Safari: Blocco Totale dei Cookie di Terze Parti

Apple con una mossa a sorpresa svela una grande novità riguardante Safari, il suo browser.

Con gli ultimi aggiornamenti, infatti, i dispositivi Apple saranno i primi ad avere un browser che blocca di default i cookie di terze parti.

Questa scelta, probabilmente, sarà seguita anche da tutti gli altri browser più popolari.

Vediamo nel dettaglio cosa comporta tutto ciò.

Safari Apple

Cookie di terze parti: cosa sono

Prima di capire cosa comporta la scelta di Apple, vogliamo spiegarvi cosa sono i cookie di terze parti.

Essi, in parole povere, sono cookie che appartengono a domini diversi da quello che abbiamo nella nostra barra degli indirizzi.

Essi sono molto comuni. Generalmente, essi sono presenti in quelle pagine web che contengono contenuti presi da siti web esterni (un esempio sono i banner pubblicitari).

Questo tipo di cookie è molto utile per gli inserzionisti. Grazie ad essi, infatti, si può risalire alle abitudini di navigazione degli utenti e targettizzare in maniera migliore gli annunci pubblicitari.

Sino ad oggi, la maggior parte dei principali browser offre la possibilità di bloccare i cookie di terze parti. Safari, però, è il primo browser largamente diffuso che ha questa impostazione attiva di default.

Safari: Intelligent Tracking Prevention

Apple ha chiamato questa nuova tecnologia per bloccare i cookie di terze parti con il nome di “Intelligent Tracking Prevention“.

Questa tecnologia, nonostante blocchi i cookie di terze parti, non va a bloccare quei cookie cross-site che gli utenti hanno accettato volontariamente. Un esempio di cookie cross-site molto diffusi sono quelli che contengono le preferenze di pagamento degli utenti.

In questo modo gli utenti potranno ancora sfruttare vantaggi come i pagamenti online semplificati, ma potranno evitare quei fastidiosi cookie che tracciano la nostra cronologia di navigazione.

Dietro all’Intelligent Tracking Prevention c’è la Storage Access API, una tecnologia rilasciata nel 2017.

Essa riconosce i cookie di terze parti e li riconduce ai vari “proprietari”. Se l’utente ha effettuato un login su uno di questi siti da cui provengono i cookie (ad esempio Facebook, Instagram, PayPal), allora essi saranno accettati senza alcun problema.

Benefici della cosa

Questa novità porterà alcuni benefici agli utilizzatori di Safari.

Innanzitutto saranno meno frequenti i tipici attacchi informatici che un utente potrebbe subire a causa di cookie provenienti da siti che hanno cattive intenzioni.

Non sarà più possibile, inoltre, continuare a tracciare un utente con cookie di terze parti anche dopo che egli rimuove tutti i dati relativi al sito first party che conteneva questi cookie.

Infine, gli sviluppatori avranno meno pensieri. Essi. infatti, potranno usare la Storage Access API per gestire i cookie di terze parti.

Safari vs Google

Con questo aggiornamento, senza alcuna ombra di dubbio, Safari tira un duro colpo a Chrome per quanto riguarda la tutela della privacy degli utenti.



Il browser di casa Google, infatti, non avrà un blocco completo ai cookie di terze parti almeno fino al 2022. La società, infatti, utilizza molto questo tipo di cookie per ottimizzare i suoi annunci pubblicitari e, attualmente, sta cercando una soluzione per eliminarli, ma continuare ad offrire pubblicità ben targettizzate.

Apple, inoltre, non ha spiegato se questi aggiornamenti andranno a bloccare anche i cookie di Google Analytics. Siccome i cookie della piattaforma di Google, però, sono a tutti gli effetti provenienti da terze parti, noi crediamo che essi siano già ora bloccati.

Possibili soluzioni al problema

Siccome questo blocco dei cookie di terze parti non è dovuto ad una legge, ma all’iniziativa di un’azienda privata, è possibile tentare di aggirarlo.

Dal punto di vista informatico non possiamo darvi molti consigli, ma dal punto di vista del marketing sì. Un modo molto gentile per spingere gli utenti ad accettare i cookie potrebbe essere quello di offrirgli sconti e vantaggi sui prodotti e sui servizi che vendiamo. Questi bonus, però, dovrebbero essere accessibili solo a quegli utenti che nel tempo hanno tenuto attivi i nostri cookie.

Siamo sicuri che nel tempo a questa soluzione molto tipica se ne affiancheranno altre più innovative. Ci tocca solo vedere come muoveranno le loro pedine le grandi realtà del mondo tech.

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