Sta per arrivare il Decreto Luglio, annunciato ieri dal Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri dopo una “burrascosa” seduta alla Camera dei Deputati.
Le opposizioni infatti, “guidate” dalla vulcanica Giorgia Meloni (FdI) hanno fortemente contrastato le decisioni e la bozza del nuovo decreto illustrato dal Ministro Gualtieri.
Non finisce qui, perché più che un’assemblea legislativa sembrava una partita di calcio, tra ammonizioni, espulsioni, proteste e sospensioni. Insomma il forte disaccordo tra i vari partiti e la spaccatura tra maggioranza ed opposizione, si notano. Eccome se si notano.
Ma tornando al Decreto Luglio, questo dovrebbe essere presentato e ufficializzato entro la metà del prossimo mese.
Servirà principalmente a dare continuità degli interventi attuati con il DL Rilancio ed il Cura Italia, ed introdurre nuove normative ed interventi riguardo il sostegno al lavoro e alle imprese.
Se ti interessano maggiori informazioni su bonus. incentivi e aiuti alle imprese, leggi anche: “Fondi PMI: dalla BEI 400 milioni per investimenti green”.
Di seguito tutte le novità del Decreto Luglio.
Decreto Luglio: gli interventi economici
Il nuovo intervento economico che sarà poi confermato dal Decreto Luglio, prevede un ulteriore aumento del deficit. Il nuovo “finanziamento” o meglio il totale che verrà stanziato nel nuovo Decreto sarà tra i 10 e i 15 miliardi di euro.
Inoltre, del nuovo provvedimento faranno parte anche innovative misure di sostegno destinate a comuni e regioni.
Previsto anche un potenziamento delle misure di sostegno al reddito, molto probabilmente ci saranno nuove forme e modalità d’accesso riguardo questo tema. Si parla anche di un ulteriore rinvio delle scadenze fiscali, ma solo per le imprese che hanno subito i danni maggiori causa Covid-19.
Sempre per quanto riguarda le scadenze fiscali, è in cantiere anche la modifica del “sistema” di proroga delle suddette scadenze. Ma non è certo che sarà contenuto nel Decreto Luglio.
Il sostegno al lavoro e l’incognita IVA
Il Decreto Luglio servirà quindi a sostenere gli enti locali, potenziare e prolungare il sostegno al lavoro e alle imprese (attualmente già in atto). Ci saranno novità anche per la cassa integrazione e verrà ufficializzato il blocco dei licenziamenti.
Insomma si tratta di un primo passo anche verso nuove riforme fiscali, anche se per quanto riguarda l’Iva, silenzio assoluto. Un nuovo rinvio è già stato annunciato, anche perché non rientra nelle priorità del Governo.
Per ora quindi, niente riduzione dell’Iva nonostante sia stata più volte “pronunciata” dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nonostante la contrarietà del Ministro dell’Economia Gualtieri. La maggioranza invece (ma solo dalla parte del PD) si è già pronunciata sulla questione, rispondendo più volte con un secco no.
Intanto la ripresa dei consumi non è del tutto ripartita, e i risultati economici sono peggiori delle previsioni. Il Governo quindi preferisce puntare sui pagamenti cashless (più emendamenti trattano dell’argomento, noto anche come lotta all’evasione) e puntare fortemente sulla riduzione del contante.
Anche se non si sa perché.
Forse è la cosa più semplice da fare dato che di contante se ne vede sempre meno.
E il conto in banca degli italiani, ora che siamo nel post-pandemia ma nel pieno della crisi economica (tra finte ripartenze e incentivi che non arrivano) non è che sia messo poi così meglio.