Stando alle ultime disposizioni relative alla fase 2 lockdown da Coronavirus, i negozi di abbigliamento riapriranno il 18 maggio 2020. Gli imprenditori (e le imprenditrici) del settore devono far fronte a tutta una serie di adempimenti, per far sì che i clienti possano acquistare in totale sicurezza e il più possibile senza stress.
Ambienti da sanificare, vestiti da vaporizzare coi disinfettanti, ingressi limitati e distanziamento sociale. Le nuove regole da rispettare sono tante, per riaprire un negozio di abbigliamento.
Vediamo nel dettaglio quali sono gli aiuti di cui gli esercenti del settore possono beneficiare per ripartire.
Aiuti economici e iniziative per i commercianti di negozi di abbigliamento
Il problema cruciale degli imprenditori è dover fronteggiare la crisi, acquistando nuove attrezzature e DPI per poter riaprire.
Per questo a breve il Mise (Ministero dello Sviluppo economico) darà il via alla concessione di prestiti per microimprese (con meno di 9 dipendenti). Si tratta di 5 mila euro a fondo perduto, da utilizzare magari per l’acquisto di macchinari per la sanificazione o macchine a vapore per i vestiti.
Gli altri aiuti di cui è possibile beneficiare sono:
- credito d’imposta del 60% per effettuare spese di sanificazione
- sgravi sulle bollette delle utenze, in particolar modo per quanto riguarda l’elettricità, grazie all’abbattimento di oneri e costi fissi
- bonus affitto 2020, in forma di credito d’imposta al 60%, per recuperare parte dei canoni versati per l’affitto mentre l’attività era chiusa
Infine, se il titolare del negozio di abbigliamento, è anche stilista e quindi disegna da solo le sue creazioni può partecipare all’iniziativa di QVC NEXT (smau). Startup e microimprese emergenti del settore moda e abbigliamento possono concorrere con i loro prodotti per diventare il miglior talento Made In Italy. Gli imprenditori premiati avranno la possibilità di usufruire di una rete di promozione e distribuzione già collaudata per lanciare il loro prodotto sul mercato internazionale.