Facebook, anche se con un po’ di ritardo, sta prendendo provvedimenti più restrittivi circa i contenuti riguardanti il COVID-19.
La piattaforma, infatti, vieterà ads dal contenuto pseudoscientifico ed eventi che spingono le persone ad uscire di casa.
La decisione arriva in ritardo rispetto a quella di altre piattaforme.
Vediamo le sue conseguenze.
Facebook: stop agli ads psudoscientifici
Con circa sette mesi di ritardo rispetto a Google, Facebook ha finalmente deciso di bandire gli ads psudoscientifici.
La decisione, presa nelle scorse ore, è stata praticamente obbligata.
La piattaforma, infatti, combatte da sempre la disinformazione. Permettere la pubblicazione di contenuti pseudoscientifici, evidentemente, non sarebbe stato in linea con la politica del social network.
Molti inserzionisti, purtroppo, sfruttano le paure delle persone e ci lucrano sopra. Non di rado, infatti, si osservano annunci che, basandosi sull’ignoranza delle persone, cercano di vendere prodotti decisamente ambigui.
Oltre agli annunci pseudoscientifici, la piattaforma bloccherà anche gli annunci contenenti teorie del complotto.
In questi giorni, infatti, c’è stato un boom di inserzioni che riconducevano ad articoli che collegavano la tecnologia 5G alla diffusione del COVID-19.
Le conseguenze di queste campagne di disinformazione, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti. In Italia, ad esempio, persone che hanno creduto a queste teorie hanno incendiato numerose antenne telefoniche.
Il social network ha dichiarato che ben 78 milioni di utenti hanno mostrato interesse verso inserzioni pseudoscientifiche dall’inizio della pandemia.
Facebook bloccherà tutti gli eventi #iononrestoacasa
In contemporanea al boom di inserzioni “complottare”, c’è stato anche il boom di eventi organizzati contro le misure prese dai governi per contrastare il coronavirus.
Essi hanno avuto successo principalmente negli U.S.A. ed invitavano le persone ad uscire di casa per “protestare contro il virus“.
A gettare benzina sul fuoco, inoltre, ci ha pensato Donald Trump. Il presidente americano, infatti, ha pubblicato una serie di tweet polemici nei confronti delle misure per il distanziamento sociale.
Fortunatamente, Facebook non è dello stesso parere di Trump. La piattaforma, infatti, ha dichiarato che bloccherà tutti gli eventi che invitano le persone ad incontrarsi per protestare contro le misure di distanziamento sociale.
“A meno che il governo non proibisca un particolare evento in questo periodo, ne permettiamo l’organizzazione su Facebook. Per lo stesso motivo, gli eventi che costituiscono una violazione delle regole sul distanziamento sociale non sono permessi su Facebook”.
Le conseguenze di tali decisioni
A nostro modesto parere, queste scelte prese dal social network sono più che opportune.
La maggior parte degli utenti, infatti, non è in grado di riconoscere una fake news o capire se un evento invita a compiere azioni pericolose per la collettività.
Ammettere questa cosa è difficile, ma la maggior parte delle persone sembra “staccare il cervello” quando si connette ad internet. Anche per questo motivo molte strategie di marketing funzionano!
Evitare che le persone possano venire in contatto con inserzioni che fanno disinformazione e con eventi pericolosi, quindi, è la soluzione ideale per tutelare la collettività.
Queste scelte, fortunatamente, non avranno il minimo impatto su chi ha sempre utilizzato Facebook per svolgere il proprio lavoro in modo onesto.
Il discorso è diverso per tutti coloro che hanno sempre fatto affidamento sulla disinformazione per accalappiare like e click. Per loro, infatti, la situazione sta diventando sempre più spinosa.
Il social network blu, infatti, non è l’unico che sta limitando fortemente gli strumenti a disposizione dei malintenzionati. Google, ad esempio, a breve richiederà a tutti gli inserzionisti dei documenti di identità per poter pubblicare degli ads.
La nostra impressione è che la maggior parte delle piattaforme, soprattutto nell’ultimo periodo, stiano puntando ad aumentare la qualità dei contenuti pubblicitari, a migliorare la sicurezza degli utenti e ad evitare gli scandali che ci sono stati in passato.