Google Ads: Strumenti e Strategie per Sponsorizzate che Convertono

Cos’è Google Ads? Come funziona Google Ads? Quali sono le migliori strategie su Google Ads?

Se è vero che “la pubblicità è l’anima del commercio”, occorre anche fare gli investimenti giusti affinché essa ci aiuti realmente. Onde evitare di spendere ingenti cifre senza poi ottenere i frutti sperati.

Google offre una valida risposta anche per questa esigenza, con il servizio Google Ads. Il quale consente di raggiungere un potenziale di oltre 246 milioni di visitatori unici; vanta circa 3,5 miliardi di interazioni giornaliere; nonché un ritorno sugli investimenti stimato del 700%.

Google aveva carpito questa esigenza fin da subito, dato che gli sviluppatori di Mountain View hanno lanciato Google Ads appena due anni dopo Google.com. Vale a dire ottobre 2000, col nome esteso di Google Adwords. Ma dato che sul web la capacità di sintesi vale tanto, Big G ha deciso di cambiarlo semplicemente Google Ads.

Non bisogna credere di chissà quale artefatto virtuale stiamo parlando. Il servizio offerto da Google Ads lo abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, navigando in rete. Si presentano a noi sotto forma di banner sui siti in cui navighiamo.

Se ti abbiamo intrigato abbastanza e vuoi saperne di più su come funziona il servizio Google Ads, leggi di seguito questa nostra recensione completa su Google Ads.

google ads

Indice dei Contenuti

Google Ads cos’è

Cos’è Google Ads? Il contesto economico nel quale viviamo, fatto di cicli economici brevi e grande incertezza sul futuro, impone di mettere in piedi campagne pubblicitarie a pagamento che siano quanto più convincenti e mirate possibili.

Il numero di click su un banner da solo non basta. Serve che a quel click faccia seguito il reale acquisto del prodotto in questione o l’attivazione del servizio promozionato. Ovvero, si verifichi quella che in gergo si chiama una conversione.

E’ un po’ come quando si distribuiscono volantini. Non basta solo fare una campagna a tappeto tra i quartieri di una città. Ma occorre fare in modo che chi riceva quel volantino poi effettivamente entri in negozio. Quindi, serve una promozione accattivante, oltre che ovviamente una grafica che attiri l’attenzione. Perché, come si suol dire, anche l’occhio vuole la sua parte.

Google Ads è creato in modo da attirare quanti più potenziali clienti possibile, facendo in modo che essi visualizzino annunci per i quali dovrebbero essere realmente interessati.

Più precisamente, si tratta di una piattaforma pubblicitaria a pagamento, basato sul cosiddetto pay-per-click (PPC). Cosa significa? Che l’inserzionista paga per ogni click effettivo sul banner o sul link pubblicitario.

C’è anche un altro sistema: click-per-impression (CPM), dove viene pagata la già sola visione del banner, anche se il visitatore non cliccherà sopra.

Spesso, comunque i due sistemi sono integrati.

Google Ads è anche creato in modo che i banner siano indirizzati verso traffico qualificato o verso clienti idonei a ciò che offriamo.

Google Ads permette di generare e condividere annunci tempestivi, per fare in modo che la propria attività sia visualizzata nella pagina dei risultati del motore di ricerca (chiamata in gergo SERP) quando gli utenti cercano beni o servizi come quelli che offriamo.

Ma Google Ads non si ferma qui. Fornisce anche una analisi volta a migliorare gli annunci, in modo da poter raggiungere una platea ancora più grande di utenti potenzialmente interessati a ciò che offriamo. I quali potrebbero diventare poi effettivamente dei clienti.

Google Ads viene anche incontro alle proprie disponibilità economiche, dato che è possibile stabilire un budget ed è anche possibile sospendere la promozione quando lo desideriamo. Quindi, in altre parole, offre un alto grado di personalizzazione della campagna pubblicitaria.

Perché scegliere Google Ads

Perché scegliere Google Ads? La risposta sta tutta nei numeri.



Il servizio vanta una percentuale di clic stimata in circa l’8% sul totale degli annunci mostrati.

Le impression generate sono circa 180 milioni ogni mese.

Ancora, i click sugli annunci a pagamento sono il 65%. Ottima anche la promozione su Youtube, popolare piattaforma per caricare video o fare dirette, lanciata nel 2004. Diventata di proprietà di Google dieci anni dopo.

Infatti, si stima che circa 4 clienti su 10 (ossia gli utenti che effettivamente hanno comprato un bene o attivato un servizio dopo aver cliccato sul banner) provengono proprio da un annuncio su YouTube.

Il successo non è un mistero. Attraverso sofisticati algoritmi, Google promuove beni e servizi in modo mirato.

Del resto, Google è il motore di ricerca più usato esistente sul web. Tanto da ricevere 3,5 miliardi di query di ricerca al giorno. Dall’alto della sua esistenza ormai ventennale.

Il motore di ricerca combina in maniera ottimale la pubblicità a pagamento e i risultati organici. Tanto che, stando alle stime della stessa Big G., gli inserzionisti guadagnano $ 8 per ogni $ 1 investiti negli advertiser prodotti dal colosso californiano.

Oltre alle ottime statistiche, bisognerebbe decidere di scegliere i servizi di Google Ads già solo per il fatto che tanti nostri concorrenti già lo fanno.

Ciò significa che, anche se stiamo investendo in annunci organici (per esempio abbiamo creato un sito web dove promuoviamo i nostri beni e/o servizi tramite articoli aggiornati), i nostri annunci finiranno sempre sotto quelli dei nostri concorrenti che usano annunci di Google Ads.

Google Ads come funziona

Come funziona Google Ads? Scomponiamo il servizio in tutte le voci che ne fanno parte, per capire al meglio come utilizzarlo.

AdRank

Con questo termine, ci si riferisce al posizionamento degli annunci. Come si può intuire, più alto sarà il valore di questa voce, migliore sarà la posizione dell’annuncio nella ricerca. Quindi, maggiore sarà la possibilità che si verifichi un click e una successiva conversione.

Il punteggio dell’AdRank si determina da una moltiplicazione:

maximum bid X QS

ovvero offerta massima moltiplicata per il tuo punteggio di qualità.

Quindi, ricapitolando, il punteggio di qualità degli annunci si basa sulla loro qualità e pertinenza. E viene misurato sulla base di quante persone hanno cliccato sull’annuncio quando viene visualizzato.

E qui entra in gioco il CTR. Il quale a sua volta dipende da 3 fattori:

  • pertinenza delle Keywords scelte
  • se testo e CTA forniscono ciò che l’utente si attende dall’annuncio
  • l’esperienza utente nella pagina di destinazione (in gergo anglosassone chiamata landing page)

Bidding

Il servizio si basa su un sistema di offerte, dove l’inserzionista decide un importo massimo al quale è disposto a pagare per un clic sul proprio annuncio. Va da sé che maggiore sia l’offerta, più alto è il posizionamento.

Esistono 3 opzioni:

  • CPC: acronimo di cost-per-clic, sarebbe la cifra che siamo disposti a pagare per ogni clic sul nostro annuncio. I click si intendono “unici”, quindi se un utente clicca più volte su un annuncio, corrisponderà sempre ad un solo click
  • CPM: cost-per-mille, sarebbe quanto paghiamo per ogni mille impressioni sull’annuncio. Quindi è la cifra che pagheremo ogni qualvolta l’annuncio sia stato visualizzato ogni mille utenti. Anche qui, si tratta di visualizzazioni uniche
  • CPE: cost-per-engagement, corrisponde a quanto paghiamo ogni qualvolta un utente compie l’azione che è lo scopo dell’annuncio. Quindi, per esempio, ordina un prodotto che vendiamo (abbigliamento, accessori, utensili, giocattoli, tecnologia, ecc.), o attiva un servizio che offriamo (si pensi alla telefonia, all’ambito energetico, agli abbonamenti televisivi, ecc.)

Campaign Type

Google all’inizio ti chiederà quale tipo di campagna pubblicitaria vuoi attivare. Concedendoti tre opzioni:

  • Search ads: si tratta di annunci di testo visualizzati tra i risultati di ricerca in una pagina del motore di ricerca di Google.
  • Display ads: solitamente basati su immagini visualizzate su pagine Web facenti parte del Google Display Network
  • Video ads: si tratta di veri e propri video che durano tra i 6 e i 15 secondi visualizzati su YouTube

CTR

Gli amanti dei giochi della mitica console Play Station 1 della Sony potrebbero confondere questo termine con uno dei titoli più amati: Crash team racing (CTR), gioco di rally con i simpatici personaggi della saga di Crash nelle vesti di pilota.

In realtà, in questa sede si tratta di ben altro: acronimo di Click-Through Rate, corrisponde al numero di clic ricevuti su ogni annuncio, proporzionati al numero di impressioni conseguite. Quanto più il valore del CTR è elevato più vuol dire che è attinente alla ricerca. Quindi, si sono utilizzate ottime keywords nel titolo e nel testo.

CVR

Acronimo di Tasso di conversione, si tratta di una misura degli invii di moduli proporzionati alle visite totali registrate dalla pagina di destinazione.

Quindi, in parole povere, più il valore del CVR è alto, più la pagina di destinazione non presenta interruzioni e corrisponde a quanto l’annuncio ha promesso di fare.

Display Network

Gli annunci Google sono visualizzati in seno alla Google Display Network (GDN). Si tratta dell’insieme di siti Web che permette di ospitare gli annunci di Google. Possono essere, come visto, sotto forma di testo, immagini o video. E devono essere pertinenti alle keywords scelte.

Extensions

Esse permettono di integrare il proprio annuncio con informazioni aggiuntive. Il tutto senza dover sopportare costi aggiuntivi. Queste estensioni possono essere dei seguenti tipi:

  • Sitelink: consentono di distinguerti, e forniscono collegamenti aggiuntivi che rendono più accattivante quanto offriamo
  • Call: permettono di incorporare il proprio numero di telefono nell’annuncio, così che possiamo essere più facilmente contattati dai potenziali clienti. Una scelta ideale se si ha un vero e proprio Customer care o siamo noi stessi intenzionati a rispondere alle richieste pervenute telefonicamente

Ecco un esempio

google ads numero telefono

  • Location: includono la posizione nella quale si trova il prodotto o il servizio, nonché lo stesso numero di telefono. Vedremo meglio più in avanti questa funzione.

Un esempio

  • Offer: sono utili quando abbiamo attivato una promozione. Può essere un ottimo modo per distinguersi dagli altri facendo delle promozioni. Così da rendere il nostro annuncio più accattivante rispetto alla concorrenza
  • App: con questa estensione è possibile fornire un collegamento per scaricare una app, così che il nostro servizio possa essere fornito anche su device mobili (smartphone e tablet), che sia iOS o Android. In questo modo, l’utente non dovrà poi recarsi su Play store di Google o l’Apple store per cercare e caricare la nostra app

Le estensioni vanno usate per 2 motivi:



  • sono gratuite
  • forniscono informazioni

Keywords

Le keywords (in italiano parole chiave) sono quei termini che l’utente cerca sul motore di ricerca Google.

Quindi, l’inserzionista deve cercare di capire quali esse possono essere, così da far apparire il suo annuncio ogni qualvolta qualcuno le cerchi.

Le keywords vanno selezionate in base alle query. Se noi vendiamo un prodotto che lucida l’argenteria, dobbiamo fare in modo che il nostro prodotto appaia ogni volta che un utente cerchi “argenteria lucida” e “prodotti per lucidare argenteria“, ecc.

Abbiamo anche le keywords con scopo opposto. Ossia quelle parole chiave che, quando digitate, fanno sì che il nostro annuncio non appaia.

Sono chiamate Negative Keywords.

Gli annunci creati avranno un corrispettivo set di parole chiave. Si consiglia di utilizzare da 1 a 5 parole chiave.

PPC

Acronimo di Pay-per-click o PPC, è quella tipologia di pubblicità nella quale l’inserzionista paga per ogni click effettivo sull’annuncio.

Il PPC è anche il tipo di campagna più utilizzato. Prima di scegliere questa strategia, dobbiamo anche capire quanto ci verrà a costare. Anche perché dobbiamo sempre ricordare che, non è detto che un click corrisponda poi ad un effettivo acquisto o una concreta attivazione di quanto offriamo.

Ecco perché, come già dicevamo, non va solo curato il formato del banner ma anche la qualità e la soddisfazione della pagina alla quale indirizza.

Punteggio di Qualità (QS)

Come già detto, è l’acronimo di punteggio di qualità. Il suo valore scaturisce da un insieme di parametri:

  • qualità dell’annuncio in base alla percentuale di clic (CTR)
  • pertinenza delle parole chiave
  • qualità della pagina di destinazione
  • rendimento sulla SERP (come detto, i risultati sul motore di ricerca di Google)

Il QS diventa fondamentale per un altro valore già descritto: AdRank

Il QS va anche valutato prima che si aumenti l’importo che siamo disposti a pagare per i nostri annunci. Maggiore è il valore del QS, minore sarà quanto spenderemo per i nostri annunci e migliore sarà pure il loro posizionamento.

Luoghi e Località (Location)

Quando creiamo il nostro annuncio, dobbiamo anche inserire una località nella quale sarà visualizzato.

Per esempio, se è un negozio fisico e non vogliamo spedire i prodotti perché delicati o semplicemente non vogliamo questa incombenza, allora meglio inserire una area geografica vicina a quella del negozio.

Se invece si tratta di una attività e-commerce, allora l’area geografica dovrebbe essere quella delle zone verso le quali intendiamo effettuare le spedizioni.

Infine, se si tratta di prodotti o servizi che intendiamo offrire senza limiti geografici, quindi in tutto il Mondo, allora possiamo lasciare questo campo vuoto, senza specificità.

google ads mappa

Come creare annuncio Google Ads

Entrando in Google Ads, ci apparirà una schermata come questa:

 

Pigiando sul bottone blu con dicitura “Inizia ora“, ci apparirà questa schermata. Il login sarà effettuato tramite il nostro account Google.

Dove abbiamo 3 opzioni di scelta:

 

Quindi, come si evince, possiamo utilizzare gli annunci Google Ads nel caso in cui vogliamo:

  • Ricevere più telefonate per la nostra attività
  • Aumentare le vendite nel caso in cui abbiamo un sito web
  • Se vogliamo ottenere più clienti nel caso abbiamo un negozio fisico

Mettiamo il secondo caso, che abbiamo un sito web.

Come vedete, se abbiamo già avviato un profilo, possiamo continuare a modificare quello. Oppure la voce nuova attività

Pigiando su Nuova attività, ci apparirà questa schermata nella quale compilare due campi. Relativi al nome della nostra attività e al sito web.

come creare google ads

Mettiamo a titolo di esempio che vendiamo un lucida argenteria chiamato Lux e un sito web personale creato sulla piattaforma Blogspost. Sempre di Google dove è possibile creare Blog.

Pigiando su Avanti, ci viene chiesta l’area geografica alla quale vogliamo rivolgere i nostri annunci.

Mettiamo che vogliamo vendere il nostro prodotto all’interno dei confini dell’Italia. Come vedete, sul lato destro ci vengono anche conteggiati gli utenti che potrebbero vedere ogni mese il nostro annuncio.

Pigiando su Avanti, saremo portati su questa schermata. Dove scegliere prodotti e i servizi che offriamo e le frasi pertinenti simili ad esso.

Praticamente, le keywords che porteranno a visualizzare il nostro annuncio qualora sarà cercato.

google ads keywords

Nel nostro caso, inserendo Argenteria, ci sono apparsi anche dei suggerimenti di voci correlate. Possiamo inserirne varie, così come aggiungere altre voci come per esempio lucidatore e così via.

Cliccando su Avanti ci viene data la possibilità di creare il nostro annuncio, scegliendo più titoli e corrispettive descrizioni (chiamate in gergo Copy).

Cercate di essere i più dettagliati possibili, usando parole chiave mirate.

Cliccando su Avanti, verremo catapultati nella pagina che ci fa decidere qual è il nostro Budget. Quindi, quanto siamo disposti a spendere per la nostra campagna pubblicitaria.

 

Le opzioni sono 3, riportanti una stima giornaliera ed una mensile di quanto pagheremo. Sulla destra ci vengono spiegate nel dettaglio come funziona la questione costi.

Cliccando su “Inserisci il tuo Budget“, invece, possiamo noi inserire un importo.

A titolo di esempio abbiamo inserito 20 euro di media giornaliera. Anche qui ci viene mostrata la media mensile.

Possiamo anche muovere la barra blu sotto per capire come aumenta o diminuisce il costo cui andremo in contro. In modo facile e chiaro.

Nella pagina successiva, visualizzeremo un riepilogo del nostro annuncio. Con la possibilità di modificare le varie sezioni.

Se tutto ci aggrada, clicchiamo sempre su Avanti dove dobbiamo inserire i nostri dati per la Fatturazione.

Per praticità, dividiamo la schermata in 3 parti, che vi appariranno scendendo con lo scroll.

come pagare google ads

Cliccando su Invia, avete completato la procedura di creazione del vostro annuncio su Google Ads.

Google Ads quanto costa

Quanto costa creare un annuncio su Google Adsense? Big G in questo è molto chiaro fin dal principio. Tutto dipende da qual è il nostro budget ed in base ad esso possiamo stabilire quanto vogliamo spendere per la nostra campagna pubblicitaria.

Abbiamo visto in precedenza, che di default Google alla voce Budget e revisione ci consente di scegliere tra tre opzioni.

Nella prima, spendendo una media giornaliera di 4 euro, ne spenderemo 122 mensili. Nella seconda, 6 euro di media giornaliera e 182 mensile. Infine, 10 euro al giorno e 304 mensili.

Ovviamente, parliamo di medie e la scelta può essere anche modificata nel tempo. Magari decidendo di aumentare la posta in gioco o riducendo se non riusciamo a coprire questo costo.

Possiamo sempre modificarlo andando su Modifica nel riepilogo del nostro annuncio alla voce Budget (ultima a sinistra).

Abbiamo anche detto che è possibile inserire un importo di nostro gradimento. Per esempio, se siamo disposti a spendere una cifra molto più elevate per ottenere una campagna più incisiva.

Scegliamo per esempio di investire 100  euro al giorno, che costerà 3.040 euro al mese.

Ci basterà pigiare sulla voce Inserisci il tuo budget di colore blu e scrivere l’importo nella voce media giornaliera o muovere verso destra o sinistra il pallino blu sulla linea dello stesso colore in basso.

Ci fermeremo quando avremo trovato il punto che desideriamo e più si confà alle nostre reali possibilità. E poi cliccare su Imposta Budget.

Ricordiamo che registrarsi al servizio è gratis e che occorre pagare solo quando un utente effettua l’azione per cui stiamo pagando:

  • ha cliccato sull’annuncio
  • l’annuncio ha totalizzato un numero tale di impression
  • ha acquistato il prodotto o attivato il servizio che offriamo
  • ha effettuato una telefonata al numero che abbiamo messo a disposizione.

Non paghiamo alcun servizio “a prescindere” dal risultato quindi.

Inoltre, Google ci offre delle statistiche su come sta andando la campagna, cosicché possiamo modificarla in corsa.

google ads statistiche

Come migliorare annuncio Google Ads

Una volta creato il nostro annuncio Google Ads, vediamo quali sono gli strumenti utili per migliorarlo e renderlo più efficace.

Collega a Google Analytics

Google Analytics è un altro ottimo strumento che Google offre ai publisher per monitorare tantissime cose.

Per esempio, le visite ricevute in un determinato arco temporale prescelto, le fonti da dove provengono le visite, le fasce d’età dei visitatori, chi è tornato sul sito, le conversioni e tanto altro ancora.

Google Analytics può essere anche abbinato al proprio account Google Ads, così da poter ottenere gli stessi servizi per i nostri annunci Google.

In questo modo, potremo monitorare l’annuncio, analizzare i canali da cui provengono impression e click, le conversioni, e così via. Il tutto comodamente a portata di mano in un’unica pagina.

Aggiungere codici UTM

I codici UTM (acronimo di Urchin Tracking Module) sono usati da Google al fine di tracciare ogni attività associata a un link specifico.

Non credere di chissà cosa stiamo parlando. Sarebbe la parte di un URL che viene dopo il punto interrogativo “?.

A cosa servono i codici UTM? Ci dicono quale offerta o annuncio abbia portato ad una conversione, così da monitorare le parti più efficaci del nostro annuncio.

Questi codici consentono di ottimizzare i nostri annunci perché sappiamo con precisione come funziona.

Per poterne usufruire anche in ottica Google Ads, dobbiamo aggiungere i  codici UTM quando impostiamo i nostri annunci Google. Cosicché non dobbiamo farlo manualmente per ogni URL dell’annuncio.

Impostare il monitoraggio delle conversioni

Questa funzione ci consente di conoscere con esattezza quanti clienti o lead hanno effettivamente acquistato i nostri prodotti o attivato i nostri servizi accedendo dai nostri annunci. Il cosiddetto ROI.

Possiamo quindi avere sotto traccia le conversioni derivate dagli annunci, quante persone hanno scaricato sul proprio device mobile la nostra app o hanno telefonato per saperne di più su quanto offriamo.

Integrare i Google Ads con il CRM

Tramite il proprio CRM è possibile tenere traccia dei dati di contatto e dei flussi di lead.

Integrare il CRM al nostro annuncio o ai nostri annunci, ci permetterà di comprendere quali siano le campagne pubblicitarie che stanno funzionando meglio. Così da poter impostare annunci che realmente funzionino.

Come tracciare conversioni su Google Ads

Per poter capire se la nostra campagna pubblicitaria sta dando i frutti sperati, possiamo tracciare le conversioni effettive. Per esempio, quanti nostri prodotti sono stati acquistati dagli annunci, quanti servizi sono stati attivati, e così via.

Come fare? Intanto dobbiamo scegliere quale conversione vogliamo monitorare.

Poi possiamo sempre recarci nel Centro assistenza e cercare “Monitoraggio delle conversioni”. Ci appariranno più opzioni a disposizioni a sinistra e click per monitorarle a destra. Come da immagine che segue.

In sintesi, possiamo monitorare:

  1. Acquisti sui siti web, iscrizioni a newsletter, clic sui pulsanti o altre azioni sui siti web
  2. Installazioni dell’app o acquisti in-app da parte dei clienti. In questa voce possiamo monitorare le seguenti conversioni di app: Firebase, Android, iOS con un provider di analisi dati delle app o monitoraggio dei clic di terze parti
  3. Conversioni web o di app delle proprietà App + Web di Google Analytics per misurare le conversioni web delle proprietà App + Web di Google Analytics e tramite SDK Firebase
  4. Telefonate. Per monitorare: le chiamate dagli annunci, le chiamate a un numero di telefono sul tuo sito web, i clic sul numero di telefono nel sito web per dispositivi mobili
  5. Conversioni offline

Quale tipo di annuncio Google Ads scegliere?

Abbiamo detto che Google offre più formati di advertising. Ma quale scegliere? Di seguito li analizziamo uno per uno, sottolineando i rispettivi vantaggi.

Annuncio di Ricerca (Search Ads)

Si tratta di annunci di testo visualizzati nelle pagine dei risultati sul motore di ricerca di Google. Quindi, se per esempio cerchiamo “prodotti per lucidare l’argenteria“, troveremo sia siti che parlano dell’argomento, sia annunci veri e propri che rimandano ai venditori.

Il loro vantaggio è che il tuo annuncio apparirà laddove la maggior parte degli utenti sta cercando le informazioni. Senza distinzioni tra un annuncio pubblicitario e una pagina di esperti che parla dell’argomento.

Ovviamente, il link degli annunci si distinguerà dal resto perché sarà sempre classificato come annuncio. Ma ciò è anche comodo per l’utente stesso intenzionato ad informarsi su un prodotto ed acquistarlo pure.

Annuncio di Ricerca Adattabile (Responsive Search Ads)

Questa tipologia di annunci consente di inserire più versioni di titoli e testo dell’annuncio. Fino a 15 varianti per i titoli e 4 per i testi. Cosicché Google possa scegliere i migliori da mostrare agli utenti.

Gli annunci tradizionali, come quelli visti in precedenza, creano una versione statica dell’annuncio. In quanto utilizzano sempre lo stesso titolo e contenuto.

Invece, questi reattivi consentono a Google di modificare ogni qualvolta l’annuncio, ad ogni nuova ricerca. Cosicché, se un tipo di annuncio fallisce, ce ne sarà pronto un altro che si spera possa fare maggiormente presa.

Annuncio della Rete Display (Display Ads)

Google prevede un insieme di siti Web appartenenti a vari settori e con più segmenti di pubblico. Il tutto facente parte della cosiddetta Google Network Display.

Qual è il loro vantaggio? Vengono pagati per ogni clic o impression effettiva che producono. Oltre al fatto che vengono indirizzati ad una platea realmente potenzialmente interessata.

Solitamente si tratta di annunci costituiti da immagini, quindi che attirano ancora di più l’attenzione rispetto a semplice testo.

Esistono poi altre opzioni di Display ads, come le shopping campaigns e le app campaigns, visualizzate all’interno delle pagine dei risultati dei motori di ricerca.

Annunci Video (Video Ads)

Google sfrutta appieno la proprietà di una piattaforma come Youtube, rilevata nel 2006. Quindi a soli 2 anni dalla nascita della stessa, carpendo fin da subito le potenzialità.

Gli annunci video vengono visualizzati prima, durante o dopo i video pubblicati sulla piattaforma. Chi decide di ospitarli può anche ricevere un compenso. Sebbene talvolta sia Youtube stesso ad imporre che ci siano sopra i video quando la pagina vanta molte visite e utenti iscritti.

YouTube è esso stesso un motore di ricerca. Quindi, anche qui vale il discorso fatto per le Keywords appropriate. Meglio le scegliamo e più il nostro prodotto o servizio potrà essere visionato su un video attinente alla categoria merceologica dello stesso.

Come scegliere le Keywords adatte degli annunci Google Ads

Abbiamo detto che le parole chiavi sono molto importanti affinché gli annunci siano visualizzati dalle persone che potrebbero essere realmente interessati ai prodotti e ai servizi che offriamo.

Esistono 4 tipi di corrispondenza tra le quali optare:

Corrispondenza Generica (Broad Match)

Si tratta dell’impostazione predefinita che utilizza qualsiasi parola all’interno della frase chiave ed in qualsiasi ordine.

Corrispondenza Generica Modificata (Modified Broad Match)

Questa opzione permette di bloccare alcune parole classificandole con un segno “+“. In questo modo, le parole possono anche essere scomposte tra di loro e gli annunci appaiono anche quando si cerca solo una parola singolarmente.

Corrispondenza per frase (Phrase Match)

Corrispondono a query inclusive delle keywords che vanno nell’ordine esatto scelto, ma sarà possibile anche includere parole aggiuntive.

Corrispondenza esatta (Exact Match)

Le parole chiave devono essere scritte nell’ordine esatto deciso, altrimenti l’annuncio non apparirà.

Quale modalità scegliere? In effetti non è facile. Ma si potrebbe partire per ordine, iniziando dalla prima tipologia di Keywords per poi passare via via alle altre.

Poi ovviamente dipende anche dalla tipologia di prodotto o servizio che vendiamo. Inoltre, possiamo monitorare via via gli annunci per capire se dobbiamo cambiare strategia.

Come scegliere titolo e testo di un annuncio Google Ads

La scelta del titolo e del testo di un annuncio di Google Ads sono fondamentali affinché le persone potenzialmente interessate ad esso clicchino sull’annuncio.

Il testo dell’annuncio deve corrispondere agli interessi di chi cerca, deve essere attinente con le keywords e deve dare una chiara risposta alle loro esigenze.

Per esempio, tornando al lucidatore per argenteria, dobbiamo indicare nel titolo chiaramente ciò che offriamo e nel testo descriviamo in modo chiaro che il prodotto non rovinerà ciò che abbiamo di più caro (i nostri prodotti in argento); non rovinerà le mani di chi lo utilizza; né darà fastidio all’olfatto quando lo si utilizza e darà un risultato veloce.

 

Cos’è il Retargeting in Google Ads

Un altro servizio molto interessante offerto da Google Ads è il Retargeting. Esso si basa sui cookies, ossia quegli algoritmi che tracciano i nostri movimenti sul web.

Il Retargeting permetterà di “seguire” gli utenti sul Web ed indirizzarli ai propri annunci. Ciò è ottimo per quegli utenti che hanno eseguito una ricerca attinente a ciò che offriamo, ma che non hanno ancora cliccato sul nostro annuncio. In questo modo, lo vedranno più volte e così aumenta la possibilità che ci clicchino sù.

Statisticamente, è provato che un annuncio prima di essere cliccato, debba essere visualizzato mediamente 7 volte.

Ciò quindi lascia ben comprendere quanto non sia assolutamente facile che un annuncio sia subito cliccato e per questo l’utente viene più volte persuaso da esso anche tramite rintracciamento a mezzo cookies.

Google Ads non rende? Possibili cause

Può anche succedere che Google Ads non stia dando i risultati sperati. I motivi possono essere diversi e li vediamo di seguito.

Keywords troppo generiche

Nanni Moretti in Palombella rossa diceva: “le parole sono importanti”. E ciò vale ovviamente anche nel mondo della pubblicità.

Se le keywords scelte per la nostra pubblicità sono troppo generiche, Google mostrerà il tuo annuncio ad una utenza sbagliata. Ossia difficilmente interessata.

Anche questo è un lavoro in itinere, oggetto di modifiche in corso, fatti di tentativi. Le parole chiave possono essere aggiornate di volta in volta, rimuovendo alcune presenti e aggiungendone di nuove.

Titolo e testo sbagliati

Titolo e testo dell’annuncio devono corrispondere alle keywords. La loro giusta combinazione produrrà i risultati desiderati.

Del resto, Google Ads offre anche la possibilità di creare più annunci per ogni tipo di campagna pubblicitaria. Al fine di renderle le più mirate possibile. Per aiutarti potresti utilizzare la funzione Google’s Responsive Search Ads.

Punteggio di Qualità basso

Google classifica il posizionamento degli annunci mediante un Quality Score. Più alto sarà il suo valore, più vuol dire che il nostro annuncio è ben posizionato.

Da ciò dipenderà il numero di impression e il numero di click. Quindi, la possibilità che essi si convertano in azioni reali (acquisto o attivazione di ciò che proponiamo).

Più in avanti vediamo anche come migliorare il proprio QS.

Pagina di destinazione

Non dobbiamo solo preoccuparci di creare un ottimo annuncio, ma anche della pagina sulla quale l’utente sarà reindirizzato.

Quindi, dobbiamo porci alcune domande, alle quali dare una valida risposta:

  • Cosa vedrà l’utente dopo aver cliccato sull’annuncio?
  • La pagina di destinazione è ottimizzata per le conversioni?
  • La pagina che si apre soddisfa ciò che stava cercando l’utente?

Infine, è bene ricordare che l’utente deve arrivare subito alla pagina di destinazione, senza soluzione di continuità conversione.

Google Ads migliori strategie di annunci

Quali sono le migliori strategie per gli annunci su Google Ads? Tecnicamente si chiamano Google Ads Bidding Strategies, fondamentale per la effettiva capacità di posizionamento degli annunci.

Vediamo di seguito alcune strategie e impostazioni di offerta migliori.

Automated vs. Manual Bidding

E’ possibile fare due tipi di annunci.

Automated Bidding

Servizio traducibile in offerte automatizzate, fanno in modo che Google abbia un pilota automatico per adattare il proprio annuncio a ciò che fa la concorrenza.

E’ comunque sempre possibile impostare un budget massimo e Google cercherà per te le migliori possibilità entro il range delle tue possibilità economiche.

Manual Bidding

Permette di impostare manualmente gli importi che si è disposti a pagare per i propri gruppi di annunci e keywords, così da ridurre il costo degli annunci a basso rendimento.

Bidding on Branded Search Terms

Sfruttano il nome della propria azienda o del proprio prodotto. Per esempio “Lux CRM” .

Su questa modalità di annuncio ci sono due correnti di pensiero.

La prima, ritiene che essi produrranno un tipo di risultati organici visto come un investimento dispendioso inutile. Praticamente inutile, che non produrrà molti click e quindi conversioni.

La seconda corrente di pensiero ritiene invece che questo tipo di annunci dia una predominanza sui risultati di ricerca ed aiuta a convertire più facilmente i potenziali clienti.

Per esempio, se sto cercando un lucida argenteria, se scrivo “lucida argenteria per candelabri” la ricerca produrrà con precisione il risultato che sto cercando senza ulteriori sforzi.

Inoltre, questa corrente di pensiero sostiene la bontà della propria tesi affermando che in questo modo sarà possibile anticipare la concorrenza su determinate parole chiave, che altrimenti utilizzeranno loro.

Cost Per Acquisition (CPA)

Una strategia alternativa è quella di impostare un CPA e quindi pagare solo quando effettivamente un utente che ha cliccato sull’annuncio diventa effettivamente un nostro cliente. Alias, ha acquistato davvero il prodotto o attivato il servizio oggetto dell’annuncio.

Da un lato, questo tipo di strategia costa di più, ma dall’altro ci garantisce che pagheremo solo quando qualcuno sarà davvero diventato un nostro cliente tramite l’annuncio pubblicato. Pago solo se l’Ads ha effettivamente funzionato.

Altro vantaggio di questa strategia è che ovviamente semplifica il monitoraggio su quanto abbiamo investito.

Tornando all’esempio del volantinaggio, è come se pagassimo la persona che ha fatto la distribuzione solo per ogni persona che si è presentata in negozio col volantino in mano. Unica controprova che la nostra campagna cartacea abbia funzionato.

Ovviamente, nella realtà ciò non è possibile, in quanto non si troverà qualcuno disposto a lavorare in questo modo (distribuire centinaia se non migliaia di volantini su più giorni per poi venire pagato solo in quel caso).

Anche perché molti che poi si presentano davvero presso un negozio, tenderanno a buttare il volantino. Quindi non saranno neppure conteggiati.

Ma Google Ads permette la tracciabilità, quindi è possibile farlo.

Landing Page Best Practices

Questa funziona insegna all’inserzionista come impostare al meglio la pagina di destinazione, in modo da renderla migliore possibile per le effettive conversioni. Cosicché non si perderà neppure un click, o, comunque, meno click possibili.

Optimized “Thank You” Pages

Si tratta di pagine di ringraziamento postumo alla effettiva conversione. In pratica, ringraziamo il cliente per l’acquisto del prodotto o l’attivazione del servizio. Ottimizzarle significa come creare una pagina di post-conversione principale, come mantenerla sul proprio sito e come fare in modo che mantengano la loro funzione nel tempo.

Tips for Mobile Google Ads

Questa funzione ci consente di capire nel miglior modo possibile quali sono le differenze principali tra gli annunci formato desktop (vale a dire quelli destinati per i Pc) e quelli in formato mobile (vale a dire per smartphone e tablet).

Inoltre, insegna come poterli ottimizzare e renderli efficaci per il loro scopo.

Optimizing Google Ads Costs

Ottimizzare i costi significa anche massimizzare i profitti. Ciò vale per tutti i settori, ed ovviamente, anche per gli annunci Google.

Quality Google Ads Examples

Gli esempi pratici valgono sempre più di mille chiacchiere. Questa funzione permette di valutare dei casi studio, per comprendere come hanno raggiunto il successo, così da poter essere imitati anche nel nostro caso.

Google Ads, cos’è il remarketing e come funziona

Cos’è il remarketing? Come funziona il remarketing?

Questa funzione permette di personalizzare la campagna di annunci display destinata a quanti hanno già visitato il nostro sito.

Adattando così i nostri annunci per questo target ogni qualvolta eseguono ricerche sul web o utilizzano le app.

Google Ads ci dà ben 20 consigli per un remarketing efficace. Per poterle visualizzare, basta recarsi sul Centro assistenza mostrato in precedenza e digitare nella barra di ricerca “Strategie remarketing migliori“.

Ci apparirà una pagina come la seguente:

Cliccando su Ulteriori informazioni, avremo l’elenco completo e come fare per applicarli.

Di seguito, le riportiamo in sintesi.

Ecco alcune strategie vincenti per un remarketing efficace:

Individua un target preciso

mediante elenco ottimizzato di Google Ads

Utilizza Strategie Smart Bidding CPC (costo per clic)

che modifica automaticamente le offerte per i clic che sembrano avere maggiori o minori probabilità di generare una vendita o una conversione sul tuo sito web.

Scegliere come target segmenti di pubblico simili

il che consente di mostrare annunci agli utenti con le medesime caratteristiche di altri già inclusi nell’elenco per il remarketing.

Utilizza il targeting automatico

il quale estende la visione dei propri annunci ad un pubblico simile a quello già scelto come target.

Il remarketing dinamico

mostra prodotti e servizi agli utenti che li hanno già visualizzati sul nostro sito web, ma anche scegliere il tipo di layout degli annunci in base all’utente e al dispositivo che utilizza.

Possiamo coinvolgere quanti avevano messo i nostri prodotti nel carrello per poi rimuoverli

Basta andare nell’opzione “Visitatori di una pagina che non hanno visitato un’altra pagina”, specificando poi l’URL della pagina del carrello degli acquisti e della pagina di conferma dell’ordine.

Upsell e cross-sell

ossia far raggiungere da altri annunci quanti hanno già acquistato un nostro prodotto, per mostrargli prodotti correlati. Nel nostro esempio, oltre al lucida argenteria, potremmo vendere anche un panno per migliorare il risultato. O dei guanti.

Promuovere più categorie di prodotti

Stabilire una campagna pubblicitaria ad un target di clienti entro un determinato periodo di tempo

Possiamo anche stabilire due o pi archi temporali (per esempio, entro 30 giorni dall’acquisto, o 90, o 120).

Incide molto anche la stagionalità del nostro prodotto, per esempio, se vendiamo prodotti per il mare (costumi, sandali, bermuda, t-shirt, secchiello e paletta, prodotti da sub) o per andare a sciare.

Gli annunci devono essere adattati alla strategia di remarketing stessa

Scegliere annunci che si adattano in modo automatico per dimensioni, aspetto e formato

Stabilire delle offerte e promozioni su determinate categorie di prodotti

magari quelli che vendono meno tra quelli che offriamo.

Adattare gli annunci alla località e alla lingua

qualora puntiamo a vendere beni e servizi in giro per il Mondo.

Estendere la durata entro la quale nuovi utenti possano essere inclusi negli elenchi

per raggiungere più visitatori

Al fine di incrementare le conversioni dell’elenco, possiamo ridurre la durata per assicurarci di rivolgerci solo ai visitatori più recenti.

Ovviamente, come la più classica coperta corta, riducendo la durata dell’inclusione, limitiamo di contro il numero di potenziali nuovi clienti da poter raggiungere.

Limitare la frequenza di visualizzazione degli annunci

per un visitatore, per esempio una volta al giorno.

Pianificare la pubblicazione degli annunci in base alla possibilità che siano visti

Per esempio, puntare a determinati orari o giorni della settimana.

Accelerare la pubblicazione degli annunci fino all’esaurimento del budget

Selezionare i siti web dalla Rete Display che riescono a portare migliori risultati

Eliminando quelli che riteniamo inutili o poco profittevoli e aumentare l’offerta per quelli che invece rendono di più.

Allungare l’elenco al fine di incrementare il traffico verso il nostro sito

Come collegare Google Ads con Search Console

Visualizzare la frequenza con cui i link alle nostre pagine web siano visualizzate nei risultati di ricerca organici gratuiti che appaiono su Google può risultare molto utile.

Così come valutare quali termini di ricerca sono stati decisivi per far apparire i nostri annunci.

Il tutto, per comprendere se la campagna pubblicitaria che stiamo attuando sta dando i risultati sperati.

Per poter ottenere questi dati, possiamo associare il nostro account Google Ads con un account Search Console e Google Ads.

Cos’è Google search console? E’ un altro utilissimo servizio offerto gratuitamente da Big G, che permette di monitorare la presenza di un sito web nei risultati che appaiono sul motore di ricerca Google.com. Al fine di capire come stia andando e risolvere quei problemi che non gli consentono di godere di un posizionamento migliore.

I passaggi preminenti per fare ciò, sono i seguenti:

  • assicurarsi di disporre di accesso amministrativo all’account Google Ads che vogliamo collegare all’account Search Console
  • va da sé che dobbiamo avere un account Search Console. Altrimenti, ne dobbiamo creare uno ex novo
  • il nostro account deve essere proprietario anche dell’account Search Console, nonché del sito web ad esso associato
  • qualora non abbiamo un account Search Console, ci verrà richiesto di rivendicarlo mentre colleghiamo questo con l’account di Google Ads

Fatta questa premessa, vediamo come associare l’account di Google Ads con Search Console

  • accedere al proprio account Google Ads
  • cliccare sull’icona degli strumenti posta in alto a destra
  • cliccare su Account collegati
  • alla voce “Search Console” cliccare su Dettagli

Se non disponiamo di un account Search Console, dobbiamo cliccare su Collega. Altrimenti, cliccare sul pulsante “+

  • Inserire l’URL del sito web da collegare a Google Ads. Non occorre specificare HTTP o HTTPS
  • cliccare su Continua
  • nella colonna Stato apparirà “Collegato” se siamo già individuati come proprietari, altrimenti apparirà “Accesso richiesto
  • Se non esiste alcun account su Search Console, nella colonna Stato apparirà “Non rivendicato“. Occorre cliccare su Rivendicalo nella colonna “Azioni
  • il sito va aggiunto sia nella versione con “www.” che senza

Qualora si voglia scollegare i due account, basta procedere come segue:

  • accedere a Google Ads
  • entrare in Strumenti
  • in Impostazioni cliccare su Account collegati
  • cliccare su Dettagli

Poi ancora

  • individuare il sito web da scollegare
  • cliccare su Scollega in “Azioni”
  • rimuovere il sito o i siti web

Infine

  • accedere a Google Ads
  • tornare su Strumenti
  • In “Impostazione” cliccare su Account collegati
  • In “Search Console” cliccare su Dettagli
  • Individuare il sito web o siti che si vogliono rimuovere
  • cliccare su Rimuovi nella colonna “Azioni”

Qualora vogliamo saperne di più su Google Search console, possiamo vedere questo video:

Come integrare Google Ads con Google Analytics

Integrare gli account Google Ads con Google Analytics, può risultare molto utile per avere una panoramica completa sui propri clienti. Le impression, i click, i prodotti effettivamente acquistati o i servizi realmente attivati.

Quali sono i vantaggi di integrare Google Ads con Google Analytics? Ecco i principali:

  • Visualizzare il rendimento degli annunci
  • Importare obiettivi Analytics e transazioni e-commerce
  • Importare conversioni cross-device nell’account Google Ads tramite i Google Signals
  • Visualizzare Frequenza di rimbalzo, Durata sessione media e Pagine/sessione
  • Migliorare il remarketing
  • Visualizzare dati più completi riguardo i rapporti
  • Canalizzazioni multicanale

Ecco i passaggi da seguire:

  • Accedere al proprio account Google Analytics
  • Cliccare su Amministratore
  • In Proprietà cliccare su Collegamento a Google Ads
  • Cliccare su + Nuovo gruppo di collegamenti
  • Selezionare gli account Ads che vogliamo collegare
  • Pigiare su Continua
  • Inserire un titolo per il gruppo di collegamenti
  • Attivare il collegamento per ciascuna vista
  • Selezionare Attiva i rapporti sulle impressioni della Rete Display di Google
  • Clicca su Collega account

Qualora si voglia procedere con lo scollegamento dell’account Google Ads con Google Analytics, dobbiamo procedere come segue:

  • Accedere a Google Analytics
  • Cliccare su Amministratore
  • In Proprietà cliccare su Collegamento a Google Ads
  • Cliccare sul gruppo di collegamenti che si desiderano eliminare
  • Procedere con la rimozione
  • Confermare pigiando sulla voce Elimina

Per conoscere meglio Google Analytics e a cosa serve, possiamo guardare questo tutorial:

Come eliminare annuncio su Google Ads

Per eliminare un annuncio, occorre eseguire questi passaggi:

  • Accedere al proprio account su Google Ads
  • Pigiare su Annunci ed estensioni posto sul Menu a sinistra
  • Selezionare l’annuncio da rimuovere apponendo una spunta
  • Cliccare su Modifica sulla parte superiore della tabella delle statistiche
  • Scegliere Rimuovi

Come mettere in pausa un annuncio su Google Ads

Come detto, è anche possibile mettere in pausa un annuncio, qualora non si possa pagare o vogliamo riflettere sulla sua utilità.

Questi i passaggi da eseguire:

  • Accedere sempre al proprio account Google Ads
  • Nel menu Pagina cliccare su Annunci ed estensioni
  • Pigiare sul punto verde di fianco all’annuncio che si vuole mettere in pausa
  • Nel menu seleziona pigiare Metti in pausa

Qualora invece si voglia ripristinare un annuncio messo in pausa, basta seguire gli stessi passaggi. Con la differenza di pigiare alla fine del percorso Attiva per ripristinarlo anziché Metti in pausa.

Come eliminare un account Google Ads

Vediamo ora come rimuovere il proprio account Google Ads.

Clicchiamo sull’icona del nostro account Google Adsense in alto a destra

Pigiare sull’icona del cestino posta a destra della schermata Account Google Ads. Quella successiva a “+ Nuovo account“.

Ci verrà chiesto se vogliamo tenerlo o rimuoverlo, oltre a dirci eventualmente se abbiamo dei pagamenti pendenti da dover completare, ecc.

Ricordiamo inoltre che la cancellazione dell’Account Google Ads non inficia con l’account Google generico. Così come la sua cancellazione comporterà la perdita di tutto ciò che abbiamo.

Quindi, oltre agli annunci, anche gli elenchi per il remarketing.

Google Ads VS Facebook Ads, qual è meglio?

Anche il Re dei Social Network prevede la possibilità di pubblicare dei propri annunci: Facebook. Non solo tramite questa piattaforma, ma anche sull’altro Social letteralmente impazzato negli ultimi anni per numero di utenti: Instagram.

Non a caso, acquistato da Zuckerberg nel 2014 ed anche grazie a ciò in forte ascesa.

Il servizio si chiama Facebook Leads Ads ed ovviamente offre grandi opportunità. Del resto, stiamo parlando di un Social che vanta quasi 2 miliardi e mezzo di utenti ed una storia pluriquindiciennale. Nato nel 2004, ma esploso a livello mondiale dal 2008.

Ecco un esempio di ads su Facebook:

facebook ads

Le statistiche ci dicono che gli utenti trascorrono in media 60 minuti al giorno su Facebook e lo stesso tempo su Instagram. Quest’ultimo, pure ha superato la soglia dei 2 miliardi di utenti.

Quindi, parliamo di grandi potenzialità che già da sole dovrebbero convincerci ad usarlo.

Di seguito vediamo per sommi capi cos’è e come utilizzare Facebook Lead Ads.

Facebook Lead Ads cos’è

Gli annunci vengono pubblicati su Facebook ed Instagram, ma col vantaggio che gli utenti, una volta che hanno cliccato, non sono costretti ad uscire dalla piattaforma e abbandonare ciò che facevano. Quindi compileranno il modulo stesso all’interno di Facebook.

Ciò fa in modo che all’utente sarà risparmiato il cosiddetto click-through, molto fastidioso per lui e che potrebbe anche spingerlo ad essere diffidente rispetto all’annuncio e non completare la conversione.

Facebook Lead Ads come funziona

E’ possibile impostare un annuncio su Facebook recandosi sulla voce Gestione annunci.

Da qui è possibile  personalizzare le funzionalità di targeting, le risorse creative e il budget.

L’annuncio apparirà sui feeds degli utenti, proprio come se fosse un comune post su Facebook. Sebbene apparirà come “post sponsorizzato“.

Come ogni altro annuncio, l’utente deve inviare i propri dati personali tramite un modulo per accedere al codice.

Quando un utente vede il nostro annuncio e fa clic sul CTA, Facebook farà apparire un modulo che viene compilato automaticamente con le sue informazioni. Così da risparmiargli ulteriore tempo.

L’annuncio su Facebook produrrà un codice in-app con un messaggio di ringraziamento o via e-mail. Il cosiddetto Facebook Lead form.

Questo significa che avrai ottenuto un nuovo potenziale cliente che ha un codice sconto da usare per acquistare il tuo prodotto o attivare il tuo servizio.

Il modulo farà già apparire informazioni automatiche dell’utente, come

  • indirizzo e-mail
  • il suo nome
  • il suo numero di telefono
  • ecc.

Così, mentre il nostro futuro potenziale cliente rimane nell’app di Facebook pur avendo cliccato sull’annuncio, le sue informazioni si sposteranno nel nostro database CRM.

Facebook Lead Ads vantaggi

Facebook Lead Ads ha diversi vantaggi.

Non occorre uscire dalla app o compilare il modulo

In primis, come visto, gli utenti iscritti a Facebook possono compilare un modulo senza dover uscire dalla piattaforma e vedendo apparire tutti i loro dati già in automatico.

Ciò comporta già un triplice vantaggio:

  1. Ciò non nutrirà in loro la diffidenza verso il nostro annuncio, non essendo usciti da Facebook. Si fideranno in quanto sanno che Facebook approva e li difende
  2. Non provocherà in loro disappunto avendo interrotto ciò che stavano facendo
  3. Non saranno costretti a perdere tempo nell’inserire informazioni nel modulo, dato che essi appariranno automaticamente

Annunci già adattati per il mobile

Gli annunci su Facebook sono già adattati per la versione mobile, essendo integrati alla app del Social. Ciò significa che il modulo sarà compilato senza problemi, essendo adattato per i device mobili.

Statistiche raccolte facilmente dall’inserzionista

L’inserzionista può acquisire facilmente le informazioni sui potenziali clienti, senza dover creare una nuova pagina di destinazione o un percorso di conversione.

Le statistiche sono raccolte ed elaborare da Facebook stessa, senza altre incombenze da parte nostra.

Destinatari annunci selezionati in modo mirato

L’efficacia degli annunci su Facebook sono dovuti anche al fatto che appaiono ad un pubblico di utenti mirato. Ovvero, a quanti hanno cercato lo stesso prodotto o servizio che offriamo noi. O comunque molto simile o appartenente alla stessa categoria merceologica.

Oltre poi al fatto che tengono conto delle loro statistiche demografiche, il genere, cosa cercano su Facebook e su Google, ecc. Non bisogna dimenticare che Facebook è un archivio contenente i dati di miliardi di persone. Non a caso, vi attingono tante aziende per indagini di mercato. Spesso non senza abusi.

Quindi, tornando alla domanda di partenza: meglio Google Ads o Facebook Lead Ads? Difficile dire chi sia meglio e su quale puntare.

Google è un motore di ricerca utilizzato dalla più parte degli utenti che navigano sul web. Facebook è un Social usato da quasi 1 persona al Mondo su 3. Dato che diventa ancora più alto se consideriamo quante persone al Mondo non hanno accesso ancora al web. Quindi possiamo dire sostanzialmente anche 2 su 3.

La scelta migliore sarebbe usare entrambi, così da avere due armi micidiali su cui investire.

Google Ad alternative migliori

Quali sono le migliori alternative a Google Ads? Di seguito ne proponiamo alcune oltre Facebook Ads:

Bing Ads

La prima alternativa a Google Ads che suggeriamo è Bing Ads, ottima soprattutto per due attività:

  • Pubblicità di ricerca più economica
  • Annunci di marketing di affiliazione

Bing è operativo da metà 2009, quando il colosso Microsoft ha deciso di unire diversi dei suoi motori di ricerca.

A partire da ottobre 2018, Bing è il 3° motore di ricerca più grande con il 4,58% del volume di query, solo dietro dietro Baidu (14,45%) e Google (77%).

Simile a Google, Bing offre pubblicità di ricerca a pagamento in cui gli annunci vengono visualizzati nella pagina dei risultati del motore di ricerca.

Con un costo per clic inferiore rispetto a Google Ads e minori restrizioni sugli annunci pubblicitari, Bing è un’aggiunta eccellente a qualsiasi strategia di marketing.

Oltre a potenziare Bing, il servizio ha il vantaggio di incorporare anche la maggior parte della ricerca Yahoo che è stata incorporata nella sua rete pubblicitaria. Ciò significa che la pubblicazione di annunci con Bing Ads consentirà anche loro di apparire sulla ricerca di Yahoo.

Proprio come Google Ads, Bing Ads ha anche una gamma di strumenti utili tra cui il proprio strumento di ricerca per parole chiave per aiutarti a ottenere il massimo dalla tua campagna.

AdRoll

AdRoll è invece un servizio ottimo in particolare per:

  • campagne di e-commerce
  • Targeting per pubblico avanzato

Fondata nel 2007, AdRoll è una piattaforma pubblicitaria all-in-one che non solo semplifica la pubblicità per le aziende, ma combina anche oltre 500 reti pubblicitarie.

Attualmente, AdRoll utilizza la potenza di molte reti in questo elenco, tra cui Instagram, Yahoo, Outbrain e Taboola. Al fine di aiutare le aziende a comunicare il proprio messaggio al pubblico giusto.

Noto per la specializzazione in campagne di remarketing, AdRoll aiuta a tenere traccia degli utenti su tutto il Web per garantire che i tuoi annunci vengano visualizzati durante il percorso del cliente.

Ricco di profili di acquirenti, previsioni AI e tracciamento avanzato, AdRoll merita sicuramente provato qualora si sia uno store e-commerce, che cerca di migliorare le proprie campagne di marketing a pagamento.

La società asserisce che in media i loro clienti ottengono un ritorno del 500% sulla spesa pubblicitaria.

Amazon Ads

Chi non conosce il colosso e-commerce Amazon? Orbene, offre anche un interessante servizio di Advertising. In particolare, per due categorie di attività:

  • Alternativa allo shopping di Google
    Beni fisici

Il più grande luogo di marketing online al mondo, Amazon non ha bisogno di presentazioni per gli acquirenti online. Iniziando come venditore di libri online negli anni ’90 e sopravvissuta alla bolla dei dot-com, Amazon è cresciuta acquisizione dopo acquisizione fino a diventare una delle più grandi aziende al mondo. Dominando la maggior parte dei mercati.

Non a caso, il suo Ceo, Jeff Bezos, risulta ormai da tempo stabilmente tra le persone più ricche del Pianeta.

Attualmente, Amazon offre una gamma di annunci a pagamento tra cui inserzioni sponsorizzate, annunci display e annunci video per indirizzare i clienti alla fine del loro percorso di acquisto.

A differenza degli utenti che effettuano ricerche su Google a scopo di ricerca generica e poi eventualmente arrivano al nostro prodotto, la maggior parte degli utenti che effettuano ricerche su Amazon sono vicini alla fine del loro percorso di acquisto.

Entrano sulla piattaforma proprio per quello scopo. Hanno deciso di acquistare un prodotto particolare, stanno solo decidendo quanto dovrebbero pagare e quale marca.

Con gli annunci Amazon, puoi posizionarti nella parte superiore dei risultati di ricerca per assicurarti che il tuo prodotto venga notato e aumenti le possibilità di conversioni.

Amazon ha anche una propria rete pubblicitaria che include una gamma di servizi e siti Web che gestiscono. Il che significa che il tuo annuncio potrebbe essere pubblicato su siti Web esterni al di fuori di Amazon. Una risorsa pubblicitaria in più quindi.

Outbrain

Il servizio pubblicitario online di Outbrain andrebbe utilizzato in particolare per:

  • Promozione dei contenuti
  • Pubblicità nativa

A differenza di altre reti in questo elenco, Outbrain è una piattaforma di rilevazione dei contenuti che aiuta gli inserzionisti a promuovere i propri contenuti con la pubblicità nativa.

In pratica, significa sostanzialmente che ti aiutano a convincere gli utenti a leggere i tuoi contenuti.

Fondata nel 2006, Outbrain ha attualmente una rete pubblicitaria di oltre 100.000 siti Web tra cui alcuni grandi nomi come CNN, The Guardian, MSN e Sky News.

Tutti questi sono alimentati da Outbrain e attirano milioni di utenti pertinenti al mese. Con un costo per clic inferiore a quello di Google Ads.

Recentemente Outbrain ha annunciato che si sarebbe fuso con Taboola, un’altra piattaforma di scoperta dei contenuti. Una volta completata la fusione, la società disporrà di una vasta rete di siti Web e raggiungerà quasi 2 miliardi di utenti al mese.

La società spera che la fusione consenta loro di diventare il principale concorrente di Facebook e Google Ads.

LinkedIn ads

Una delle più grandi reti di social media, LinkedIn ospita milioni di professionisti che cercano di lavorare in rete e collaborare. Consigliato soprattutto per due funzioni:

  • Pubblicità B2B
  • Pubblicità di eventi

Attualmente, LinkedIn ha oltre 630 milioni di professionisti attivi. Adatto soprattutto se stai cercando di mettere la tua attività SaaS o B2B di fronte ai decisori importanti all’interno di un’azienda.

Con la possibilità di indirizzare gli utenti in base al loro titolo professionale, funzione, settore e altro, LinkedIn Ads è eccezionale per far notare il tuo prodotto o servizio dalle persone giuste.

Con così tante opzioni di targeting avanzate e modelli di prezzo, tra cui CPC e CPM, entrare nel mercato B2B tramite LinkedIn Ads può essere la scelta giusta.

Comprende altresì una serie di tipologia di annunci come testo, contenuti sponsorizzati e posta elettronica.

Instagram ads

Ecco un’altra piattaforma che non ha bisogno di presentazioni. Fondata nel 2010 e acquistata da Facebook per un miliardo di dollari nel 2012, come già detto in precedenza Instagram ora fa parte della rete pubblicitaria di Facebook.

Il sistema pubblicitario di Instagram è particolarmente interessante per due tipologie di pubblicità:

  • Prodotti lifestyle
  • Pubblicità virale e sociale

Instagram è esplosa negli ultimi anni e ha avuto un grande impatto sul modo in cui i marchi pubblicizzano i propri clienti. Soprattutto grazie ai cosiddetti Influencer.

Incredibilmente popolare tra i millennial, Instagram vanta più di mezzo miliardo di account mensili attivi sulla piattaforma. Gli annunci possono essere mostrati come storie, immagini, video e altro all’interno dell’app.

Il tutto mantenendo una transizione senza soluzione di continuità da Instagram alla cassa per garantire le massime conversioni.

Le funzionalità di targeting includono opzioni come posizione, interessi, dati demografici e segmenti di pubblico simili, tutte basate sul sistema pubblicitario di Facebook.

Tuttavia, a differenza di Facebook, gli annunci di Instagram sono più interattivi con l’invito all’azione integrato e azioni, sondaggi interattivi, pulsanti e cursori che possono essere utilizzati.

Estremamente popolare tra i marchi della moda e della cosmetica, Instagram consente agli inserzionisti di mettere i loro prodotti di fronte agli acquirenti molto meglio degli annunci di ricerca di Google.

Reddit Ads

Il forum di discussione più popolare al mondo con 1,6 miliardi di visitatori mensili, Reddit ospita discussioni e comunità su qualsiasi argomento tu possa pensare.

Incredibilmente popolare tra i residenti negli Stati Uniti, attualmente rappresenta il 55% della base utenti americana. In Italia è conosciuto soprattutto tra i cosiddetti Nerd, per discussioni più specifiche di scienza e tecnologia.

Simile a Facebook e Instagram, Reddit inserisce i post sponsorizzati nei feed degli utenti che potrebbero essere convertiti. Le campagne possono anche essere personalizzate in base alla posizione dell’utente, agli interessi e ai subreddit che visitano.

Una delle strategie più popolari è quella di indirizzare un particolare subreddit con post sponsorizzati in quanto sono ideali per il targeting di utenti di nicchia.

Rispetto a Google Ads, il CPC sugli annunci Reddit è notevolmente più economico, il che significa che sono un ottimo modo per attirare utenti pertinenti sul tuo sito.

Se stai cercando di attirare un nuovo pubblico che è così spesso trascurato da altri inserzionisti, gli annunci Reddit sono un ottimo modo per catturare più mercato.

Consigliato per 2 categorie di pubblicità:

  • Traffico super mirato
  • Raggiungere i millennial e la generazione-z

Twitter ads

Un altro social network molto popolare che compete con Facebook e Instagram, sebbene sia nato prima, nel 2006. Twitter è un sito di microblogging noto per il suo famoso limite di caratteri (che è stato aumentato nel 2017) ed ospita milioni di influencer e professionisti del settore.

Twitter è indicato per 2 tipologie di pubblicità:

  • Targeting per evento
  • Targeting per hashtag

Se sei nel mercato B2B, allora gli annunci Twitter sono una buona aggiunta.

Con molti professionisti su Twitter, può essere un ottimo modo per promuovere servizi, far crescere il tuo marchio e aumentare il tuo seguito sui social media.

Una delle funzionalità più popolari di Twitter è la sua capacità di permetterti di scegliere come target tramite hashtag. Ciò significa che puoi scegliere come target argomenti, eventi e tendenze con una precisione straordinaria.

Questo non solo ti aiuta a pubblicare i tuoi annunci davanti al pubblico giusto, ma ti assicura anche di non pagare accidentalmente per clic irrilevanti. Altri metodi di targeting includono posizione, interessi dell’utente e follower di un account Twitter specifico.

Indipendentemente dal prodotto o servizio che stai vendendo, ci sono molti modi per sfruttare il potere degli annunci Twitter. E con la sua vasta portata di utenti e le grandi opzioni di targeting, è un’ottima alternativa a Google Ads.

Snapchat Ads

Molti della cosiddetta Z Generation usano esclusivamente Snapchat per parlare e inviare messaggi ai loro amici. Se il tuo pubblico di destinazione sono principalmente utenti più giovani, allora Snapchat Ads è un must da usare.

Ottimo per:

  • Pubblicità mobile
  • Targeting generazione-z

Poiché Snapchat è disponibile solo su dispositivi mobili e tablet, questo lo rende una piattaforma eccellente per gli utenti mobili. Se stai cercando di promuovere un’app mobile per gli utenti, allora è il modo perfetto per portare le persone in App / Play Store in modo efficiente.

Con oltre 210 milioni di persone che utilizzano attivamente l’app ogni giorno e il 38% di loro non utilizza Facebook o Instagram, può essere un ottimo modo per raggiungere nuovi utenti.

La maggior parte degli annunci viene visualizzata a schermo intero, offrendo la massima visibilità al tuo marchio aumentando in modo significativo le possibilità di coinvolgimento.

Attualmente utilizzati da grandi marchi in tutto il mondo, inclusi Wendy, Pirate Kings e Vivint, gli annunci Snapchat sono ancora relativamente nuovi e ottimi per ottenere clic più economici.

Ricapitolando, qual è la migliore alternativa a Google Ads dunque tra queste?

Come avrete capito, probabilmente l’una non esclude l’altra. Ogni alternativa può essere integrata alle altre, anche alla stessa Google Ads per raggiungere la più vasta platea possibile di utenti.

Più che altro, dobbiamo capire a quale target di utenti dobbiamo rivolgerci. Quindi a quale fascia di età, genere, hobby, professione.

Per esempio, per raggiungere i giovanissimi potremmo puntare a Instagram e Snapchat. Per gli appassionati di scienza e tecnologia a Reddit. Per una platea variegata over 30 a Facebook. Per la moda e il lifestyle a Instagram. Per i professionisti a LinkedIn. Per hashtag mirati a Twitter. E così via.

Meglio Google Ads o il Posizionamento organico?

Veniamo all’ultima alternativa a Google Ads: il cosiddetto posizionamento organico.

Cos’è il posizionamento organico? Altro non è che il posizionamento di un contenuto su un motore di ricerca.

Quando un contenuto non è ben posizionato, si dice che non è ottimizzato. E ciò gli fa perdere posizioni su quel mare sconfinato che è un motore di ricerca. Ovvero, non lo troverete sulla fatidica prima pagina dei risultati di ricerca (che è quella dove in genere la maggior parte degli utenti si sofferma, senza prendersi la briga di passare neppure alla seconda) ma dalla seconda in poi. Il che farà perdere visualizzazioni e quindi interesse.

Quando un utente cerca un contenuto, i primi che gli appariranno saranno i risultati organici ottimizzati e quelli sponsorizzati.

Qual è la differenza? I secondi sono gli spazi pubblicitari acquistati dalle aziende mediante keyword advertising mentre i primi sono le posizioni naturali della ricerca. Non prevedendo quindi costi, in quanto la loro posizione riflette il modo con il quale è stato ideato. Va da sé che tra i primi risultati troveremo quelli sponsorizzati.

La posizione organica varia in base a molti fattori, che gli esperti individuano in oltre 200.

Ora, dato che sulla prima pagina del motore di ricerca più utilizzato al Mondo – Google.com – compaiono 10 risultati, è chiaro che, sottraendo i primi 3-4 dedicati a quelli sponsorizzati, rientrare tra i restanti organici diventa molto difficile.

Quindi, di contro, è molto facile finire dalla seconda pagina in poi. Che statisticamente sono le meno cliccate dagli utenti.

Ecco che quindi, se non si vuole pagare gli annunci per figurare tra i primi posti, allora occorre puntare ad articoli con una SEO ben fatta. Che sfrutti al meglio

  • le keywords all’interno del testo, senza esagerare
  • una appropriata suddivisione in paragrafi del contenuto dopo un incipit contenente tra le prime frasi le keywords
  • immagini all’interno del post con testo alternativo contenenti sempre keywords approprietate
  • un titolo che rievochi subito cosa proponiamo
  • una Meta descrizione contenente sempre le parole chiave
  • una url con poche parole ma sempre “key”

Per fortuna, le cosiddette piattaforme CMS aiutano a creare post ottimali per la ricerca organica, suggerendo la SEO. Tra queste, le migliori sono:

  • WordPress
  • Joomla
  • Blogger
  • Drupal
  • Tumblr
  • Medium
  • Ghost
  • Jekyll
  • Wix

Comunque, è possibile anche investire nel posizionamento organico affidandosi a figure professionali esperte in SEO. Ciò vi comporterà un costo aggiuntivo, ma almeno vi alleggerirà da questa incombenza e potrebbe garantirvi risultati migliori del “fai da te”.

Secondo alcuni, il posizionamento organico sarebbe perfino migliore di pagare annunci. In quanto l’utente apprezza di più uno sforzo per essere tra i primi posti su un motore di ricerca, anziché aver pagato per esserlo.

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