John Mueller, famoso analista di Google, ha spiegato quando si possono utilizzare dei popup senza che i motori di ricerca ci penalizzino.
I popup, detti anche interstitial, sono spesso causa di noia per gli utenti.
Proprio per questo motivo la maggior parte dei motori di ricerca li usa come fattore di ranking negativo per la SERP.
Google: la domanda sui popup
Durante un recente streaming di Google Webmaster Central, tenutosi il 24 luglio, è stata posta una domanda riguardante gli interstitial intrusivi (i popup).
Un proprietario di un sito ha posto una serie di domande su questi annunci intrusivi per scoprire se esiste un modo per usarli senza che essi siano un fattore di ranking negativo.
Gli interstitial intrusivi, solitamente, occupano una parte significativa della pagina sulla quale appaiono. Per questo motivo viene usata la parola “intrusivi“. Essi sono un modo efficace per favorire le conversioni.
Il problema è che gli utenti li trovano fastidiosi, quindi Google svaluta le pagine con popup intrusivi, soprattutto su dispositivi mobili.
A quanto pare, però, c’è un modo per usarli senza danneggiare il posizionamento di una pagina all’interno dei risultati di ricerca.
John Mueller, come al solito, ha affrontato l’argomento in maniera schietta e sintetica.
Nascondere i popup e gli annunci intrusivi al crawler di Google
Il proprietario del sito ha chiesto a Mueller se poteva risolvere il problema mostrando gli annunci più intrusivi solo agli utenti e quelli meno intrusivi sia agli utenti che al crawler di Google.
Mostrare al crawler contenuti diversi da quelli che vedono gli utenti, solitamente, è considerato cloaking.
Il cloaking consiste nel mostrare ai motori di ricerca un contenuto diverso rispetto a quello che vedono gli utenti.
Apparentemente, però, fare cloaking è accettabile quando si tratta di annunci interstitial.
Mueller ha dichiarato:
“In genere va bene. La cosa a cui prestare attenzione è che Googlebot, quando esegue la scansione e l’indicizzazione della tua pagina, non tiene conto del referrer [l’URL dal quale il crawler viene reindirizzato alla pagina che vogliamo fargli vedere, ndr].
Devi solo assicurarti, quindi, che il crawler veda una versione ottimizzata della pagina che gli viene mostrata quando esegue la scansione e l’indicizzazione delle pagine”.
In parole povere, Mueller ha detto che anche la pagina a cui reindirizzeremo il crawler dovrà essere esteticamente gradevole ed ottimizzata come quella mostrata agli utenti. L’unico elemento escluso dalla pagina che visualizzerà il crawler, ovviamente, dovrà essere il popup intrusivo che non vogliamo mostrargli.
Come comportarsi con i popup che mostrano informazioni legali?
I siti web, in molti Paesi, sono obbligati per legge a mostrare determinati interstitial per informare gli utenti su cose come la raccolta di dati e la policy sulla privacy.
I siti, fortunatamente, non verranno penalizzati per questo tipo di interstitial, indipendentemente da quanto siano invadenti.
Mueller afferma che Google può riconoscere gli interstitial legali e ignorarli.
“Cerchiamo di riconoscere gli interstitial di natura legale e di ignorarli. Quindi cerchiamo di riconoscere ed ignorare cose come la policy sulla privacy, gli interstitial riguardanti la protezione dei dati e cose di questo genere.
La cosa importante è vengano mostrati in cima alla pagina HTML e non che vengano mostrati in sostituzione della pagina HTML.
Quindi cose come il reindirizzamento a un URL interstiziale separato [apertura di un popup in una nuova scheda, ad esempio, ndr] o la visualizzazione del contenuto interstiziale invece del contenuto effettivo, significa che non saremo in grado di eseguire la scansione e l’indicizzazione del contenuto. Ma se è tutto posizionato in cima all’HTML, va benissimo”.
Come faccio a sapere se le mie pagine sono state penalizzate?
Se hai utilizzato interstitial intrusivi e ti stai chiedendo se Google abbia svalutato le tue pagine, potresti non conoscere mai la risposta.
Mueller afferma che non è possibile determinare se una pagina è stata penalizzata a causa di un annuncio intrusivo.
“Non credo che tu possa saperlo mai. Non credo sia possibile. È una di quelle cose che usiamo negli algoritmi di classificazione e di cui cerchiamo di tenere conto per classificare un sito un po’ più in basso.
È una di quelle cose che vengono fuori se rileviamo che un sito mostra un contenuto di scarsa qualità, zeppo di annunci, pieno di popup e cose di quel genere.
Ma non è che ci sia un modo di capirlo in Search Console, un avviso o qualcosa del genere”.
Quanto penalizzano gli interstitial intrusivi?
Gli interstitial intrusivi sono un fattore di classificazione negativo “più morbido”.
Non è sicuramente qualcosa che riesce ad influenzare un intero sito. Solo le singole pagine verrebbero svalutate.
Inoltre, essi non influiscono sulle classifiche SERP quando viene cercato il nome di un sito web.
“Ciò che posso dire, in particolare riguardo qualcosa come gli interstitial intrusivi, è che sono un fattore di penalizzazione più morbido. Ed è qualcosa che non verrebbe applicato su tutto il sito web.
In particolare, se le persone ricercano il nome del tuo sito, non mi aspetto di vedere alcun cambiamento di classifica causato da questo tipo di annunci”.
Utilizzare popup ed interstitial intrusivi, quindi, va fatto con attenzione. Essi non vanno mostrati ai motori di ricerca e devono essere posizionati bene nel codice delle pagine.
A prescindere da ciò, però, essi non penalizzano in maniera esagerata un sito web. Anzi, il loro utilizzo porta a molti benefici in termini di conversioni. Benefici che possono far chiudere un occhio sulle piccole penalizzazioni dal punto di vista SEO.