LinkedIn Sparito Temporaneamente da Google

LinkedIn, nelle scorse ore, è sparito dai risultati di ricerca di Google.

Anche provando ad effettuare la ricerca utilizzando il comando “site:”, infatti, non appariva alcuna pagina del social network.

I responsabili di questa “sparizione”, a quanto pare, sono membri del team di sviluppo del famoso social network.

LinkedIn Search

LinkedIn: la misteriosa sparizione da Google

Le ricerche relative a LinkedIn su Google, dalle prime ore della mattina di giovedì fino al pomeriggio inoltrato (per un totale di circa 10 ore), non restituivano alcuna pagina del social network.

La cosa, ovviamente, ha avuto un impatto notevole sul traffico utenti per il social. 10 ore di latitanza da Google, infatti, soprattutto per un social come LinkedIn, sono davvero un grosso danno.

Il sito, ovviamente, era ancora accessibile tramite l’inserimento del suo URL nella barra degli indirizzi o tramite un qualsiasi altro link diretto. La sparizione riguardava solo i risultati di ricerca Google.

Si è trattato, quindi, di un problema di de-indicizzazione.

Come è successo?

Una domanda sorge spontanea: come è stato possibile tutto ciò?

Né LinkedIn né Google hanno voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali sulla cosa. Probabilmente, l’incidente è stato causato da motivi talmente banali che rivelarli avrebbe messo in imbarazzo i due giganti del web.

Ad ogni modo, un paio di spiegazioni sono apparse in rete.

Rimozione della versione HTTP del sito

John Mueller, famosissimo analista di Google, ha pubblicato un tweet probabilmente riferito all’incidente.

È possibile che il social network abbia rimosso inavvertitamente la versione HTTP del suo sito da Google Search Console.

La rimozione della versione HTTP di un sito da Search Console, infatti, porta alla de-indicizzazione del sito dai risultati di ricerca. Nonostante un certificato HTTPS sia essenziale per posizionarsi bene tra i risultati di ricerca, possedere una versione HTTP del proprio sito è ancora essenziale per poter essere indicizzati.

Disabilitato il crawler di Google

Un’altra possibile spiegazione riguarda il crawler di Google, utilizzato per analizzare le pagine web e posizionarle nelle ricerche.

LinkedIn, involontariamente, potrebbe aver negato a Google la possibilità di analizzare le sue pagine.

La conseguenza logica alla cosa, ovviamente, sarebbe stata la de-indicizzazione del social network da tutti i risultati di ricerca.

LinkedIn: problemi di indicizzazione risolti

Qualsiasi sia stata la ragione dietro questa sparizione, il social network è ora tornato visibile tra i risultati di ricerca di Google.

Questo evento è una buona occasione per riflettere su una serie di cose.

Innanzitutto, ciò ci ha permesso di capire che anche i big del web possono sbagliare. Quando commettiamo qualche piccolo errore con un nostro sito web, quindi, non dobbiamo andare nel panico. Nella maggior parte dei casi, infatti, basta percorrere a ritroso la strada che abbiamo fatto prima di compiere l’errore e troveremo il punto in cui abbiamo sbagliato, potendo così rimediare ad ogni sbaglio uscendone quasi indenni.



Altra cosa che ci ha insegnato questa esperienza è che Google non è una balia. Il motore di ricerca, infatti, non risolve per noi e in maniera automatizzata errori di questo tipo. Quando costruiamo il nostro sito web, quindi, dobbiamo dimenticarci la frase “va bè, male che va ci pensa Google a risolvere il problema in automatico”.

Dall’insegnamento precedente, inoltre, possiamo dedurre che l’algoritmo di Google non è tanto intelligente da rendersi conto di tutti gli errori per poi segnalarceli, permettendoci di risolvere i problemi in pochi minuti. I primi a prestare attenzione ad ogni linea di codice di un nostro sito, quindi, dobbiamo essere noi!

L’esperienza di LinkedIn, alla fine dei conti, è stata di grande utilità per la community SEO e per tutti i programmatori di siti web.

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