Un recente studio di Social Media Examiner ha rivelato quali sono le piattaforme più utilizzate dagli inserzionisti per pubblicare i loro ads online.
Il report ha rivelato che Facebook ed Instagram, attualmente, stanno dominando il mercato della pubblicità online.
Lo studio ha coinvolto più di 5.000 commercianti e ci dà un’idea molto chiara su quello che è l’attuale mercato della pubblicità online.
Ads online: i social network conquistano sempre più mercato
Il mercato degli ads online, ormai, è uno dei settori più fiorenti in assoluto.
In particolare, le pubblicità pubblicate sui social network hanno raggiunto un notevole successo nel corso dello scorso anno. Dopo la le pubblicità televisive e gli annunci a pagamento mostrati nei risultati di ricerca, gli annunci sui social sono la terza forma di pubblicità più diffusa al mondo.
I social network, infatti, sono visti come uno dei modi migliori per mettersi in contatto con i consumatori. Gli inserzionisti reputano i social network un ambiente fiorente e in grado di rompere quella barriera che con la pubblicità classica solitamente si crea tra chi vende e chi acquista.
I social, inoltre, permettono di pubblicizzarsi anche gratuitamente grazie al traffico organico. Certo, la cosa è più complessa rispetto alla pubblicità a pagamento, ma di certo non va trascurata.
Facebook ed Instagram dominano il mercato
Nonostante Facebook non sia più il social più utilizzato al mondo, esso si piazza al primo posto tra quelli più usati dagli inserzionisti. Il 70% degli intervistati, infatti, ha dichiarato di usare regolarmente la piattaforma per pubblicizzare il proprio business.
Degli inserzionisti che usano Facebook, la maggior parte sono aziende B2C. In effetti, dati raccolti all’inizio di quest’anno mostrano che Facebook è utilizzato dal 96% delle aziende che vendono al dettaglio ai consumatori e che spendono una parte del budget in pubblicità sui social media.
Instagram segue la sua società madre come la seconda piattaforma social più popolare su cui fare pubblicità. Il 41% degli intervistati, infatti, afferma di utilizzare gli annunci di Instagram.
A quanto pare, quindi, gli esperti di marketing stanno concentrando la maggior parte del budget a loro disposizione su queste due piattaforme. Un numero inferiore degli intervistati, infatti, ha dichiarato che utilizza per i propri annunci piattaforme quali:
- LinkedIn (15%)
- YouTube (14%)
- Messenger (9% e facente parte sempre dell’impero di Zuckerberg)
- Twitter (8% )
Le intenzioni future degli inserzionisti
Non solo gli annunci su Facebook e su Instagram sono utilizzati dalla maggioranza degli inserzionisti, ma sono anche le piattaforme principali sulle quali essi spenderanno i loro budget. In effetti, il 55% degli inserzionisti afferma di avere in programma di aumentare il proprio uso degli annunci di Facebook nel prossimo futuro. Inoltre, il 55% di essi intende aumentare la propria spesa sugli annunci di Instagram.
Altri intendono aumentare l’uso che fanno degli annunci YouTube (40%) e degli annunci LinkedIn (38%). Purtroppo, un’ampia quota di intervistati ha dichiarato non ha intenzione di utilizzare più queste piattaforme pubblicitarie (48% ciascuna) nel prossimo futuro.
In quanto nuovo arrivato nella sfera dei social media, un quinto (21%) degli intervistati afferma di voler saperne di più sugli annunci TikTok. L’11% afferma di voler aumentare l’uso che fa della piattaforma. Solo il 5% degli intervistati sta utilizzando la piattaforma in questo momento. Inoltre, 8 intervistati su 10 circa (83%) non ha in programma di utilizzare TikTok per la pubblicità in futuro.
La mancanza di interesse per TikTok potrebbe essere un’occasione mancata, poiché i dati di Comscore mostrano che l’utilizzo da parte degli adulti di TikTok è più che raddoppiato in un anno. Detto questo, potrebbe esserci più interesse per TikTok come piattaforma di marketing in generale (ad esempio attraverso gli influencer) che come canale pubblicitario.
Ads online: le interazioni organiche
Gli intervistati sono essenzialmente divisi sul fatto che la copertura organica della loro azienda sia diminuita o meno nell’ultimo anno.
Alla domanda sul fatto che le interazioni social organiche sono diminuite nel corso dell’ultimo anno, essi hanno risposto:
- 27% d’accordo
- 10% fortemente d’accordo
- 28% in disaccordo
- 7% fortemente in disaccordo
Sembra anche che gli esperti di marketing abbiano perso un po’ di fiducia nella loro capacità di misurare il ROI dalle loro attività organiche sui social media. Sebbene la quota maggiore (35%) sia d’accordo sul fatto che sono in grado di misurare il ROI per queste attività (rispetto al 30% che non è d’accordo), questa percentuale è diminuita dal 44% nel 2019.