Il COVID-19 ha cambiato radicalmente la abitudini dei consumatori. Abbiamo parlato proprio di ciò qualche articolo fa.
Quello della vendita online di cibo è uno dei settori che ha beneficiato di più dell’emergenza sanitaria tutt’ora in corso.
Le vendite online di cibo, infatti, hanno avuto una crescita record. Crescita che potrebbe non essere seguita da una decrescita, viste le mutate congiunture socioeconomiche.
COVID-19: +55% per il food & grocery online
Nel 2019, il settore food & grocery online si è dimostrato molto dinamico, ma ancora molto piccolo.
L’emergenza sanitaria causata dal COVID-19, però, è riuscita a dare una spinta enorme alla crescita di questo settore. Sia i consumatori che i rivenditori (di grandi e piccole dimensioni), infatti, hanno abbandonato i loro timori verso l’online come mezzo per effettuare gli acquisti.
Queste barriere e questi timori, ancora molto presenti nei Paesi dell’area europea, erano il principale ostacolo da superare per molti eCommerce che trattano la vendita di cibo.
Conferma del superamento di queste barriere arriva da un report dell’Osservatorio eCommerce B2c, promosso dalla School of Management del Politecnico e da Netcomm. L’Osservatorio, infatti, ha pubblicato un’analisi su quanto accaduto durante i mesi di lockdown e sulla crescita prevista per il settore food & grocery online nel 2020.
Lo studio, per la gioia degli eCommerce del settore, prevede una crescita del 55% rispetto al 2019, pari a quasi 2,5 miliardi di euro (1 miliardo in più rispetto alla crescita avuta nel 2019).
Di seguito una tabella che sintetizza parte dei risultati dello studio:
Le nuove abitudini dei consumatori italiani e delle aziende
Lo studio ha rivelato che la maggior parte delle aziende che vi hanno preso parte si sono avvicinate per la prima volta al mondo eCommerce solo durante l’emergenza sanitaria.
Poche hanno aperto un loro store online, mentre molte si sono affidate a piattaforme di food delivery che hanno fatto da intermediarie (Just Eat, Deliveroo e via dicendo). Le realtà più piccole, soprattutto i minimarket di quartiere, hanno adottato strumenti quali WhatsApp e Messenger per ricevere gli ordini.
Dallo studio, inoltre, è emerso che il 40% delle aziende che si sono avvicinate al mondo della vendita online durante questa emergenza smetteranno di vendere online ad emergenza finita. Tali aziende, probabilmente, non sono riuscite a strutturare bene l’aspetto delle prenotazioni online e la loro gestione.
Uno dei punti deboli della vendita online di cibo in Italia, infatti, riguarda proprio l’incapacità da parte delle aziende di soddisfare pienamente la domanda dei consumatori e di gestire in maniera ottimale le prenotazioni e il magazzino.
Lo studio ha rivelato anche un cambiamento nelle abitudini dei consumatori italiani.
Secondo Valentina Pontiggia, direttore dell’Osservatorio, “il consumatore italiano sarà più povero, più digitale e meno internazionale”.
Durante l’emergenza sanitaria, ci sono stati 1,3 milioni di nuovi consumatori online. Il 70% di essi continuerà ad acquistare online ed ha valutato molto positivamente la sua esperienza di acquisto (rating 3,9/5).
I consumatori italiani, inoltre, hanno visto l’online come un modo più semplice di acquistare prodotti locali. Il 15% di essi, infatti, considera l’acquisto online da realtà locali come un’esperienza più sicura.
Ad aiutare la crescita di tutto il mondo eCommerce in Italia, inoltre, ci ha pensato anche una maggior diffusione dell’uso di metodi di pagamento elettronici.
Molti eCommerce, infatti, hanno reso estremamente semplice pagare tramite soluzioni elettroniche. Soluzioni che, a differenza del passato, vengono percepite come più sicure rispetto al classico denaro liquido.
Tale sicurezza nasce anche dall’impegno dei circuiti di pagamento, che tutelano sempre di più l’acquirente e semplificano ogni giorno le pratiche per richiedere un rimborso in caso di truffa.