Il Bonus Sud durerà ancora fino al 31 Dicembre 2020, salvo eventuali proroghe.
Il credito riservato alle start up con regime agevolato varierà in base al piano di investimento presentato. Mentre il diritto d’accesso al Bonus rimarrà sempre inalterato anche in caso di traslazione o modifica del suddetto piano.
L’applicazione del credito d’imposta per investimenti nel Sud Italia (da parte di startup con sede in una delle regioni del Mezzogiorno) è stato decreto con la Legge di Stabilità 2016, più precisamente mediante l’art. 1 legge n° 208/2015.
Ad inizio anno invece, l’Agenzia delle Entrate ha specificato ulteriori condizioni e chiarito dubbi sul Bonus Sud con risposta all’interpello n°1/2020. Specificando così che la cifra relativa al credito è variabile, e si baserà sul piano di investimento presentato dall’impresa.
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Di seguito come funziona il Bonus Sud, e quali sono i casi in cui si può richiedere l’incentivo.
Bonus Sud: quando richiedere il credito
Il credito destinato alle startup con regime agevolato, rientra appieno nella normativa europea sugli aiuti di Stato. Le aziende e le startup possono richiederlo nel caso in cui abbiano effettuato acquisizioni (vedremo in seguito quali) dal 1° Gennaio 2016 al 31 Dicembre 2020.
L’acquisizione, che avrà validità anche mediante contratti di locazione finanziaria o noleggio, riguarda:
- Beni strumentali nuovi;
- Macchinari;
- Impianti e attrezzature.
Ovviamente prima di procedere con gli acquisti inerenti alle tre categorie, per usufruire del Bonus Sud, si dovrà inserire il tutto in un preciso piano di investimento. Quindi se avete intenzione di acquistare nuove attrezzature o macchinari dovrete prima redigere un piano ad hoc.
Infine, il progetto di investimento (e i relativi prodotti/strumenti che si vuole acquistare) dovranno essere destinati esclusivamente a stabilimenti produttivi e strutture ubicate nelle Regioni del Sud Italia.
Le precisazioni dell’Agenzia delle Entrate
Le comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate invece, chiariscono cosa succederà in caso di rettifica del piano di investimento, traslazione, e della rettifica dell’anno di riferimento.
Quindi ecco cosa prevede la normativa in questi casi:
- Se avete inviato un’istanza di rettifica del piano di investimento, avrete comunque sempre diritto al Bonus Sud. Anche se quest’ultimo verrà modificato e rimodulato a seconda delle nuove richieste da parte delle aziende o startup;
- Se invece siete alle prese con una traslazione, ovvero un cambio/trasferimento di sede, anche in questo caso avrete comunque diritto al Bonus Sud. Che resta subordinato all’effettiva realizzazione del piano di investimento;
- Se avete compilato in modo errato il modello F24 e quindi l’anno di riferimento non corrisponde con quello in cui sono stati effettuati gli investimenti, potete richiedere la rettifica all’Agenzia delle Entrate. Non sono previste sanzioni in caso di errori sul modello F24, a patto però che si tratti effettivamente di un errore umano e non di false dichiarazioni.