Plastic Tax 2021: approvata, è caos sul Recovery Fund

La Plastic Tax sarà attiva a partire dal 1° Gennaio 2021. La nuova imposta non entrerà in vigore solamente in Italia, bensì in tutti i paesi UE.

Il recente accordo stipulato riguardo al Recovery Fund (che appunto prevede nuove riforme statali, alcune comuni a tutti gli Stati membri) ha ufficializzato l’entrata di questa nuova tassa.

Quindi, sicuramente da un lato il Presidente del Consiglio Conte ha portato a casa un ottimo risultato, infatti all’Italia spetteranno ben 208,8 miliardi di euro. Di cui 82 miliardi di euro a fondo perduto, e 127 miliardi di euro sotto forma di prestito.

Accordo andato meglio del previsto, visto che il conteggio iniziale prevedeva ben 36 miliardi di euro in meno.

Ma dall’altro lato ci sono le condizioni del Recovery Fund a lasciarci perplessi. Certo, sono state migliorate, ma alcune di esse risultano ancora “pesanti”.

Proprio coma per la nuova Plastic Tax.

Se ti interessano le altre manovre economiche in atto, leggi anche: “Atlantia: grandi novità, raggiunto accordo con il Governo”.

Plastic Tax: la normativa

Secondo gli accordi conclusi, l’ammontare della Plastic Tax verrà calcolato in base al peso dei rifiuti. L’imposta è stata fissata in 0,80 euro per ogni kg di plastica non riciclata.

Cifra destinata a diventare considerevole se calcolata su base annua. Le famiglie italiane si ritroveranno con un conto salato da pagare, visto che il mercato non sembra essere ancora pronto per un passo del genere. Imballaggi e confezioni di plastica infatti sono ancora di largo uso.

Un brutto colpo anche per le aziende, che dopo l’era “paper-free” dovranno prepararsi ora per quella “plastic free”.

Senza dimenticare le fondamentali modifiche apportate negli ultimi mesi sia riguardo le nuove modalità di lavoro (smart working ecc.) e sia le attrezzature indispensabili per garantire il rispetto delle norme igienico-sanitarie. Aspetti che attualmente dovranno essere curati come non mai, in gioco c’è l’esistenza dell’impresa stessa.

Quindi non bastavano le batoste “fiscali” ricevute in questi ultimi anni (il regime fiscale italiano sta diventando sempre più complicato da sostenere), e l’impatto del Covid sulla quotidianità, ora arrivano anche nuove tasse da pagare.

Settore plastica: i rischi

E a dirla tutta non è neanche l’aumento delle tasse la cosa più preoccupante, la Plastic Tax infatti potrebbe far crollare a picco l’intero settore della plastica italiana.

Prevediamo che una volta entrata in vigore la nuova tassa, il prezzo della plastica aumenti notevolmente. I consumatori si ritroveranno a pensarci due volte prima di acquistare oggetti o prodotti realizzati in plastica.

Cosa assolutamente positiva da un punto di vista green, ma negativa dal lato invece economico.

Gli acquisti di plastica crolleranno, e le aziende produttrici dovranno adattarsi al nuovo mercato diminuendo inoltre la produzione.

Stiamo parlando di un settore con un giro d’affari da 30 miliardi di euro all’anno, mica spiccioli. Quindi va bene festeggiare per i 208,8 miliardi di euro che arriveranno da Bruxelles, ma non troppo.

La nuova imposta rischia di mandare tutto all’aria, con conseguenti gravi perdite per il Governo. Ma i ricavi derivanti dalla Plastic Tax servono proprio per ripagare il prestito concesso da Bruxelles.

Prendere o lasciare.

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About Vincenzo F

Grande appassionato di economia e finanza, mi piace scrivere su mercati, indici, azioni, investimenti e tutto ciò che riguarda questo settore. Studio costantemente l'andamento dei mercati, e sono sempre alla ricerca di rialzi e ribassi. Ho fatto in tempo a comprare un monolocale e un pc. Tutto il resto l'ho investito.

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