DuckDuckGo: Convocazione per l’Indagine dell’Antitrust su Google

DuckDuckGo è uno dei motori di ricerca rivali di Google più famosi al mondo. Esso promette di garantire maggiore privacy agli utenti.

Nelle scorse ore, i rappresentanti del motore di ricerca sono stati convocati dalle autorità statunitensi. Essi hanno discusso circa le pratiche commerciali di Google, che da tempo sono considerate anticoncorrenziali.

DuckDuckGo

DuckDuckGo: l’indagine nei confronti di Google

Secondo voci di corridoio, DuckDuckGo ha discusso con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti in merito a un’indagine sulle presunte pratiche anticoncorrenziali di Google.

In un rapporto di Bloomberg, il CEO della società, Gabriel Weinberg, rivela che le autorità statunitensi stanno cercando un modo per limitare il dominio di Google nel mercato delle ricerche online.

Weinberg ha parlato con le autorità solo poche settimane fa. Esse gli hanno posto domande dettagliate su Google.

DuckDuck, per chi non lo conoscesse, è un motore di ricerca che punta a valorizzare gli utenti. Esso, infatti, sfrutta il cosiddetto crowdsourcing per raccogliere informazioni da altri siti e migliorare la qualità dei risultati di ricerca. DuckDuck, inoltre, afferma di non immagazzinare informazioni sulle ricerche degli utenti e, quindi, di tutelare la loro privacy.

Google dovrebbe offrire alternative?

Le domande che le autorità hanno posto riguardavano in particolare il fatto che Google dovrebbe essere tenuto a suggerire alternative al proprio servizio.

In particolare, le autorità vorrebbero che Google offra alternative al suo motore di ricerca e al browser web Chrome su dispositivi Android.

Le autorità presumono che Google stia tenendo dei comportamenti anticoncorrenziali, offrendo il proprio motore di ricerca e il proprio browser web come scelte predefinite sui dispositivi Android.

Il Dipartimento di Giustizia ha rifiutato di commentare questa fuga di notizie circa la convocazione di DuckDuck e l’indagine in generale. Anche diversi procuratori statali hanno fatto scena muta.

Un portavoce di Google ha riconosciuto l’esistenza dell’indagine, ma non ha fornito ulteriori informazioni:

“Continuiamo a impegnarci nelle indagini in corso condotte dal Dipartimento di Giustizia e dal procuratore generale Paxton e non abbiamo aggiornamenti o commenti da fare”.

Questa indagine è guidata dalla necessità di raccogliere prove sufficienti per presentare una causa contro Google per pratiche anticoncorrenziali.

Gira voce già da qualche settimana circa il fatto che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e molti procuratori statali generali si stanno preparando a citare in giudizio Google per violazioni dell’antitrust.

Ken Paxton, procuratore generale del Texas, ha dichiarato che si sta preparando a parlare con aziende che affermano di essere state danneggiate da Google.

È interessante apprendere che alcune di queste aziende includono i rivali di Google nel mercato della ricerca online.

Cosa potrebbe succedere?

DuckDuckGo ha criticato Google per anni. Ora è in grado di fornire dettagli che potrebbero cambiare il modo in cui Google gestisce le sue attività di ricerca e pubblicità.

DuckDuckGo ha criticato Google principalmente sulla gestione della privacy e sulla condivisione delle informazioni degli utenti. DuckDuckGo, inoltre, è stato critico nei confronti di Google anche per le pratiche anticoncorrenziali.

La società potrebbe avere molto altro da dire sul presunto comportamento anticoncorrenziale di Google. Le informazioni fornite dalla società alle autorità possono determinare se la causa contro Google ci sarà o meno.

Se Google dovesse essere ritenuta colpevole di violazioni dell’antitrust, Paxton ha dichiarato che nessuna punizione è fuori discussione. Il legislatore potrebbe persino decidere di suddividere Google in tante piccole società minori.



Bloomberg definisce tutto ciò “uno dei casi di antitrust più significativi negli Stati Uniti da quando il governo ha fatto causa a Microsoft Corp. nel 1998″.

Nel 2018, Google ha ricevuto una multa record di 5 miliardi di dollari per violazioni dell’antitrust in Europa. A causa di questa sentenza, nei dispositivi Android in Europa gli utenti possono selezionare manualmente il loro motore di ricerca predefinito.

Cambiamenti simili potrebbero esserci anche negli Stati Uniti, a seconda di come si evolveranno questi eventi.

Chi utilizza Google per lavorare e pubblicizzare i propri prodotti, invece, deve temere solo la soluzione che vede Google divisa in tante piccole società. In quel caso, infatti, sarebbe molto più difficile gestire tutte le campagne pubblicitarie e avere un quantitativo di dati sufficienti da sfruttare per creare le proprie campagne.

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