Amarone della Valpolicella: qual è il migliore nel 2021

L’Amarone della Valpolicella è uno dei vini italiani più famosi ed importanti.

Questo vino ha radici antiche e numeri di tutto rispetto.

La sua fama deriva dal suo gusto particolare, che era apprezzato anche dagli antichi romani.

Al giorno d’oggi, esso è considerato un vino per le grandi occasioni ed è un regalo apprezzatissimo, soprattutto da uomini d’affari, imprenditori ed appassionati di vini.

In questo articolo scopriremo la storia dell’Amarone, i suoi numeri e quali sono i migliori produttori nel 2021.

Mettiti comodo e scopri insieme a noi questo gioiello enologico italiano.

migliore amarone della valpolicella igino accordini

La storia dell’Amarone della Valpolicella

Il nome di questo prestigioso vino nasce da un errore che ha rappresentato la fortuna di questo prodotto.

Per raccontare bene la nostra storia dobbiamo ricordare che nella Valpolicella esiste anche un altro importante vino: il Recioto della Valpolicella. Esso è un vino passito dolce.

La nascita del nome di questo importante vino si ha nel 1936, presso la cantina sociale Valpolicella, ad opera del capocantina Adelino Lucchese. L’uomo, infatti, ritrovò una botte dimenticata contenente Recioto. Egli non esitò nemmeno un momento e spillò del vino e lo assaggiò. Le sue prime parole, pregne di entusiasmo, dopo l’assaggio furono:

“Questo non è un amaro, è un amarone!”.

Ed è così che nacque il nome di questo famoso vino.

Il nome “Amarone della Valpolicella”, quindi, indica un Recioto secco, amaro.

Il primo ad utilizzare il nome “Amarone” su un’etichetta fu Gaetano Dall’Ora, direttore della cantina nella quale avvenne la fortunata scoperta.

Altro documento che certifica la nascita di questo nome intorno a quegli anni è una lettera di spedizione posta nell’ingresso della cantina sociale Negrar. Essa risale al 1942 e recita “Fiaschetti di Amarone 1938“.

Nella botte di Recioto ritrovata dal Lucchese, il vino continuò a fermentare ad oltranza sino a diventare secco. Gli zuccheri naturalmente contenuti nel vino, che di solito gli conferiscono dolcezza, si trasformarono completamente in alcol, rendendo amaro il vino.

Chiaramente, l’Amarone come lo conosciamo oggi non nacque nel momento esatto in cui fu ritrovata la botte dimenticata di Recioto.

I perfezionamenti da apportare furono tanti. I primi tempi, ad esempio, non era raro che il vino ottenuto risultasse ancora dolce, ma con sentori di mandorla finali.

Ad ogni modo, l’Amarone della Valpolicella, anche se non come lo conosciamo oggi, sembra avere delle radici molto più antiche.

Amarone della Valpolicella Igino Accordini
Una pregiata bottiglia di Amarone Accordini, cantina fondata da Igino Accordini.

Vini amari nella storia

Come accennato, anche gli antichi romani erano a conoscenza dell’esistenza di vini amari. Catulla, ad esempio, nel 49 a.C. scriveva di alcuni “calices amariores”. Tale termine si traduce letteralmente come “bicchieri più amari” e ci fa supporre che gli antichi Romani fossero già estimatori dei vini amari.



Vari studiosi, inoltre, concordano che il politico Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore, intorno al V secolo d.C., fosse alla ricerca di un vino amaro rosso e bianco per la tavola del re ostrogoto Teodorico. Tale vino era l’Acinatico della Valpolicella.

Questa testimonianza è ulteriore prova del fatto che la Valpolicella è da millenni una terra di elezione per i vini amari.

L’importanza del vino amaro prodotto nella Valpolicella è testimoniata anche dall’Editto di Rotari, che prevedeva pene severe per chi danneggiava i vigneti di questa terra e multe sostanziose per chi ne rubava i frutti.

Dopo l’anno 1000 d.C., inoltre, ci sono state molte compravendite di terreni da vigneto nella zona di produzione dell’Amarone della Valpolicella, ulteriore prova del successo commerciale che riscontravano anche in passato i vini di quest’area.

Il valore dell’Amarone è ulteriormente sottolineato anche dal fatto che i vini, che si ottenevano dalle terre in cui oggi sono coltivati i suoi vigneti, venivano utilizzati per pagare i diritti feudali.

Dopo il 1800

Nel 1845, dei famosi assaggiatori francesi, dopo aver assaggiato del “Rosso Austero Costa Calda” proveniente da San Vito di Negrar e invecchiato undici anni, esclamarono:

“Supremo vino d’Italia, preferibile a diversi Bordeaux e Hermitage”.

Le prime analisi organolettiche su questo vino risalgono alla fine del 1800 e furono effettuate dalla stazione agraria sperimentale di Verona.

Allo stesso periodo risalgono le prime bottiglie di Amarone senza etichetta, che venivano prodotte per essere utilizzate in ambito familiare o per essere regalate agli amici più cari.

Come detto, la prima etichetta ed il primo documento che attesta la vendita di questo vino risalgono al 1938. La commercializzazione vera e propria, però, iniziò solo nel 1953.

Quell’anno la cantina Bolla immise sul mercato il primo Amarone prodotto per scelta e non per caso.

Il successo commerciale dell’Amarone della Valpolicella fu immediato, nonostante il pubblico che apprezzò questo vino fu ristretto.

Ancora oggi questo vino è apprezzabile solo dai palati più fini.

L’Amarone rappresenta il 10% della produzione dei vini del territorio dal quale nasce. Inutile dire che le bottiglie vanno a ruba non appena raggiungono il mercato.

Il successo dell’Amarone della Valpolicella è testimoniato dalle lodi che ha ricevuto da numerose guide enologiche e da grandi critici quali:

  • Buoni Vini d’Italia Touring Club
  • Vini d’Italia Gambero Rosso
  • Wine Enthusiast
  • Enogea
  • Espresso
  • Luca Maroni
  • Veronelli
Brindisi Amarone della Valpolicella
L’Amarone è un vino adatto per brindare in caso di grandi eventi.

Le denominazioni

L’etichetta dell’Amarone della Valpolicella può presentare varie diciture a seconda della zona nella quale si trovano i vigneti dal quale viene prodotto il vino e a seconda di alcune caratteristiche fisiche del vino.

Di seguito le principali denominazioni:

  • Classico“. Questa denominazione è assegnata agli Amaroni prodotti nei comuni facenti parte della Valpolicella classica (Fumane, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano, Sant’Ambrogio di Valpolicella).
  • Valpatena“. Questa denominazione è assegnata agli Amaroni prodotti in questa specifica sottozona.
  • Riserva“. Questa denominazione, indipendentemente da quella relativa alle zone, è assegnabile a tutti quegli Amaroni

Gli altri vini della Valpolicella

La Valpolicella, come avrai intuito, è un territorio ricco di vini di qualità ed apprezzati in tutto il mondo.

L’Amarone della Valpolicella è uno dei più famosi e pregiati, ma bisogna ricordare anche altri vini.

I più famosi sono il Valpolicella, che si presenta in varie sfaccettature (superiore, Ripasso, Ripasso superiore, classico e così via), e il Recioto.

Questa terra veronese è davvero un paradiso per chi vuole provare vini di alta qualità e di pregevole fattura.

Amarone della Valpolicella Igino Accordini 2
Il risotto all’Amarone è un piatto molto apprezzato e indissolubilmente legato a questo vino.

Come viene prodotto l’Amarone della Valpolicella

Il metodo seguito per produrre l’Amarone della Valpolicella è rigoroso e necessario per ottenere questo pregiato vino.

Innanzitutto, un vino per assumere questo nome deve essere ricavato da vigneti presenti nella Valpolicella. L’Amarone, infatti, gode del marchio DOCG.

I vigneti ammessi sono solo quelli collinari. La densità dei nuovi impianti (o dei reimpianti) non può essere più bassa di 3.300 ceppi per ettaro.

Le uniche due forme di allevamento consentite sono quelle a spalliera o a pergola veronese inclinata. Inoltre, sono vietate tutte quelle pratiche di forzatura, ma non l’irrigazione di soccorso.

Tra le fasi fondamentali nel processo di ottenimento dell’amarone c’è quella riguardante l’appassimento.

Sin dalla vendemmia, vengono selezionati i grappoli più maturi e con gli acini più distanti da loro. Questa loro caratteristica permette una migliore circolazione dell’aria tra un acino e l’altro.

Questi grappi vengono posizionati su dei plateaux, a loro volta impilati e posizionati in dei fruttai.

Questi ultimi devono essere molto aerosi, senza ristagni di umidità e devono permette un cambiamento graduale della temperatura.

La fase dell’appassimento dura circa 120 giorni, che variano in base alla quantità di acqua contenuta nell’uva al momento della raccolta.

La rimozione dell’acqua fa perdere molto peso ai grappoli, che, però, conservano al loro interno intatti gli zuccheri.



Dopo l’appassimento, i grappoli vengono pigiati e lasciati fermentare lentamente a bassa temperatura per circa 30/50 giorni.

A fine fermentazione, tutti gli zuccheri dovranno essere diventati alcol. Il massimo residuo zuccherino concesso in un Amarone è di 1,1 grammo per litro.

Tra le altre cose c’è la necessità di un invecchiamento di almeno due anni calcolati dal primo giorno del gennaio successivo alla vendemmia e la necessità di compiere tutte queste operazioni nella zona DOCG.

Il disciplinare dell’Amarone della Valpolicella, come detto, è molto rigoroso.

Curiosità sui fruttai

Al giorno d’oggi, la temperatura, l’aria e l’umidità di alcuni fruttai è gestita elettronicamente.

In passato, però, ciò non era possibile. Molte cantine storiche, infatti, sono costruite in luoghi che, a prima vista, sembrano inadatti ad un edificio.

La scelta di tali posizioni è legata al fatto che i fruttai risultavano meglio esposti alle correnti d’aria ed erano in generale più gestibili.

In passato, solitamente, prima si sceglieva la posizione del fruttaio e poi si costruiva il resto dell’edificio.

Cantina Amarone Igino Accordini
Le cantine in cui fermenta l’Amarone devono essere gestite con estrema cura.

Con quali cibi si abbina bene e come va servito l’Amarone

L’Amarone della Valpolicella è un vino rosso per palati navigati e dal sapore deciso.

Esso va servito in calici ampi, che permettano al vino di ossigenarsi e sprigionare i suoi odori. La temperatura ideale alla quale servirlo è compresa tra i 18 °C e i 20 °C.

I cibi migliori con i quali abbinare l’Amarone sono quelli della stagione autunnale e della stagione invernale.

Tra di essi possiamo trovare brasati, arrosti, spezzatini, stracotti, selvaggina, salumi, formaggi stagionati, pasta e fagioli e il celeberrimo risotto all’Amarone.

Per chi è adatto l’Amarone della Valpolicella

L’Amarone della Valpolicella, come detto più volte, è un vino pregiato ed ottenibile solo tramite una tecnica particolare e dai vigneti coltivati in un territorio molto ristretto.

Il suo sapore, decisamente caratteristico, lo rende adatto ai palati più sopraffini e lo eleva tra i vini più prestigiosi da stappare per le occasioni speciali.

Non è raro vedere un Amarone stappato per una laurea, per il conseguimento di un grande affare, per un matrimonio o per qualsiasi altra occasione di rilievo.

Regalare un Amarone della Valpolicella è segno di profonda conoscenza del mondo dei vini e di dedizione nella ricerca di un regalo di valore per la persona alla quale daremo la bottiglia.

Questo vino, non a caso, è apprezzato soprattutto negli ambienti dell’alta società e del mondo degli affari.

Il prezzo di una bottiglia di Amarone della Valpolicella di buona qualità parte dai 70 euro e sale in base alla qualità.

Sul mercato si trovano anche Amaroni ad un prezzo che si aggira intorno ai 25 euro.

Vino Accordini
La cantina Accordini (di Igino Accordini) offre tantissimi vini di elevato pregio.

La cantina Accordini

Tra le cantine che non possiamo non nominare quando parliamo di Amarone della Valpolicella c’è quella della famiglia Accordini.

La famiglia Accordini si occupa da duecento anni (dal 1821) di produrre ed esportare vini veneti in tutto il mondo. Tra questi vini c’è il celeberrimo Amarone Accordini.

La famiglia Accordini ha raggiunto il successo grazie alla grande qualità dei suoi vini.

Mezzadri da cinque generazioni, l’azienda nacque con Igino Accordini, che acquistò i primi tre ettari di terra. Nel giro di 20 anni, grazie all’opera di Guido Accordini, quei tre ettari diventarono 35 (più altri 25 sul lago di Garda).

Una crescita del genere è giustificata dall’altissima qualità dei vini Accordini, richiesti in tutto il mondo.

L’Amarone Accordini è un vino estremamente apprezzato. Non è raro vederlo sulle tavole dei grandi eventi e degli uomini d’affari.

I vini Accordini, oltre a godere di una qualità intrinseca elevatissima, sono considerati un dono lussuoso da fare e sono in grado di elevare al punto giusto tutti quegli eventi nei quali vengono impiegati.

La cantina Accordini si trova in via dell’Industria, 21, 37029 San Pietro in Cariano Italia. Al suo interno è possibile, oltre all’acquisto di pregiatissimi vini, anche eseguire degustazioni di altissimo livello.

Tutti i vini Accordini sono figli di una lunga e minuziosa ricerca che cerca di trovare un equilibrio tra tradizione ed innovazione. L’ingrediente segreto di questa lunga ricerca è di sicuro la dedizione che la famiglia Accordini ha nello svolgimento del suo lavoro.

Il percorso di degustazione dei vini della cantina Accordini prevede l’assaggio di vini quali:

  • Amarone Accordini
  • Recioto
  • Lugana

Questi pregiatissimi vini, ovviamente, saranno accompagnati da abbinamenti culinari bilanciati e studiati appositamente per esaltare sapori ed odori.

Se dovessimo consigliarvi una cantina dalla quale acquistare un ottimo Amarone della Valpolicella, Accordini sarebbe la nostra scelta!

Conclusioni

L’Amarone della Valpolicella è un vino che ha contribuito in maniera incredibile nel rendere l’Italia una delle prime Nazioni al mondo per quanto riguarda il settore enologico.

Esso è un vino pregiato e dal sapore deciso, considerato un prodotto lussuoso ed adatto ad essere degustato nelle grandi occasioni.

Questo vino è anche molto apprezzato come regalo da chi si intende di vini e da chi si occupa di affari ed appartiene alla parte più agiata della società.

L’Amarone della Valpolicella è davvero un vino fenomenale!

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About Vincenzo Napolitano

Atletico, salutista, non procrastinatore, sensibile. Vincenzo Napolitano non è nulla di tutto ciò. Scrive cose di marketing (soprattutto digitale) per Notizie.Business.

Un Commento

  1. Ottimo Accordini, consiglio anche la Fratelli Vogadori a Negrar di Valpolicella. Nelle loro bottiglie si paga la qualità!

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