Aprire attività a Dubai. Tassazione assente? Conviene davvero? Rischi?

Come aprire e avviare un’attività a Dubai?

Avete deciso di trasferire la vostra attività a Dubai oppure di aprirne una nuova? In questa guida analizzeremo se quest’idea sia davvero conveniente, valutando vantaggi, rischi e caratteristiche burocratiche.

Innanzitutto, la domanda che dovrete porvi è la seguente: cosa mi spinge a cambiare radicalmente stile di vita, trasferendomi negli Emirati Arabi Uniti?

Dovrete, infatti, essere onesti con voi stessi e sapere che non sarà facile adattarvi a un mondo tutto nuovo e stare lontani dal proprio Paese d’origine. Dovrete essere convinti al 100%, anche perché i soldi che dovrete investire all’inizio sono molti.

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Una volta fatta chiarezza con voi stessi, dovrete valutare se l’attività che vorrete aprire a Dubai possa farvi veramente svoltare e guadagnare. È fondamentale avere chiara la vostra idea sul business da aprire e successivamente stilare uno studio di fattibilità. Il nostro consiglio, prima di fiondarvi in questa nuova avventura, è di prendervi tutto il tempo necessario e di effettuare anche dei veri e propri sopralluoghi sul posto.

Informarvi direttamente di persona e vivere Dubai per un breve periodo è importante. Farete ancora più chiarezza e approfondirete sul posto se sia il caso o meno di aprire o trasferire la vostra attività.

È fondamentale scegliere bene l’attività da aprire, se essa possa realmente essere apprezzata a Dubai. Il territorio degli Emirati Arabi Uniti si sta riempiendo di attività di qualsiasi genere, alcune hanno fatto presa al 100%, mentre altre non sono state apprezzate in pieno. Cosa andare ad aprire e dove investire sono domande decisive da porsi.

Quando effettuerete lo studio di fattibilità, dovrete analizzare bene anche quanti soldi servano per avviare un’attività a Dubai.

Come costituire una società a Dubai?

Vediamo ora quali sono le opzioni disponibili a Dubai per aprire un’attività. Per qualsiasi persona proveniente dall’estero che desideri aprire un’attività a Dubai esistono 3 soluzioni possibili:

  • Aprire un’attività nelle “free zone”;
  • Aprire una LLC (Limited Liability Company);
  • Costituire una società offshore.

Analizziamo le tre soluzioni.

Aprire un’attività nelle “free zone” a Dubai

A Dubai esistono delle “free zone”, cioè delle zone franche, che vi permetteranno di aprire la vostra attività con il vantaggio di avere una totale esenzione dal punto di vista fiscale. Inoltre, ci sarà l’assoluta libertà di rimpatriare il capitale e il reddito d’impresa.

Esistono vantaggi e svantaggi nell’aprire un’attività in queste zone particolari. Oltre al fatto di essere totalmente esenti da tasse, un grande pregio sarà quello di non dovervi cercare un socio locale. Vi basterà semplicemente prendere in affitto un ufficio. Quest’ultimo aspetto possiamo considerarlo uno svantaggio, visti i prezzi molti alti per affittare un ufficio a Dubai.

Un limite si ha sui consumatori finali della vostra attività. Infatti, con questo tipo di società potrete emettere fattura solo ai clienti non residenti negli Emirati Arabi Uniti oppure residenti in zona franca. Quindi, non potrete vendere i vostri beni nel territorio di Dubai e di tutti gli Emirati Arabi Uniti non in zona franca.

Un pregio si ha sicuramente per quanto concerne gli utili generati dalla vostra attività, dal momento che non avrete nessuna limitazione a rimpatriare nel vostro Paese i soldi. Per quanto concerne il capitale sociale minimo di costituzione della società, molto dipenderà dal tipo di attività e dalla “free zone” scelta. La forbice è molto ampia e può andare da poche migliaia di euro fino anche a 300.000 euro. Il tutto sarà da valutare tramite uno studio di fattibilità antecedente all’apertura.

Aprire una LLC (Limited Liability Company) a Dubai

Se, invece, avete intenzione di svolgere un vero e proprio business negli Emirati Arabi Uniti, allora sarà indispensabile aprire una LLC (Limited Liability Company).

Rispetto all’apertura di un’attività in una “free zone”, qui c’è una grossa novità. Chi vorrà aprire una LLC a Dubai sarà obbligato a mettersi in società con un imprenditore locale. Quest’ultimo dovrà, per legge, avere una quota di maggioranza al capitale d’impresa, che dovrà essere, quindi, del 51% o più. In sostanza, qualunque investitore italiano o di un altro Paese potrà fare business a Dubai (ed emettere fattura ai clienti degli Emirati Arabi Uniti) solo con un socio emiratino. Inoltre, dovrà obbligatoriamente avere una quota di minoranza nell’attività.

Ci sono zone specifiche molto adatte per costituire una LLC a Dubai. Impossibile non menzionare la Sheikh Zayed Road, la strada principale di Dubai, dove sono ubicati gli uffici più importanti presenti. Questa non è una zona residenziale, ma è il vero e proprio centro finanziario di Dubai. Su questa strada troviamo i più imponenti grattacieli di Dubai, tra i quali il Burj Khalifa, il World Trade Center e le Emirates Tower. Molte compagnie internazionale hanno sede lungo questa strada, ma non solo. Nei pressi del Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo, si trova la zona di Business Bay. Il nome stesso di tale zona indica come essa sia particolarmente adibita a svolgere business: qui sono posti moltissimi hotel e uffici, sedi di una miriade di LLC.

Costituire una società offshore a Dubai

Un altro modo per sviluppare la propria attività a Dubai riguarda la possibilità di creare una società offshore. Essa potrà essere registrata in base alle leggi emiratine, ma il fatturato dovrà riguardare esclusivamente un business al di fuori della giurisdizione di Dubai.

Il vantaggio più conveniente nell’apertura di una società offshore a Dubai riguarda principalmente l’ambito della tassazione. Infatti, qui la tassazione è pressoché nulla. Una società offshore, quindi, non avrà obblighi fiscali e contabili. Altri importanti pregi riguardano la protezione del patrimonio e un’elevata semplificazione sotto l’aspetto burocratico.



Vista la natura particolare delle società offshore, esse a Dubai sono costituite principalmente per aprire attività riguardanti il commercio internazionale, i servizi di consulenza internazionale o una holding, cioè una società che possiede azioni o quote di altre società.

Se decidete di aprire una società offshore a Dubai sarà importante sapere che in tal caso non potrete affittare o acquistare uffici o sedi sul posto. Infatti un’attività offshore negli Emirati Arabi non potrà prendere in affitto uffici e nemmeno impiegare personale sul posto.

È davvero conveniente aprire un’attività a Dubai?

Dal punto di vista fiscale, aprire un’attività a Dubai è assolutamente conveniente. La tassazione non esiste su tutte le tipologie di reddito estero, come diritti di licenza, royalties, canoni e interessi. Nelle “free zone” c’è anche la completa esenzione da qualsiasi tassa d’importazione e di esportazione. Solo da poco tempo è stata introdotta l’IVA con aliquota fissa al 5% (comunque notevolmente inferiore a quella presente, per esempio, in Italia). Essa si applica solo su beni e servizi venduti nell’ambito del territorio emiratino (quindi se vorrete istituire una LLC), ma non nelle zone franche.

Un vantaggio rilevante, inoltre, riguarda l’aspetto prettamente burocratico. Tutto sarà molto semplice e intuitivo. Infatti, per creare un business a Dubai basterà optare per una denominazione che non urti l’etica e la morale locale e che, ovviamente, non sia già in possesso di un’altra attività. Inoltre, la licenza per aprire l’attività sarà possibile ottenerla in pochissimo tempo (a volte anche 2-3 giorni). Il costo medio per ottenere una licenza parte da un minimo di 600 euro, ma varia in base alla “free zone” e all’attività da sviluppare.

Infine, nelle “free zone” sarà indispensabile prendere in affitto uno spazio da adibire a ufficio. Per quanto riguarda la grandezza di tale ufficio, molto dipenderà dalla natura del vostro business. Indicativamente possiamo affermare che una sede di piccole dimensioni in una zona franca abbastanza economica avrà un costo d’affitto annuo non inferiore ai 5000 euro.

Partiamo da quest’ultimo aspetto per analizzare quanti soldi effettivamente servano all’inizio per aprire un business a Dubai e, in generale negli Emirati Arabi Uniti. Molte persone sono attratte dall’idea di avviare un’attività a Dubai per la tassazione praticamente assente, ma non fanno i conti con il capitale necessario da investire specie nei primi mesi. In moltissimi casi esso è davvero elevato e dovrà essere eseguito uno studio di fattibilità serio, per analizzare se il business sia giusto e possa apportare notevoli vantaggi all’imprenditore.

Infatti, dopo aver registrato la società, si dovrà dimostrare con fatti concreti di avere un determinato capitale da investire. A chi lo dovrete dimostrare? Al Ministero dello Sviluppo Economico. La somma varia a seconda dell’attività da aprire e dalla zona. In alcuni casi potrebbero bastare 10.000 0 15.000 euro iniziali, mentre in altri casi si può anche arrivare a superare i 50.000 euro. Questo capitale iniziale è una sorta di garanzia che il Ministero dello Sviluppo Economico chiede all’imprenditore straniero una volta arrivato nel territorio emiratino. Sarà importante, inoltre, avviare contatti con un avvocato o un burocrate locale, in modo tale che la vostra richiesta di avviare l’impresa a Dubai possa essere accettata ufficialmente. Oltre al capitale iniziale per avviare l’impresa, infine, andrà aggiunto il costo d’affitto o d’acquisto di un ufficio. Anche questo costo varia a seconda della zona e della grandezza necessaria per il vostro business.

Solitamente i costi d’apertura di una società offshore a Dubai sono notevolmente inferiori rispetto a una LLC o a una normale apertura di attività imprenditoriale in una “free zone”. Inoltre, molta differenza la fa anche il possedere o meno il visto di residenza. Come abbiamo detto, se aprite una società offshore non vi sarà consentito affittare uffici negli Emirati Arabi Uniti. E per tale motivo non avrete il visto di residenza.

La mancanza del visto di residenza comporta un notevole svantaggio all’imprenditore. Infatti, egli per aprire un conto in banca negli Emirati Arabi Uniti dovrà obbligatoriamente depositare una cifra superiore ai 100.000 euro, come garanzia per la banca. Invece, se siete in possesso del visto di residenza, potrete tranquillamente aprire un conto in banca a Dubai versando una somma minima di poche migliaia di euro.

Quali sono le principali “free zone” di Dubai?

Abbiamo visto l’importanza delle “free zone” (o zone franche) a Dubai e i vantaggi riservati agli imprenditori esteri. Ma quali sono le principali “free zone” presenti a Dubai? Ci sono oltre 30 zone franche per intraprendere la propria attività, ognuna di esse riservate principalmente a sviluppare business in determinati settori.

È interessante sapere che a Dubai esiste la “free zone” più grande del mondo, la zona franca di Jebel Ali (JAFZA). Rispetto a tutte le altre zone franche presenti, qui si avrà anche la possibilità di fondare un’attività o una società senza versare inizialmente nessun capitale sociale minimo. Solitamente questa “free zone” è adibita per costituire società commerciali.

Citiamo brevemente altre “free zone” presenti. La “free zone” Dubai International Financial Centre (DIFC) è un centro finanziario mondiale adibito principalmente ad attività che operano nel settore bancario. La Dubai Media City (DMC) è la “free zone” pensata per intraprendere attività legati al settore dei media o per aprire un’agenzia stampa o pubblicitaria. La Dubai Healthcare City (DHCC) è prettamente riservata a società operanti nel settore del benessere e della salute.

Queste sono solo alcune delle principali “free zone” di Dubai. Queste zone franche sono presenti non solo a Dubai, ma anche negli altri 6 Emirati che compongono lo Stato. Ad Abu Dhabi, per esempio, esistono 5 “free zone”: tra queste, nominiamo la Khalifa Industrial Zone, particolarmente adibita allo sviluppo di attività legate al settore dell’energia sostenibile.

Dubai ma non solo. Quali sono le città più ambite e più occidentalizzate negli Emirati Arabi Uniti?

Dubai è solo uno dei 7 Emirati che compongono lo Stato degli Emirati Arabi Uniti, situato nel Sud-Est della Penisola araba. Oltre a Dubai, gli altri 6 Emirati sono Abu Dhabi, Ajman, Sharja, Fujaira, Ras al-Khaima e Umm al-Qaywayn.

Oltre a Dubai, l’altra destinazione simbolo di questo Stato è senza ombra di dubbio Abu Dhabi. Quest’ultima, oltre a essere il capoluogo dell’omonimo Emirato, è anche la capitale degli Emirati Arabi Uniti. Abu Dhabi è una città di oltre un milione di persone. Demograficamente, quindi, è inferiore a Dubai, che ne conta oltre 3 milioni. Ad Abu Dhabi c’è la sede del governo nazionale. Essa è una città che, come Dubai, ha registrato una crescita esponenziale negli ultimi anni. Anche qui, come in tutto il Paese, c’è il giusto compromesso fra tradizione araba e sguardo all’occidente. La maggior parte degli stranieri che si trasferiscono ad Abu Dhabi vivono nei quartieri centrali o in specifiche aree residenziali costruite per loro.

Dubai e Abu Dhabi rappresentano le due metropoli principali di questo Stato, caratterizzate dall’imponenza dei grattacieli e da un senso di modernità e occidentalizzazione incredibile.

Le altre 5 città, simbolo e capoluogo dei rispettivi Emirati, sono demograficamente più piccole di Dubai e Abu Dhabi, ma anch’esse sono caratterizzate da edifici modernissimi e da una buona propensione all’adattamento al mondo occidentale, pur mantenendo forti legami con la tradizione del mondo arabo.

In definitiva, se riuscirete ad adattarvi alle tradizioni arabe e a rispettare le leggi comportamentali (che vedremo in seguito), lavorare e vivere negli Emirati Arabi Uniti sarà un’esperienza unica e assolutamente invitante.

Qual è il costo della vita negli Emirati Arabi Uniti?

Sono moltissimi gli stranieri che decidono di trasferire la propria attività o di aprirne una nuova a Dubai e, in generale negli Emirati Arabi Uniti, attirati dalle agevolazioni fiscali. Ma come detto in precedenza, le spese iniziali sono tante e il capitale da investire potrebbe essere un ostacolo non di poco conto. Oltre a questo, dovrete tener presente che il costo della vita in queste metropoli sempre più ricche e occidentalizzate, raggiunge picchi davvero notevoli. Il guadagno e i profitti sono assolutamente notevoli, specie se riuscirete a scegliere il giusto business, ma il costo della vita è altissimo.

Ciò che davvero è alto e può raggiungere picchi esponenziali è il costo relativo all’alloggio. Abbiamo già visto come affittare una sede operativa per il vostro business abbia un costo elevato. A questo dovrete aggiungere il costo d’affitto per la vostra residenza, che mediamente nel centro città può arrivare anche a una cifra di 1500 euro mensili per un bilocale. Un appartamento di dimensioni maggiori può arrivare a superare anche i 3000 euro al mese d’affitto. Un altro parametro altissimo in riferimento al costo della vita a Dubai si ha in riferimento all’istruzione. Studiare a Dubai ha dei costi elevati fin dalla tenera età, ma non solo. Per esempio, una retta universitaria annuale per uno studente a Dubai può raggiungere la cifra spaziale di 60000 euro!

Spese mediche, trasporti pubblici, benzina e cibo, invece, hanno costi assolutamente normali, tali da non spaventare un cittadino europeo. Soprattutto la benzina, arriva a toccare picchi minimi inferiori ai 50 centesimi di euro al litro!

Capire la realtà degli Emirati. Ecco alcune informazioni utili

Gli Emirati Arabi Uniti sono uno Stato della Penisola araba legato alle tradizioni, ma anche sensibilmente aperto al mondo occidentale. Un giusto mix che permetterà al visitatore temporaneo o al lavoratore intento a fare impresa qui, di trovarsi al meglio. Ma capire la realtà pratica degli Emirati Arabi Uniti non è qualcosa di istantaneo. Analizziamo ora alcuni aspetti specifici della vita a Dubai e nei restanti Emirati.

Assistenza sanitaria

Partiamo dall’assistenza sanitaria. Una volta arrivato negli Emirati Arabi Uniti, un imprenditore straniero dovrà informarsi su tutte le procedure mediche e richiedere subito una tessera sanitaria speciale, rilasciata da un organo specifico del Dipartimento Medico locale. La tessera sanitaria, infatti, consentirà al lavoratore straniero di potersi far curare in qualsiasi ospedale pubblico senza aver nessun tipo di problema. Possedere la tessera sanitaria, dunque, è per legge il requisito principale per avere cure pubbliche.

In generale, l’assistenza sanitaria a Dubai è davvero molto valida. Come ovvio che sia, gli ospedali sono aperti 24 ore al giorno e 7 giorni su 7. Essi dispongono di attrezzature moderne e di procedure gestionali veloci e lineari. Negli ospedali pubblici, oltre alla lingua araba, potrete tranquillamente parlare in inglese per farvi capire dal personale medico specializzato. Il numero da chiamare in caso di emergenza è il 999.

Oltre alla normale assistenza sanitaria pubblica, sono presenti anche efficienti cliniche private a pagamento. Queste cliniche sono dotate di tutti i comfort per il paziente: personale preparato, stanze singole e nessun limite d’orario per ricevere visite.

A Dubai sarà possibile ottenere nelle farmacie moltissimi medicinali senza alcun bisogno di prescrizione medica, come per esempio nel caso degli antibiotici. Invece, alcuni farmaci come tranquillanti, antidepressivi e sonniferi avranno bisogno di una ricetta medica di accompagnamento e di una dichiarazione particolare del medico curante. Tutte le farmacie sono aperte di giorno, mentre di notte solo quelle di turno. A Dubai, per esempio, si potrà chiamare il numero 04 22322323 per avere la lista di tutte le farmacie di turno nelle ore notturne.

Leggi e codici comportamentali

Dubai e gli altri Emirati rappresentano una zona del Medio Oriente particolarmente occidentalizzata, ma nonostante ciò esistono molte leggi particolari e usanze del luogo. Conoscerle prima di iniziare un business negli Emirati Arabi Uniti, potrebbe essere un qualcosa di assolutamente vantaggioso.

È importante conoscere a pieno le regole comportamentali di questo Stato, in modo tale da non aver nessun tipo di problema in nessun ambito. Dubai e gli altri Emirati, come ovvio che sia, fanno parte di uno Stato musulmano e, quindi, legato alle tradizioni di questa religione. Esse sono completamente diverse rispetto ai codici comportamentali degli occidentali.

Il primo aspetto da considerare riguarda le bevande alcoliche. Un residente straniero a Dubai potrà richiedere una particolare licenza per comprare alcolici da consumare nella propria residenza. Inoltre, i non musulmani possono bere alcolici in pubblico solo in determinati locali o hotel con regolare licenza. Uno straniero con un tasso alcolemico alto alla guida può rischiare una multa salata e, in alcuni casi, addirittura l’arresto. Anche per quanto riguarda l’uso di stupefacenti si ha tolleranza zero.

Per quanto riguarda l’abbigliamento, gli arabi si vestono in modo molto conservativo e poco appariscente. Per non urtare le loro norme comportamentali sarebbe opportuno vestirsi in modo adeguato e assolutamente non offensivo. In alcuni locali pubblici sono presenti anche cartelli indicanti particolari norme da seguire per quanto concerne l’abbigliamento, pena il non ingresso.



Anche abbracciarsi e baciarsi in pubblico non è tollerato. Gli emiratini tollerano le effusioni solamente nel proprio ambiente domestico e si aspettano ciò anche dagli stranieri.

Questi sono solo alcuni aspetti delle usanze e delle leggi comportamentali del posto. Una società moderna, industrializzata e all’avanguardia, ma comunque ancora fortemente legata alle proprie tradizioni e usanze.

Influenza della religione

La religione principale a Dubai è, come detto, l’Islam. Ovviamente la legge del posto consente che gli stranieri professino la loro religione, ma le persone locali si aspettano di non essere giudicati per le loro tradizioni e usanze religiose. Infatti, i musulmani pregano 5 volte al giorno (possono farlo anche in strada o a lavoro) e non vogliono essere giudicati per questo. Le pratiche religiose rappresentano un aspetto fondamentale nella vita di un musulmano e vanno, quindi, rispettate. La gente del posto non condannerà nessuna religione diversa, ma vorrà essere rispettata.

Infine, una regola da sapere è che sono previste pene severe per chi cerca di convertire i musulmani ad altre religioni. Nel caso una persona venga colta sul fatto, infatti, potrà anche subire la revoca della residenza ed essere espulso dal Paese.

Trasporti pubblici

I mezzi di trasporto a Dubai sono efficienti e puntuali. I costi, inoltre, sono accessibili a tutti e, anzi, sono inferiori a quelli presenti in Europa. Con circa 35-40 euro sarà possibile acquistare un abbonamento mensile agli autobus, per esempio. Anche le corse in taxi sono molto economiche rispetto alle principali metropoli europee. A Dubai esistono varie compagnie di taxi e la più rinomata e affidabile è la Dubai Taxi, essendo di proprietà del governo locale.

Inoltre, Dubai è stata anche la prima città mediorientale ad avere la metropolitana (dal 2009). Essa è tecnologicamente all’avanguardia, essendo automatica e senza autisti. Solo 9 delle 47 stazioni presenti sono situate sottoterra. Anche qui i costi per l’accesso alla metropolitana sono assolutamente onesti.

Istruzione

Moltissime scuole negli Emirati Arabi Uniti seguono il sistema d’istruzione britannico e statunitense. Sarà importante avere una discreta base conoscitiva della lingua araba, dal momento che in tutti gli istituti l’arabo sarà la prima lingua, cioè quella in cui si potranno seguire le lezioni. Questo è il requisito cardine dell’istruzione a Dubai e negli altri Emirati. Avere almeno inizialmente una piccola base di arabo potrebbe essere fondamentale, per non rimanere indietro con i vari programmi d’istruzione.

I costi dell’istruzione nelle scuole arabe internazionali, come visto, sono altissimi. Sarà possibile far iscrivere i propri figli, comunque, anche alle scuole asiatiche a un costo assolutamente minore.

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