Amazon Ads: Boom nel Primo Trimestre del 2020, Poi il Crollo

Amazon, ormai, è una delle piattaforme pubblicitarie più utilizzate per quanto riguarda la pubblicizzazione di prodotti fisici.

Molte piattaforme pubblicitarie, durante il primo trimestre del 2020, hanno mostrato prima un buon andamento dei guadagni e poi un crollo dovuto al COVID-19.

Ciò che distingue il marketplace di Jeff Bezos dalle altre piattaforme, però, è il suo doppio ruolo di intermediario logistico e agenzia pubblicitaria.

Vediamo se questa particolare posizione ha influenzato l’andamento delle entrate pubblicitarie del marketplace.

Amazon

Amazon e il declino degli ads nel primo trimestre del 2020

Come molte piattaforme pubblicitarie nel corso del primo trimestre del 2020, anche Amazon ha mostrato un andamento simile degli introiti pubblicitari: crescita forte per tutti i tre mesi e poi un crollo totale con l’arrivo del COVID-19.

Tuttavia, a differenza delle altre piattaforme, Amazon ha mostrato una crescita esponenziale delle entrate rispetto allo scorso anno, accaparrandosi un posto al tavolo dei big del settore (dominato da Google e Facebook).

All’inizio della pandemia, il marketplace ha annunciato una riduzione delle vendite di prodotti non essenziali e del loro stoccaggio.

Ciò, quindi, ha rallentato il servizio “FBA”, Fulfillment By Amazon, che funge da intermediario logistico per i venditori che decidono di appoggiarsi alla piattaforma per poter vendere online.

Ciò ha creato una situazione interessante per i venditori, che speravano di capitalizzare l’inevitabile aumento degli ordini online, ma che non sono riusciti a spedire o a stoccare i loro articoli.

Il rallentamento del servizio FBA, quindi, ha spinto i venditori a non pubblicizzare i loro prodotti su Amazon, con conseguenti perdite per la piattaforma finché non passerà questo brutto periodo.

Discorso diverso per chi vende prodotti essenziali. Relativamente a questi ultimi, infatti, c’è stato un boom di annunci. Se cercate “guanti in lattice” su Amazon, ad esempio, vedrete un’intera pagina fatta quasi esclusivamente di annunci.

Guadagni e perdite delle entrate pubblicitarie

Il primo trimestre del 2020 è iniziato con un interessante aumento dei guadagni rispetto allo scorso anno per Amazon Ads, con una crescita del 44%, pari a $ 3,9 miliardi.

Secondo delle analisi fatte da Merkle, a fine marzo c’è stato un crollo della spesa in ads. Essa, infatti, è risultata pari alla metà della spesa effettuata in ads durante l’ultima parte del mese di gennaio.

Ciò ha portato ad un calo del costo degli ads. Ciò, però, non è servito per risollevare il settore ads del marketplace, dato che i venditori, ovviamente, non hanno pubblicizzato prodotti che non potevano vendere.

Brian Olsavsky, CFO di Amazon, ha dichiarato:

“È stato un trimestre positivo per quanto riguarda le entrate pubblicitarie, ma abbiamo iniziato a vedere un certo rallentamento da parte degli inserzionisti e un ribasso dei prezzi delle pubblicità”.

Merkle ha registrato un notevole aumento dei guadagni rispetto lo scorso anno, che gli analisti credono continueranno a salire.  Ciò è dovuto al fatto che gli ingranaggi dell’e-commerce stanno iniziano a girare di nuovo più liberamente.

In particolare, rispetto allo scorso anno, Merkle ha visto la crescita maggiore nei seguenti tipi di annunci:

  • Annunci di prodotti in crescita del 70%
  • Sponsorizzazione di brand in crescita del 131%

Amazon: la guerra tra annunci e logistica

I commercianti che vendono online non hanno avuto problemi solo a causa delle limitazioni logistiche imposte da Amazon.

La maggior parte della produzione di articoli, infatti, avviene in Cina, epicentro della pandemia di COVID-19. Molte persone sono state messe in quarantena e tra di esse, purtroppo, c’era buona parte della forza lavoro. Con il rallentamento della produzione in Cina, i venditori non hanno più ricevuto approvvigionamenti. E anche se li avessero ricevuti, come detto, non sarebbero stati in grado di venderli come al solito.



Questa cosa è stata la causa principale del rallentamento delle vendite (e quindi degli annunci) online.

Quando la Cina si è ripresa e ha iniziato a produrre di nuovo, è sorto un nuovo problema.

Il coronavirus, infatti, è sbarcato negli Stati Uniti, colpendo la forza lavoro del Paese nordamericano.

Ora la situazione è migliorata un po’ e il settore logistico sta riprendendo a funzionare anche per i beni non essenziali. Ciò, inevitabilmente, porterà di nuovo ad una crescita della spesa in ads.

Molti inserzionisti sono curiosi di vedere cosa succederà ad Amazon nel secondo trimestre del 2020.

A parer nostro, il marketplace recupererà tutte le spedizioni ancora in ritardo e FBA inizierà tornerà a funzionare a pieno regime.

La vera domanda, a parer nostro, è: quanti marchi saranno pronti a ricominciare a pubblicare annunci e quanto velocemente lo faranno?

Inoltre, scoperto questo filo che lega annunci e logistica, che cosa si inventerà Amazon per eliminare questo suo punto debole?

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About Vincenzo Napolitano

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