Facebook Ora Mostra Wikipedia nei Suoi Risultati di Ricerca

Facebook ha implementato una nuova funzione che ha lo scopo di rendere più informati gli utenti.

A partire da ora, quando effettueremo una ricerca sul social, se possibile, ci verrà mostrata la pagina Wikipedia del termine ricercato.

Ciò dovrebbe contribuire alla lotta alle fake news e alla disinformazione dilagante che c’è sul web.

Facebook Berlusconi
Un esempio dell’integrazione di Wikipedia su Facebook.

Facebook: integrazione con Wikipedia

Gli utenti di Facebook vedranno dei pannelli con contenuti provenienti da Wikipedia nei risultati di ricerca, in modo simile a quello che Google ha fatto già anni fa.

Potete vedere un esempio di questa funzione nella foto ad inizio articolo. In questo caso abbiamo ricercato “Silvio Berlusconi”. Il social, oltre a restituirci decine di pagine, gruppi ed altre cose correlate, ci ha mostrato anche un pannellino informativo.

La funzione, attualmente, è in fase di test. Essa, però, è già visibile a tutti gli utenti e molto probabilmente resterà attiva anche in futuro.

Questa integrazione con Wikipedia ricorda molto quella che c’è già su Google da molti anni. Il celebre motore di ricerca, infatti, mostra spesso nei suoi risultati un piccolo pannello con informazioni prese da Wikipedia.

Nel caso di Facebook, noterai anche la presenza di un link Instagram. Ciò è in netto contrasto con i risultati di ricerca di Google, che contengono link a tutti i profili social media del soggetto cercato.

A differenza di Google, che offre link a una serie di domini tramite i quali le persone possono scoprire di più su un’entità, Facebook sta cercando di mantenere le persone all’interno dell’ecosistema di Zuckerberg il più possibile.

Perché questa novità?

Il motivo per cui Facebook sta ha deciso di includere pannelli con le informazioni di Wikipedia nei risultati di ricerca è intuibile ed avviene in tempi non sospetti.

Perché i tempi non sono sospetti? Perché Facebook è stato pesantemente criticato nelle ultime settimane per le sue politiche di verifica dei fatti (“fact checking“).

I critici affermano che il social network dovrebbe fare di più per evitare la disinformazione al di fuori della sua piattaforma. Combattere la diffusione della disinformazione può impedire che essa possa causare danni nel mondo reale e ad altri utenti.

Alcuni sostengono che Facebook dovrebbe essere più simile a Twitter per quanto riguarda il modo in cui gestisce la disinformazione, ma la società non la vede proprio in questo modo.

Il CEO del social network, Mark Zuckerberg, infatti, ha rilasciato un’intervista in cui ha dichiarato che non pensa che la sua azienda debba essere “l’arbitro della verità”.

Dopo una dichiarazione così audace, è interessante vedere il modo in cui il social network sta ora facendo uno sforzo per fornire maggiori informazioni sulle entità che gli utenti ricercano.

Ciò che la piattaforma sta facendo è fornire agli utenti le risorse per fare da soli e in maniera rapida una prima verifica dei fatti. Nella sostanza, non sta apportando modifiche drastiche alla piattaforma o alle sue politiche.

Affidarsi a Wikipedia, inoltre, non è sempre garanzia di qualità o di informazioni affidabili. Chiunque può modificare una voce di Wikipedia, il che porta a frequenti casi di disinformazione.

C’è da dire, però, che l’enciclopedia libera ha una community molto affiatata che cerca di fare del suo meglio per evitare la nascita di pagine con informazioni mendaci.

Come influirà sugli utenti

Nonostante questi leciti dubbi, va preso atto del fatto che Facebook sta praticamente chiedendo agli utenti di riflette sulla veridicità o meno di determinate informazioni.

Probabilmente la funzione non influirà più di tanto sull’esperienza di navigazione degli utenti. Anche se essa potrà essere sufficiente per tenere le persone un po’ informate su determinati argomenti, crediamo che ci sia bisogno di soluzioni più invasive per spingere le persone ad informarsi. Twitter, nei giorni scorsi, ha proposto una soluzione davvero innovativa in questo senso.



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