Come Aprire un Sexy Shop: investimenti e fatturati medi

Sono sempre più numerosi i piccoli imprenditori che decidono di aprire un sexy shop, perché si tratta di un’attività commerciale remunerativa e che non prevede un investimento iniziale troppo impegnativo.

Inoltre il rischio di invenduto è praticamente nullo, come invece accade per i prodotti tecnologici ad esempio che diventano subito obsoleti, o inutilizzabili come i prodotti alimentari ad elevata deperibilità.

come aprire sexy shop

Il target di riferimento inoltre è molto vasto, considerando che si tratta di prodotti utilizzati sia da uomini che da donne e di diverse fasce di età.

Vediamo in questa guida come aprire un sexy shop, quali sono i requisiti richiesti, l’iter burocratico da seguire e dove trovare i migliori fornitori per l’approvvigionamento della merce.

Come aprire un sexy shop: requisiti

Aprire un sexy shop garantisce la possibilità di rivolgersi ad un vasto pubblico come abbiamo visto ma è proprio questo un punto su cui vale la pena soffermarsi per fare qualche ulteriore considerazione.

Si tratta innanzitutto di prodotti destinati a soli adulti, quindi la clientela deve essere maggiorenne.

Locale

Trattandosi di una tipologia di accessori che appartiene all’ambito della sfera privata e intima delle persone, l’ubicazione da scegliere per il locale deve necessariamente essere discreta e, al contrario della maggior parte delle attività commerciali, è preferibile che non si trovi al centro della città.

Anche l’idea di investire in una piccola cittadina è da sconsigliare, considerando il fatto che di solito dove sono presenti pochi abitanti, si conoscono tutti tra loro. L’ubicazione ideale dunque è alla periferia della città, magari in zone industriali o comunque in quartieri più defilati, purché ovviamente restino facilmente raggiungibili, anche con i mezzi pubblici.

Per quanto riguarda le dimensioni del locale, non ci sono particolari requisiti da soddisfare: l’importante è che ci sia spazio a sufficienza per l’esposizione pulita e ordinata di tutta la merce.

Dipendenti

La tipologia di prodotti messa in vendita in un sexy shop è senza dubbio singolare e la vendita della merce non può essere frutto di improvvisazione, rimessa nelle mani di personale non competente. I dipendenti del negozio quindi devono mostrare a pieno la loro professionalità.

Chi è alla ricerca di sex toys ha spesso bisogno di informazioni e soprattutto desidera prodotti di massima qualità, da utilizzare nella più completa sicurezza.

L’atteggiamento riservato e professionale dei dipendenti è quello che fa la differenza nel definire l’immagine del negozio e nel selezionare quindi anche la clientela che lo frequenterà. Nulla deve dare l’impressione di un ambiente volgare o pornografico, in un’atmosfera trasandata e ambigua.
La vetrina non deve esporre troppi oggetti ma rimanere comunque discreta, per quanto accattivante per incuriosire i potenziali clienti.

Infine l’assortimento della merce deve essere vasto, in modo da consentire a chi entra di trovare realmente tutto ciò che desidera, senza costringerlo ad ulteriori giri di shopping altrove.

Le categorie principali sono:

  • Giocattoli
  • Abbigliamento e intimo
  • Imbracature
  • Prodotti per igiene e pulizia
  • Materiali audiovisivi

Investimento

L’investimento iniziale per aprire un sexy shop con sede fisica (e quindi allestimento, costi di avviamento e fornitura iniziale) si aggira intorno ai 25 mila euro. Ovviamente queste spese si riducono notevolmente nel caso in cui si decida di passare al vaglio altre opzioni, come ad esempio quella dell’apertura di un e-commerce oppure dei distributori automatici.

Aprire un sexy shop in autonomia

L’ipotesi appena presa in considerazione riguarda appunto l’apertura di un negozio fisico, in condizione di lavoratore autonomo. I costi iniziali da mettere in preventivo sono quelli appena esaminati e qui di seguito l’iter burocratico da seguire per aprire un sexy shop in autonomia.

Iter burocratico

In realtà la normativa vigente in materia di apertura di sexy shop non è differente da quella prevista per tutte le attività commerciali in generale.

Il primo step è sempre quello di stilare un business plan, avendo cura di effettuare le dovute ricerche di mercato e di presenza di concorrenti, sul territorio e online. A questo punto, per chi propende per l’apertura di un negozio fisico, giunge il momento di cercare una location da allestire.



Una volta individuata la perfetta ubicazione per il nuovo negozio, si procede con i seguenti step:

  • Trovare un buon commercialista e procedere con l’apertura della Partita Iva
  • Effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese
  • Informare il comune dell’inizio attività nel locale
  • Assicurarsi che il locale rispecchi la normativa vigente in fatto di igiene, sicurezza e agibilità
  • Procedere con l’apertura delle posizioni Inps e Inail
  • Richiedere l’autorizzazione necessaria per esporre l’insegna in strada

In realtà, salvo per ciò che riguarda il locale e l’insegna necessari per l’attività sul territorio, quelli appena elencati sono requisiti validi anche per tutte le altre modalità di vendita, che stiamo per esaminare, come ad esempio quella online e quella della distribuzione automatica.

Aprire un sexy shop online

In realtà la vendita online è la dimensione che maggiormente spopola in questo settore. Anche il negozio fisico infatti necessita di un e-commerce che permetta l’acquisto dei prodotti direttamente dal sito web.

Il grande vantaggio associato all’apertura di un sex shop online risiede nella possibilità, ormai consolidata, che l’imprenditore ha di poter acquistare la merce in modalità dropshipping, annullando quindi ogni necessità di fare scorte in magazzino.

Distributori automatici di sex toys

La realtà dei distributori automatici è ormai molto affermata e rappresenta realmente la nuova frontiera del commercio al dettaglio. In particolare modo, per quanto concerne un business come quello della vendita dei sex toys, il sistema di distribuzione automatica garantisce il totale anonimato e la possibilità di effettuare gli acquisti in qualsiasi momento del giorno e della notte, 7 giorni su 7.

Questa modalità di vendita offre notevoli vantaggi per l’imprenditore, che con poche ore di lavoro settimanali si garantisce una rendita passiva e nessun rischio di scorte invendute in magazzino, senza necessità di personale di sicurezza né dipendenti.

Aprire sexy shop in franchising

Una delle opportunità più proficue sul mercato per aprire un sexy shop è quella di valutare la possibilità di un franchising.

Contratto franchising, in cosa consiste?

In parole semplici e chiare, quando ci riferiamo al franchising, parliamo di un contratto di affiliazione. Questo significa che l’imprenditore che ha avuto l’idea iniziale di sviluppo dell’attività, nel momento in cui riscontra un certo successo, decide di potenziare il suo brand ed espanderlo a livello territoriale. Ecco allora che cerca nuovi imprenditori che desiderano affiliarsi, e che rivendano i suoi prodotti o servizi, ovviamente con un ritorno di investimento calcolato in un lasso di tempo e guadagno diretto.

I vantaggi di questa formula sono notevoli:

  • Il locale che si riceve è chiavi in mano, pronto per l’apertura
  • La casa madre definisce il concept e calcola a monte costi e ricavi
  • Si lavora con un brand già riconosciuto o già supportato da promozione pubblicitaria
  • Si ottengono facilitazioni che abbassano il rischio d’impresa, come ad esempio il conto vendita, dilazioni di pagamento oppure ritiro della merce rimasta invenduta

Il contratto di franchising si stipula tra:

  1. Franchisor, che rappresenta l’azienda madre che detiene tutti i diritti del brand ed è alla ricerca di imprenditori da affiliare
  2. Franchisee, vale a dire l’imprenditore che decide di affiliarsi, investendo in un’attività personale ed autonoma ma che sfrutta il successo imprenditoriale del franchisor, ed è pronto per questo a riconoscergli un corrispettivo

In genere, gli elementi costituivi principali del franchising sono uguali e ricorrenti, per quanto ogni contratto abbia le proprie peculiarità. Ritroviamo:

  • messa a disposizione del know-how del franchisor, a vantaggio del franchisee
  • una fee d’ingresso, per quanto non sempre sia prevista, è spesso richiesta come somma “una tantum” per entrare nella rete degli affiliati
  • la royalty ovvero il corrispettivo dovuto al franchisor, che è possibile pagare periodicamente oppure calcolare in base alle percentuali definite in fase di stipula del contratto
  • l’indicazione relativa alla durata del contratto. È sempre consigliabile specificare le modalità di recesso e la possibilità eventualmente di poter ottenere l’esclusiva sul territorio
  • tutte le specifiche relative alle caratteristiche della collaborazione. Ad esempio è utile specificare quali sono le modalità di fornitura dei beni del brand oppure i servizi correlati come i materiali di comunicazione, l’assistenza alla clientela o al franchisee. Non di rado, a tali requisiti si affiancano anche richieste specifiche da parte del franchisor, ai fini della concessione dell’affiliazione in franchising, come ad esempio negozi fisici con caratteristiche essenziali e dimensioni minime da rispettare.

Per quanto riguarda l’Italia, il contratto di franchising è regolato dalla legge n. 129/2004.

Rischi del contratto in franchising

Senza dubbio, nel momento in cui si decide di aderire ad un contratto di franchising, i vantaggi che è possibile ottenere sono notevoli.
Ciò che però in questa sede ci preme precisare è che, il fatto stesso di scegliere un contratto di franchising per avviare la propria attività in proprio, non coincide con la sicurezza di avere successo, di ottenere un ROI garantito al 100% e guadagnare.

Ragionando però in ottica di rischio d’impresa, avere alle spalle un’azienda già consolidata sul mercato e poter “vivere di rendita” in fase di avviamento e gestione, sulla buona reputazione di un brand già conosciuto, senza dubbio facilita le cose. L’attività imprenditoriale risulta nell’immediato più semplice da gestire, con meno incertezze rispetto a chi invece parte da zero, nell’anonimato assoluto.

D’altra parte è sicuramente necessario che il franchisee faccia bella mostra di sé, mettendo in evidenza le proprie competenze, abilità e capacità manageriali. Solo in questo modo il business sarà nelle condizioni ottimali di poter decollare (che si tratti di attività sul territorio oppure online) e soprattutto consentirà ai clienti di rimanere soddisfatti e fidelizzarsi nel tempo.

Il consiglio è di cominciare sempre con la pianificazione di ogni step attraverso un business plan, integrato da analisi di mercato e sondaggi sia nella zona di appartenenza che online riguardanti i concorrenti.

A quali elementi è bene prestare attenzione, nel momento in cui si prende la decisione di affilarsi?

Il primo passo, che poi è sempre il più delicato, riguarda ovviamente la scelta del franchisor.

Ecco qualche utile consiglio al fine di non commettere errori:

  • Alcune proposte di affiliazione, per quanto tale circostanza si sia verificata in maniera sporadica, si sono rivelate nel tempo delle truffe. Cosa è accaduto in tal caso? Di solito, la modalità più utilizzata è stata quella di richiedere una fee di ingresso, salvo poi sparire nel nulla una volta incassata la somma. È chiaro che alcun riferimento è rivolto nei confronti di grandi catene affermate. Ciò che però è accaduto riguarda alcune aziende in fase di startup, propositive a livello progettuale ma senza punti vendita sviluppati in nessun luogo. La condizione più frequente a cui si assiste invece in questi casi è che le aziende in fase di espansione, quindi alla ricerca di nuovi affiliati, abbiano interesse nell’offrire incentivi per attirare affiliati e non di richiedere una fee d’ingresso, come se invece rappresentassero già una realtà affermata!
  • Nel procedere alla firma di un contratto di franchising, è bene anche valutare la presenza o meno della formula del sell-in. Quest’ultima prevede che l’azienda madre ceda all’affiliato i propri prodotti per rivenderli al consumatore finale, ma senza che nel contratto sia prevista la clausola del conto vendita (prassi pressoché abituale invece nel contratto di franchising). Ovviamente è comunque un’ipotesi da contemplare senza sospetti di sorta, purché appunto il contratto sia chiaro a tal proposito e se ne abbia quindi consapevolezza fin dalle fasi preliminari del contratto.
  • Il consiglio finale che è bene seguire, è quello di testare inizialmente anche la forza economica del franchisor. Ma non solo: deve dar prova fidata anche di un’ottima capacità organizzativa. Soprattutto nel caso di startup, è frequente riscontrare difficoltà logistiche e quindi ad esempio ritardi nella consegna della merce, dell’allestimento del negozio oppure di sufficiente coordinazione nelle attività di marketing e promozione pubblicitaria. Tutti questi aspetti non sono secondari rispetto agli altri elementi chiavi contemplati nel contratto e al contratto possono far sorgere problemi che nel quotidiano, e a lungo andare, arrivano persino a pregiudicare la buona riuscita dell’idea imprenditoriale.

Se è possibile quindi, è auspicabile effettuare di persona qualche verifica in uno dei punti vendita disponibili e soprattutto informarsi a dovere, attraverso guide come questa ad esempio, per essere certi di poter far valere i propri diritti. Un esempio su tutti riguarda il fatto, di cui non tutti probabilmente sono a conoscenza, che entro 30 giorni dalla firma del contratto, il franchisor deve al franchisee:

  • una copia del contratto
  • i dati del franchisee
  • la descrizione del brand e di tutte le attività connesse al marchio
  • un elenco completo degli affiliati già esistenti, con indicazione dell’ubicazione e le dovute informazioni su eventuali variazioni subite dall’attività nel tempo
  • la menzione ad eventuali controversie giudiziarie, concluse negli ultimi 3 anni

Infine, sarebbe bene fare anche una breve valutazione degli ultimi bilanci disponibili e analizzare i dati sulle aperture ed eventuali chiusure dei punti vendita, con relative motivazioni. In questo modo si ottengono informazioni preziose in merito al fatturato aziendale, investimenti in attività di ricerca e marketing o nuove tecnologie.

Sexy shop in franchising: le migliori offerte di apertura

Le parole chiave dell’acquisto di sex toys sono curiosità, discrezione e prezzo a portata di tutte le tasche. Per quanto riguarda nello specifico questa tipologia di attività, bisogna mettere in conto un investimento iniziale di circa 25-30 mila euro. Ovviamente le varianti sono numerose: quella che attualmente va per la maggiore è affiliarsi ad un franchising di sexy shop secondo le modalità della distribuzione automatica.

Il Vizietto

  • Investimento a partire da 35,900 €
  • Negozio sexy shop con distribuzione automatica in franchising
  • Primo sexy shop in self service aperto dal 2011
  • Già 30 negozi aperti in Italia, con 8 distributori e resto in monete e banconote
  • Nessuna royalty né minimo di acquisti
  • Locale con atmosfera calda e accogliente
  • Garanzia di acquisti in anonimato e assoluta tranquillità
  • Accesso riservato solo a maggiorenni, tramite lettura ottica di codice fiscale o tessera sanitaria
  • Acquisti facili con sistema touch screen
  • Prodotti erogati tramite box automatizzati nell’apertura
  • Deposito della merce in buste anonime
  • Assenza di personale, per garantire l’anonimato con telecamere a circuito chiuso
  • Affiliazione senza fee d’ingresso richiesta
  • Negozio allestito e pronto nell’arco di 60 giorni
  • Acquisti vincolati al brand, per mantenere alto lo standard qualitativo

 

Xexo

  • Iniziale cifra da investire prevista: 3.800 €
  • Affiliazione con formula di vendita in dropshipping
  • Non c’è necessità di scorte in magazzino
  • Garanzia di rendita passiva assicurata, con due ore di lavoro al giorno
  • Sito web chiavi in mano
  • Articoli sempre in pronta consegna

New playing

  • Investimento a partire da 2.000 €
  • Negozio online
  • Spazio web professionale con scelta del dominio e hosting pro super veloce
  • Certificati SSL, utili per l’indicizzazione
  • Scelta del template Prestashop con creazione di account e mail personalizzati
  • Logo aziendale e interfaccia grafica accattivante e personalizzata
  • Installazione di moduli utili, per gli acquisti, gli omaggi, per la privacy
  • Impostazione in due lingue, Italiano e Inglese
  • Dotazione di software gestionale molto intuitivo da utilizzare
  • Fornitura di sistema per la gestione delle fatture
  • Installazione di sistema di pagamento sicuro, tramite carte di credito e Paypal
  • Gestione e-commerce in modulo dropshipping, con caricamento prodotti n continuo aggiornamento
  • Formazione e assistenza gantite fino alla gestione autonoma dello shop, che viene allestito nell’arco di 10 o 15 giorni, con durata minima del contratto di un anno, senza royalties

GPoint24

  • Investimento a partire da 19 mila €
  • Necessità di locale anche di piccole dimensioni
  • 14 erogatori per ogni ripiano
  • Fino a 2240 prodotti di 112 diverse tipologie
  • Merce alta qualità
  • Marchio CE
  • Produttori europei
  • Sistema brevettato Magex per erogazione prodotti più grandi
  • Prodotto erogato con nastro trasportatore brevettato
  • Sistema di illuminazione a Led, che garantisce massima luminosità al minimo dei consumi
  • Grande capienza dei distributori, che offrono da 84 a 168 selezioni possibili di prodotti
  • Pagamento possibile sia con monete che in banconote
  • Distributore blindato in acciaio, predisposto anche per l’esterno, grazie alle zincature, con doppia apertura a serrature indipendenti
  • Ogni singola vendita è monitorata in tempo reale
  • Display con tecnologia touch screen, con possibilità di inserire informazioni, immagini o video
  • Vetri del distributore polarizzati e antisfondamento: solo al riconoscimento della maggiore età diventano trasparenti
  • Insegna Gpoint24
  • Progettazione 3D e allestimento grafico interno
  • Videosorveglianza di tipo professionale
  • Illuminazione in controsoffitto
  • Dotazione di volantini per l’inaugurazione
  • Best seller di prima qualità in prima fornitura
  • Aggiornamento telematico delle schede prodotti
  • Tele-assistenza
  • Trasporto ed installazione
  • Corso tecnico formativo
  • Possibilità di assicurazione dell’attività

Sex is now

  • Brand presente da 6 anni sul mercato, con già 20 punti vendita all’attivo
  • Investimento iniziale di circa 25 mila euro
  • Merce esclusiva prodotta in maniera autonoma a prezzi imbattibili
  • Campagne di marketing incluse nell’avviamento
  • Assistenza negozio 24/7
  • Rendita automatica al 99%
  • Massima sicurezza dei negozi, con telecamera e badge di accesso
  • Anonimato garantito per il cliente
  • Massima libertà di orario per gli acquisti
  • Esclusività di zona garantita
  • Distributori automatici blindati
  • Buste anonime per il trasporto dei prodotti
  • Redditività del business elevatissima, a fronte di 2/3 ore di lavoro settimanale per effettuare l’ordine dei prodotti da integrare
  • Prima fornitura inclusa

Negozio di sexy shop: come scegliere i fornitori

Un ultimo aspetto ma senza dubbio di pari importanza rispetto agli altri già esaminati riguarda la scelta dei fornitori per l’approvvigionamento dei prodotti erotici. Scegliere un grossista significa fare alcune valutazioni preliminari.

Ecco alcuni consigli utili a tal fine:



  • Il grossista deve avere una grande varietà di prodotti e soprattutto di qualità
  • È bene controllare con attenzione i prezzi di vendita per fare confronti e calcolare il miglior margine di guadagno
  • È preferibile scegliere un grossista che effettui consegne in numerosi Paesi, in modo da poter accogliere richieste provenienti da un pubblico il più vasto possibile
  • Il servizio di fornitura offerto dovrebbe essere proposto in più lingue e soprattutto essere affiancato da un servizio di assistenza clienti molto efficace e tempestivo
  • Le consegne devono essere rapide, la media oggigiorno è di 24-48 ore. E soprattutto pacchi e buste devono risultare assolutamente anonime, per non permettere di identificare il tipo di prodotto contenuto all’interno.
  • La maggior parte dei grossisti oggi lavora in dropshipping, un sistema molto funzionale che consente di rivendere i prodotti acquistati ma senza accollarsi né spese né oneri di spedizione della merce. Grazie a questo sistema è possibile lavorare sul venduto e quindi non è necessario fare scorte in magazzino per soddisfare le richieste di acquisto online.

Tra i più famosi grossisti segnaliamo:

  • xemag.com, sito dedicato per acquistare liberamente le forniture direttamente da casa a prezzi imbattibili
  • Uell.eu, vendita all’ingrosso di preservativi, lubrificanti e sex toys, tutti prodotti di alta qualità di manifattura tedesca
  • Alibaba, multinazionale cinese che distribuisce una grande varietà di prodotti secondo la formula del dropshipping
  • Bigbuy.eu, grossista in dropshipping leader in Europa, con consegna in tutti i Paesi UE
  • 69dropshipping.it, soluzione semplice e professionale per creare subito un e-commerce di prodotti erotici

Il web offre numerose possibilità di acquistare questa tipologia di prodotti. Inoltre su affiliazionesexyshop.it è possibile iniziare da zero, costruendo velocemente un sito online pronto all’uso per la vendita di prodotti per adulti, intimo e lingerie.

Una volta concluse tutte le operazioni relative all’apertura del nuovo negozio, al rispetto delle normative vigenti e alla fornitura dei prodotti, il consiglio è di organizzare un efficace piano di marketing nonché campagne pubblicitarie periodiche per garantire il massimo della visibilità alla attività commerciale in fase di start-up.

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About Natalia Piemontese

Copywriter e mamma freelance da 10 anni sul web. Laureata con master in risorse umane, da anni mi occupo di tematiche del lavoro e business nel digitale.

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