L’emergenza epidemiologica legata alla diffusione del Coronavirus ha rivoluzionato lo stile di vita delle persone ma anche le modalità di lavoro e le organizzazioni aziendali. Esistono incentivi come quelli previsti dal piano di Transizione 4.0 di cui, mai come in questo momento, si percepisce il valore e l’importanza, per rimanere competitivi e non abbassare la produttività del sistema impresa.
Vediamo di cosa si tratta e cosa possono fare le aziende per innovarsi.
Incentivi per l’innovazione, ecco i principali
Transizione 4.0 è un piano di innovazione del Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico, che prevede già 7 milioni di euro approvati dalla Legge di Bilancio 2020. L’obiettivo è supportare lo sviluppo delle imprese attraverso il credito d’imposta. Gli investimenti principali riguardano i beni strumentali, la ricerca e sviluppo, innovazione e design e formazione 4.0.
Il focus dunque è su investimenti green nonché su attività legate al mondo del design.
In particolare, gli incentivi previsti riguardano i beni strumentali materiali e immateriali.
Beni strumentali materiali
Riguardano beni tecnologicamente avanzati per i quali si riconosce un credito d’imposta pari a :
- 40% del costo della quota degli investimenti, se rientrano fino a 2,5 milioni di euro
- 20% se invece superano i 2,5 milioni di euro e comunque fino a un massimo di 10 milioni di euro
Beni strumentali immateriali
Riguarda i processi di trasformazione tecnologica e digitale all’interno dell’azienda. In questi casi si prevede un credito d’imposta pari al 15% del costo fino ad un massimo di 700 mila euro. Rientrano nella categoria anche le spese per soluzioni di cloud computing.
Inoltre ci sono altre voci di spesa ammissibili, per le quali si riconoscono percentuali variabili di credito d’imposta:
- 12% fino ad un limite ammissibile di 3 milioni di euro per spese legate alla ricerca industriale o in ambito di sviluppo sperimentale
- 6% fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro per attività di innovazione tecnologica
- 10% delle spese agevolabili fino a 1,5 milioni di euro per attività di transizione ecologica e innovazione digitale 4.0
- 6% per spese legate al design e all’ideazione estetica, fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro
Infine va sottolineato che, una volta acquisiti i beni strumentali materiali e immateriali, è possibile richiedere il credito di imposta anche per attività di formazione 4.0 per dipendenti e collaboratori, che riguardano l’apprendimento delle innovazioni introdotte in azienda.