L’anno 2020 sarà caratterizzato dalle misure anti Covid 19, ormai indispensabili da adottare per imprese e professionisti. Per riaprire l’attività e lavorare, è indispensabile adeguarsi alla nuova normativa.
Vediamo qui di seguito tre incentivi a confronto, con le informazioni dettagliate su beneficiari, spese ammissibili, modalità d’utilizzo.
Adeguamento ambienti, sanificazione e riduzione del rischio: ecco gli incentivi per le imprese
Credito d’imposta adeguamento ambienti (articolo 120)
Possono beneficiare dell’incentivo gli imprenditori che esercitano a luoghi aperti al pubblico, le associazioni e fondazioni, enti privati e del terzo settore. Le spese ammissibili sono quelle sostenute nel 2020 e il credito d’imposta sarà pari al 60% di quanto sborsato (fino ad un massimo di 80 mila euro).
L’incentivo è cumulabile con altre agevolazioni relative alle medesime spese.
Il credito si può compensare nel 2021 (in dichiarazione dei redditi del 2020 appunto) oppure si può cedere ad altri soggetti, come ad esempio gli intermediari bancari.
Le risorse a disposizione ammontano a 2 miliardi di euro.
Credito d’imposta per la sanificazione e acquisto DPI (articolo 125)
I soggetti che possono beneficiare dell’agevolazione sono gli esercenti di attività d’impresa, arti e professioni ma anche enti non commerciali, terzo settore ed enti religiosi.
Le spese ammissibili sono quelle sostenute nell’arco di tutto il 2020 per sanificare gli ambienti e gli strumenti utilizzati per l’attività lavorativa. Ad esempio, rientrano nelle spese da poter compensare con credito d’imposta, anche l’acquisto dei DPI e dei prodotti da utilizzare per detergere e disinfettare.
Il credito d’imposta è pari al 60% e si concede fino a un massimo di 60 mila euro.
Al momento non è specificato se l’agevolazione è cumulabile con altre simili e inerenti alle stesse spese.
Anche in questo caso, il credito d’imposta è compensabile oppure cedibile a terzi.
Le risorse a disposizione ammontano a 200 milioni di euro.
Contributi per ridurre il rischio di contagi nel luogo di lavoro (articolo 95)
I beneficiari dei contributi sono imprese, anche individuali, iscritte al Registro delle Imprese. Aziende agricole e agrituristiche, imprese sociali.
Le spese ammissibili sono quelle sostenute a partire dal 17 marzo 2020. È possibile acquistare apparecchiature, attrezzature, dispositivi elettronici e tutto ciò che garantisce il distanziamento sociale.
I contributi si erogano a seconda della dimensione dell’azienda. Nella fattispecie:
- massimo 15 mila euro, fino a 9 dipendenti
- 50 mila euro, tra 10 e 50 dipendenti
- 100 mila euro, oltre i 50 dipendenti
Il contributo non è cumulabile con altre misure relative alle medesime spese. L’utilizzo è chiaramente diretto da parte dell’azienda, trattandosi di liquidità.
Sarà Invitalia a definire le modalità di accesso al contributo tramite apposito bando.
I fondi a disposizione ammontano a 403 milioni di euro.