La diffusione del Covid-19 in tutto il mondo, e le relative e obbligatorie contromisure prese dai vari Stati, hanno causato un blocco dell’economia non indifferente. L’impatto della pandemia sui mercati è stato catastrofico, anche se il peggio sembra ormai passato e l’economia sta tentando di ripartire.
Ma anche prima dell’esplosione della pandemia, in alcuni Stati UE erano già presenti problemi legati all’economia e soprattutto alle tasse. Infatti ci sono posti in cui aprire un’attività non è affatto conveniente, figuriamoci ora nel post-coronavirus.
In questa classifica vi indicheremo i 10 Paesi UE dove le aziende pagano più tasse. I dati si basano esclusivamente sui carichi fiscali per le imprese e quindi sulla tassazione riservata alle aziende.
La precedente classifica (leggi anche: “I 10 Stati più tassati d’Europa”) invece, è stata formulata tenendo conto della pressione fiscale in base al PIL. I dati si sono quindi basati su imposte dirette e indirette, imposte sui redditi da capitale e contributi sociali.
10 – Olanda
Anche nella classifica sui 10 paesi UE dove le aziende pagano più tasse, la ritroviamo al decimo posto. Ricordiamo che la pressione fiscale è molto alta, e anzi, si avvicina molto a quella italiana. Assolutamente diversa la situazione per i profitti da partecipazione (come i dividendi) che non vengono tassati e i profitti da vendita di partecipazioni (in Italia tassati entrambi al 26%).
Pressione fisale: 40,8 %
9 – Finlandia
Tasse alte e pressione fiscale anche. Come sempre, i Paesi del Nord possiedono i regimi di tassazione più esosi. Gli stati scandinavi e del Nord sono infatti tutti presenti in questa Top 10, eccezion fatta per la Norvegia che non è un paese UE.
Pressione fiscale: 42,2%
8 – Danimarca
All’ottavo posto c’è la Danimarca, altro paese del Nord Europa. Per quanto riguarda le tasse sulle persone fisiche, che abbiamo trattato nel precedente articolo, la ritroviamo invece al terzo posto. Insomma, la Danimarca è sicuramente un paese da evitare se avete intenzione di pagare poche tasse.
Pressione fiscale: 46,2%
7 – Germania
Sulla carta la Germania presenta una pressione fiscale notevole, aprire un’azienda qui sembrerebbe molto difficoltoso. E invece i cugini tedeschi hanno ideato un tasso di imposta commerciale variabile, che viene applicato a livello regionale/locale. La tassazione totale verso le aziende potrebbe scendere così fino al 23%.
Pressione fiscale: 48,8%
6 – Svezia
Il Paese scandinavo non era presenta nella classifica precedente, basata sulle tasse da pagare in rapporto al PIL, tenendo conto anche di imposte dirette e indirette. E invece riguardo l’aziende, eccola qui, al sesto posto. La tassa principale si paga in base al reddito con aliquota al 20-25%. L’IVA è variabile (a seconda del settore) e va da 12 al 25%.
Pressione fiscale: 49,1%
5 – Austria
Anche l’Austria non scherza affatto sulla tassazione alle aziende. La ritroviamo nella stessa posizione, quinto posto, proprio come per la classifica sulle tasse alle persone fisiche. Una buona notizia è che qui tasse come quella sull’industria o anche la patrimoniale, non esistono.
Pressione fiscale: 51,4%
4 – Grecia
Ad un passo dal podio c’è la Grecia, ottava invece per tassazione su persone fisiche. A quanto pare le aziende greche sono stremate dall’eccessiva tassazione del paese ellenico, che dal default in poi sta tassando tutto.
Pressione fiscale: 51,9%
3 – Belgio
Sul podio c’è il Belgio, presente in entrambe le classifiche. Le imposte sul reddito vengono calcolate grazie ad un sistema progressivo di aliquota fiscale, con tassi che vanno da un minimo di 25%, fino ad un massimo di 50%. Oltretutto esistono tasse che vengono applicate solamente in Belgio come ad esempio la tassa sulla sicurezza sociale.
Pressione fiscale: 55,4%
2 – Italia
In molti pensavate sicuramente di ritrovarla al primo posto, e invece no, c’è un altro Stato che propone addirittura tasse più alte. Ma tornando a noi, in Italia il carico fiscale e contributivo sulle imprese aumenta di anno in anno. A questo va aggiunta anche una burocrazia lenta e difficile da capire. Aprire un’attività in Italia non è consigliato.
Pressione fiscale: 59,1%
1 – Francia
Al primo posto ci sono i cugini d’Oltralpe che, proprio come noi, stanno aumentando il carico fiscale alle aziende di anno in anno. Occhio però, perché in Francia l’aggressività fiscale sta penalizzando fortemente il libero mercato. E di conseguenza l’effettiva concorrenza tra le aziende.
Pressione fiscale: 60,7%