A partire dall’11 agosto, Google Ads bannerà tutti gli annunci riguardanti software contenenti spyware e tecnologie di sorveglianza in genere.
Tecnicamente, si tratterà di un update della policy riguardante il favoreggiamento di comportamenti disonesti.
La cosa potrebbe danneggiare molti siti web e negozi che vendono software e strumenti di sorveglianza e tracciamento. Ciò potrebbe accadere anche se essi operano in maniera completamente legale.
Google Ads: la policy sul favoreggiamento dei comportamenti disonesti
Storicamente, la policy sul favoreggiamento di comportamenti disonesti si è sempre concentrata su molte forme di annunci disonesti.
Essa, però, si concentrava particolarmente su quegli annunci di prodotti o servizi che aiutano le persone che li vendono a trarre in inganno altri utenti o su quegli annunci che pubblicizzano metodi illegali per accedere in maniera non autorizzata a sistemi, dispositivi e altre proprietà di terzi.
Per quanto riguarda i prodotti per trarre in inganno le altre persone, in particolare non possiamo pubblicizzare:
- creazione di documenti finti o falsi come passaporti o diplomi
- vendita di dati (ad esempio i “credit privacy number”) che imitano l’aspetto di dati di identificazione nazionali
- servizi che mediano l’inclusione di clienti tra gli utenti autorizzati di linee di credito
- prodotti che aiutano a superare test tossicologici
- servizi di scrittura di prove scritte o di superamento di esami
- vendita di attività utente non reale sotto forma di clic, recensioni o mi piace e apprezzamenti su social media non validi
Per quanto riguarda la pubblicità di prodotti per accedere senza autorizzazione a profili e, in generale, a proprietà di terzi, non possiamo pubblicizzare:
- servizi di hacking
- accesso non autorizzato a servizi televisivi via cavo
- dispositivi radar per disturbare il segnale dei misuratori di velocità dei veicoli
- modifica dei segnali stradali
- intercettazioni telefoniche
Questo aggiornamento della policy, invece, si riferisce più precisamente alle intercettazioni e ai prodotti spia. Queste ultime due categorie, sino ad ora, erano menzionate in maniera generica solo nel passaggio che menziona le intercettazioni telefoniche.
Quali saranno, nello specifico, i prodotti non pubblicizzabili?
Google Ads, precisando che l’elenco fornito non è esaustivo, ha fornito alcuni esempi di prodotti ai quali verrà applicato questo update.
Google ha spiegato che saranno assolutamente vietati spyware e, in generale, ogni tipo di tecnologia utilizzata per spiare il partner. Gli esempi includono software che monitorano messaggi, telefonate e navigazione su internet.
L’update, giusto sottolinearlo, riguarda non solo i software, ma anche hardware come localizzatori GPS destinati a spiare senza consenso le persone o telecamere e registratori commercializzati allo scopo di spiare senza consenso.
Le eccezioni a questo nuovo regolamento consentono la pubblicità di servizi di investigazione privata e i prodotti realizzati per i genitori che vogliono tenere sotto controllo i figli minorenni.
Quando scatta il ban e rischi per le attività
Le violazioni non comporteranno la sospensione immediata dell’account. Al contrario, Google invierà un avviso almeno 7 giorni prima della sospensione, quindi l’inserzionista avrà il tempo di conformarsi alla nuova policy.
Ciò che sarà interessante da vedere è come Google gestirà il tutto. Per gli inserzionisti sarà sufficiente rimuovere ogni riferimento testuali ai prodotti bannabili o sarà necessario cambiare anche il contenuto del link a cui riconduce l’annuncio? Gli URL contenenti parole tipo “spy” saranno a maggior rischio di ban? Lo scopriremo solo col tempo.
Senza dubbio, gli inserzionisti dovranno trovare delle alternative per continuare a pubblicizzare i loro prodotti in questo nuovo ambiente.
Questo è anche qualcosa che potrebbe colpire anche quei rivenditori che vendono molti tipi di prodotti diversi, tra cui quelli bannabili per la nuova policy. Piattaforme come Amazon potrebbero vedere svanire le loro inserzioni.
Gli inserzionisti hanno poco meno di un mese per capire come muoversi.
Senza dubbio, la continua lotta per la trasparenza e la privacy si sta facendo sempre più strada.
Non escludiamo, inoltre, che fino all’11 agosto la nuova policy potrebbe subire delle profonde modifiche.