande editore sarebbe visto come l’originale, nonostante ciò non sia vero.
Gli sviluppatori, infatti, hanno ammesso che l’algoritmo avrà bisogno di tempo per perfezionarsi. Solo con l’uso potrà essere raggiunto un grado elevato di correttezza nel funzionamento.
Svantaggi se l’autore di un contenuto non sarà riconoscibile facilmente
Facebook con questi aggiornamenti, inoltre, enfatizzerà l’importanza del poter risalire con facilità alla paternità di un articolo. Il social, infatti, ha affermato che la mancanza di trasparenza è un segno di scarsa credibilità.
In futuro, il social network svantaggerà quegli articoli di quegli editori che non mostrano in maniera chiara informazioni sulla propria redazione.
Facebook analizzerà le righe degli articoli e il sito web di provenienza per vedere se sono presenti informazioni sull’autore di un contenuto. Le informazioni fornite da un articolo dovranno includere il nome e il cognome di chi lo ha scritto o di chi fa parte della redazione.
“Abbiamo notato che i publisher che non includono queste informazioni spesso non sono ritenuti credibili dai lettori e producono contenuti clickbait o pagine piene di pubblicità. Tutti questi sono contenuti che gli utenti non vogliono vedere su Facebook”.
Oltre che mostrare i nomi e i cognomi dei giornalisti, non sembrano esserci altri criteri da rispettare per rendere un articolo trasparente dal punto di vista della paternità.
Questa modifica non è una novità introdotta da Facebook. La paternità trasparente di un articolo è uno standard editoriale nel giornalismo.
“La trasparenza editoriale è uno standard professionale supportato da organizzazioni come Trust Project, SOS Support Public Broadcasting Coalition, Global Forum for Media Development e Reporter senza frontiere.
Abbiamo consultato queste organizzazioni, oltre a oltre 20 altri esperti di media globali, per sviluppare questi aggiornamenti”.
Alcune criticità
Vi sono dei problemi anche in questo approccio, ammette Facebook. In alcuni casi gli autori potrebbero essere a rischio includendo le loro informazioni personali negli articoli.
Proprio per questo, il social network si impegnerà a migliorare il proprio algoritmo per tutelare quei giornalisti che lavorano in ambienti rischiosi.
Una soluzione sarebbe poter rendere sufficiente l’utilizzo del nome “redazione” per quegli articoli che trattano temi scottanti.
Il lavoro da fare, ovviamente, è ancora molto.
Cosa significa tutto ciò per gli editori che lavorano su Facebook?
Man mano che questo aggiornamento verrà implementato nei vari Paesi, le notizie originali potrebbero vedere un aumento del pubblico.
È importante che gli editori tengano presente che i loro articoli, almeno inizialmente, saranno ancora soggetti ai vecchi criteri di classificazione di Facebook.
Detto questo, il social network afferma che la maggior parte degli editori di notizie, probabilmente, non vedrà cambiamenti significativi nella loro posizione nei feed di notizie delle persone.
Vista quest’ultima dichiarazione, ci sentiamo un po’ confusi e ci domandiamo il perché di questi aggiornamenti se gli editori non noteranno alcun cambiamento particolare.
Probabilmente, ci vorrà molto tempo prima che questo algoritmo nuovo impari a lavorare in maniera efficiente.