Marketing: Grossi Tagli ai Budget dei Marketer nel Regno Unito

Non è un buon momento per il mercato del marketing nel Regno Unito.

Nonostante l’allentamento delle misure restrittive contro la pandemia nel Regno Unito, molti esperti del settore prevedono di tagliare i propri budget piuttosto che aumentarli nella seconda metà dell’anno.

Marketing Mercati Ribasso COVID-19

Marketing: grossi tagli ai budget

Quasi la metà dei marketer ha in programma di tagliare parte del proprio budget. In particolare, un terzo di essi taglierà le spese in campagne di marketing e metà ridurrà le assunzioni nella seconda metà dell’anno.

Ciò ci suggerisce che le conseguenze della pandemia di coronavirus e del lockdown saranno sentite ancora per molto tempo.

Un sondaggio su 500 marketer che lavorano nel Regno Unito (condotto da Marketing Week e da Econsultancy) ha rilevato che il 43,9% dei marketer ha in programma di ridurre i soldi spesi in marketing nella seconda metà dell’anno rispetto ai primi sei mesi. Solo il 14,2% prevede di aumentarli e il 29,2% non prevede modifiche. Ciò significa che un 27,9% netto dei marketer ha intenzione di ridurre il proprio budget.

La percentuale che ha dichiarato di voler ridurre il numero di campagne di marketing nella seconda metà dell’anno è stata del 31,2%. Il 27,5%, invece, ha dichiarato che non varierà il numero di campagne in programma. Il 30,9% ha in programma di aumentarle.

Seconda metà del 2020: come si muoveranno le aziende

Circa le nuove assunzioni, il 47,4% dei marketers ha dichiarato di voler ridurre il numero di assunzioni. Solo il 9,8% le aumenterà, con un netto calo del 37,9%.

I risultati di questo studio sono in netto contrasto con le previsioni circa la spesa pubblicitaria nella seconda metà dell’anno.

Marchi come McDonald’s, Coca-Cola e Adidas hanno tutti affermato che reinvestiranno nel marketing per rilanciare le loro attività. Questi dati, però, suggeriscono che molti esperti di marketing sono ancora preoccupati per l’impatto della pandemia sull’economia e sulla spesa da parte dei consumatori, nonché per l’incertezza di una possibile seconda ondata.

I 500 professionisti intervistati lavorano con aziende di dimensioni e settori diversi. Il 12,9% dei marketer collabora con aziende con entrate superiori a 1 miliardo di sterline. Il 20,7% con aziende con entrate comprese tra 1 milione e 10 milioni di sterline. Ciò ci fa capire che le persone intervistate sono dei veri professionisti nel loro settore.

Nonostante il taglio del budget per quanto riguarda il marketing nella sua forma tradizionale, altre aree che hanno a che fare indirettamente col marketing vedranno un aumento di budget. Circa il 38,7% dei marketer afferma di voler investire in iniziative strategiche come la trasformazione digitale o una ristrutturazione aziendale nella seconda metà dell’anno, rispetto al 14,5% che prevede di ridurre tali budget.

Allo stesso modo, molti marketer stanno pianificando di aumentare i lanci di prodotti (25,8%) piuttosto che diminuirli (19,4%). L’indagine non ha rilevato se tale aumento è dovuto ai lanci di prodotti non lanciati durante la prima metà dell’anno a causa della pandemia.

La pandemia ha anche avuto un impatto sul rapporto dei marketer con le agenzie. Il 40% afferma che la relazione con la propria agenzia è rimasta la stessa, il 24% afferma di aver fatto meno affidamento sulle agenzie e il 10% di avere chiuso i rapporti completamente.

Solo il 5,5% afferma di aver aumentato l’uso delle agenzie.

L’impatto del COVID-19 sui consumatori e sul lavoro in azienda

Tali comportamenti da parte degli addetti ai lavori sono dovuti al fatto che oltre l’80% di essi afferma di aver visto una forte tendenza da parte dei consumatori nel ritardare le loro principali decisioni di acquisto.

Più di tre quarti degli intervistati ha visto un aumento dei consumatori più anziani che utilizzano i servizi digitali.

Più di 8 intervistati su 10 affermano che la pandemia ha avuto un impatto sui viaggi dei clienti.

L’85% delle aziende B2B ha riscontrato ritardi nelle decisioni di acquisto e quasi il 70% ha visto il mancato rispetto dei programmi di pagamento da parte dei clienti.

Per quanto riguarda le proprie aziende, il 53% degli intervistati afferma di aver visto un processo decisionale più rapido, contro il 38% che afferma di aver visto alcun cambiamento (e il 9% si è astenuto dal rispondere).



Il 57% degli intervistati ha dichiarato di aver avuto più autonomia, contro il 30% che ha detto di averne avuta di meno.

Il 75% degli intervistati ha dichiarato di aver sentito più empatia per i colleghi, contro il 18% che ne ha sentita meno.

Circa il 60% degli intervistati pensa che le comunicazioni tra colleghi siano migliorate, rispetto al 33% che pensa che siano peggiorate.

Questo report ci apre gli occhi su come la pandemia abbia cambiato le abitudini dei consumatori e dei lavoratori del mondo del marketing. L’unica cosa che possiamo fare è cercare di conservare le cose buone portate da questi eventi e togliere di mezzo quelle negative!

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About Vincenzo Napolitano

Atletico, salutista, non procrastinatore, sensibile. Vincenzo Napolitano non è nulla di tutto ciò. Scrive cose di marketing (soprattutto digitale) per Notizie.Business.

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