La “School of Management” del Politecnico di Milano, attraverso l’Osservatorio Internet Media ha reso pubblici i dati stilati riguardo l’Online Adversiting.
Ebbene, per questa seconda parte del 2020 è attesa la prima flessione della sua storia, nonostante il recente “boom” in piena pandemia.
A quanto pare ad un forte innalzamento dell’audience (riguardo TV e settore online), corrisponderà un forte rallentamento degli investimenti pubblicitari. Le aziende infatti risulteranno molto più restie ad effettuare campagne adversiting. E questo non varrà solamente per il mondo online, ma anche per quello dei media “classici”.
Nel 2019 infatti il mercato pubblicitario online ha registrato ricavi per 8,2 miliardi di euro, mentre per il 2020 è prevista una discesa ad oltre 7 miliardi di euro. Il punto più basso dal 2008 in poi.
Se ti interessano informazioni economico-finanziare sul post-Covid, leggi anche: “Tassa Covid: arriva voce sullo scontrino, si può fare?”.
Di seguito bilancio e dati dell’Online Adversiting.
Online Adversiting: i numeri
Nel 2019, il solo segmento della pubblicità online ha raccolto all’incirca 3,3 miliardi di euro, in costante crescita rispetto agli anni passati, +9% rispetto al 2018. L’Online Adversiting si pone quindi appena dietro la TV in fatto di pubblicità, la quota di mercato si attesta al 40% mentre quella della tv al 44%.
E nel bel mezzo della pandemia, tra lockdown e restrizioni, abbiamo assistito ad una notevole crescita dell’intero comparto dell’Online Adversiting dovuta anche ad un eccezionale aumento dell’audience.
Secondo Auditel infatti, l’audience della tv tradizionale è cresciuto del 40%, mentre la smart tv ha raggiunto picchi del 70%. Ottimi anche i risultati raggiunti dai Social Network (+24%), servizi di Instant Messaging (+50%), Financial News (+24%), Siti/blog di informazione ed intrattenimento (+50% ed oltre).
Passato il periodo peggiore della pandemia, gli stessi strabilianti risultati raggiunti dai media cominciano a diminuire notevolmente. Lo spettro della crisi economica avanza imperterrito e le aziende risultano sempre più in difficoltà. Cosa che scaturisce il calo degli investimenti in marketing e pubblicità.
Si presume quindi che per il 2020 calerà il valore dell’Online Adversiting, per poi risalire già nel 2021.
La trasformazione della pubblicità online
La raccolta pubblicitaria online sta quindi cambiando forma, si fanno avanti nuovi mezzi digitali che dovrebbero prendere il posto di quelli classici (pubblicità tramite siti, e-commerce e simili). Segnaliamo ad esempio l’audio adversiting e il digital out-of-home. Storytelling e creatività generale saranno gli elementi che traineranno il nuovo mercato dell’Online Adversiting.
Lo stesso vale per l’Influencer Marketing che in Italia stenta a decollare ma attualmente è comunque un mercato in crescita. Negli Stati Uniti e in UK è invece una modalità di marketing già affermata, destinata a crescere ancora di più e prendere il posto del marketing online “tradizionale”.
Se prendiamo i mercati appena citati come riferimento, possiamo affermare che il 50% delle aziende riserva oltre il 10% del proprio budget di comunicazione all’Influencer Marketing. In Italia invece non abbiamo stime precise ma possiamo invece affermare che le aziende che utilizzano questa manovra pubblicitaria dedicano molto meno del 10% del proprio budget.
Insomma, in Italia si teme una brusca frenata dell’Online Adverting almeno per il 2020. Ma la digitalizzazione delle imprese in atto fa ben sperare in un futuro all’insegna del marketing digitale.