Per chi si dedica alla Search Engine Optimization (SEO), è estremamente importante la ricerca delle parole chiave (Keyword Research) in grado di risultare più adatte allo scopo di indicizzare in maniera ottimale un contenuto web.
E consentire per tale via alla pagina che lo contiene di scalare i motori di ricerca, a partire naturalmente da Google.
Gli strumenti seo che sono in grado di fornire aiuto a chi decida di dedicarsi a questa attività, però, non sono tutti uguali.
A fronte di alcuni particolarmente performanti, ma anche non semplici da utilizzare, ce ne sono altri i quali si propongono di dare una mano anche a chi non sia ancora una specialista della SEO, ma intenda approfittarne lo stesso per valorizzare il proprio sito e aiutarne la scalata nella SERP di Google.
In questa particolare nicchia si va a situare Ubersuggest, un SEO tool che è riuscito a farsi notare sin dalla sua nascita.
Andiamo quindi a conoscerlo meglio per capire cosa sia, cosa faccia e a chi si rivolga in particolare.
Indice dei Contenuti
Cos’è Ubersuggest
Ubersuggest è uno strumento SEO nato proprio in Italia, il quale è stato poi acquisito da Neil Patel.
Un nome molto noto a chi si occupa di posizionamento sui motori di ricerca, trattandosi in effetti di uno specialista noto a livello globale per il suo precedente operato.
Il software proposto è di tipo freemium.
Cosa vuol dire?
Che ad una versione a pagamento, ovviamente più performante, se ne affianca una totalmente gratuita.
La quale è comunque in grado di dare spunti efficaci anche per chi muove i primi passi nel campo.
Il programma è praticamente impostato su un concetto all’apparenza semplice, ma al contempo in grado di regalare buoni risultati: individuare tutte le parole chiave collegate ad una specifica tematica in modo da sfruttarne le potenzialità.
Per farlo utilizza una serie di funzionalità le quali sono state oggetto di continua rifinitura nel periodo compreso tra il 2018 e il 2020.
Il vero valore aggiunto di Ubersuggest: le parole chiave a coda lunga
Ubersuggest, però, a differenza di altri tool, va a focalizzare la sua attenzione sulle long tail. Stiamo parlando delle keyword composte da più termini, le quali fanno da base alla SEO a coda lunga. Il fatto che siano composte da tre o più parole, le rende più performanti rispetto a quelle a coda corta.
Hanno non solo un volume di ricerca e un tasso di concorrenza più bassi, ma anche un tasso di conversione più elevato rispetto alle altre.
Proprio queste caratteristiche le rendono sempre più rilevanti all’interno della Voice Search. Il loro utilizzo permette in sostanza di individuare con maggior facilità cosa effettivamente gli utenti cerchino in rete e, in particolare, i termini da loro usati nell’intento di reperire prodotti, servizi e informazioni.
La principale caratteristica di Ubersuggest: la facilità di utilizzo
La prima è più gradita caratteristica di Ubersuggest è rappresentata dalla semplicità di utilizzo. Agli utenti è sufficiente infatti navigare nella home page del sito, ove troveranno un modulo di ricerca.
All’interno del quale basta immettere una parola chiave, dopo aver selezionato il linguaggio desiderato, per inaugurare una ricerca che provvede a restituire un notevole numero di risultati.
Tra i quali spiccano:
- il numero di ricerche effettuate dagli utenti sullo stesso nel corso di un determinato arco temporale (volume di ricerca mensile);
- la difficoltà SEO nel suo posizionamento su Google e nella resa in termini di ADS;
- la cifra media spesa per i clicks nelle campagne Pay Per Clic;
- le keywords correlate;
- e molto altro.
Come funziona Ubersuggest
Come abbiamo ricordato, il funzionamento di Ubersuggest è molto semplice e intuitivo.
Basta infatti immettere la parola chiave desiderata nella casella di ricerca per avviare il processo. Il quale fornirà una serie di risultati, in base al parametro scelto, che può essere di tre tipi:
- una panoramica sulle parole chiave;
- la lista delle idee, sotto forma di parole chiave collegate a quella che abbiamo immesso;
- i contenuti che sul tema hanno fatto registrare il maggior numero di visite.
Se i punti 2 e 3 sono abbastanza chiari, è il caso però di focalizzarci sulla panoramica delle idee, la quale provvede a restituirci i seguenti risultati:
- il volume di ricerca, ossia il numero di volte in cui la parola è stata oggetto di ricerca nel corso di ogni mese. Naturalmente se il valore è alto la parola chiave può funzionare, mentre in caso contrario si può passare ad altro termine;
- la SEO difficulty, ovvero il valore teso ad indicare la difficoltà di posizionamento legata ad un determinato termine. Anche in questo caso la semplicità è una nota distintiva, grazie all’utilizzazione dei colori del semaforo. Ovvero il rosso, che indica una elevata difficoltà, il giallo il quale corrisponde ad una difficoltà da valutare, mentre il verde fornisce in pratica il lasciapassare;
- la paid difficulty, il valore che va ad indicare la difficoltà di far rendere la parola chiave in termini di traffico a pagamento, il quale va in pratica a considerare quanto altre aziende stanno puntando sulla stessa. Ovviamente se molte aziende cercano di posizionarsi sulla keyword presa in considerazione, conviene prendere in esame strade alternative;
- il CPC (costo per click), si tratta in pratica del costo medio per click nel caso in cui si intenda spingere il proprio sito facendo leva proprio su una specifica parola chiave.
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Come creare un progetto su Ubersuggest
Sinora abbiamo visto come funziona lo strumento gratuito di Ubersuggest, per il quale non c’è alcun obbligo.
Si può però anche decidere di dare vita ad un progetto, per il quale occorre invece procedere alla registrazione, in modo estremamente semplice e veloce.
In pratica occorre soltanto dare l’indirizzo della propria casella di posta elettronica e attendere che venga inviato il link per la convalida, a stretto giro di posta.
Una volta espletato questo passaggio, si può aprire la propria dashboard e avviare il primo progetto. Per il quale occorre seguire i seguenti passi:
- aggiungere l’URL e il nome del sito che si ha intenzione di monitorare;
- optare per il Paese o la località da cui saranno eseguite le ricerche;
- inserire la parola chiave da monitorare.
Per effetto del processo inaugurato, sarà a questo punto possibile visionare i dati relativi alla posizione media di tutte le tue keyword nel corso del tempo, il numero di esse per cui il proprio sito web si posiziona e il ranking conseguito, l’indice di visibilità e i volumi di ricerca che hanno conseguito mensilmente.
Come correggere i propri errori SEO
Ubersuggest consente poi di individuare i propri errori SEO e procedere alla loro correzione. Effettua cioè il classico audit, nella sezione SEO Explorer, per il quale basta immettere l’indirizzo della pagina da analizzare.
Il report che ne scaturisce fornisce una lunga serie di dati, ovvero:
- gli errori che impediscono al sito di rendere al meglio;
- il punteggio SEO relativo allo stato di salute del proprio sito;
- la sua velocità di caricamento;
- il modo per riuscire ad implementare modifiche in grado di migliorarne la resa;
- l’analisi dei backlinks (Attenzione: i backlinks di qualità, ad oggi, sono il parametro fondamentale per posizionarsi meglio o peggio un sito su Google. Approfondisci qua: come aumentare backlinks);
- quante sono le pagine sane, rotte, viziate da errori, con redirect o bloccate;
- gli errori critici;
- gli avvertimenti sugli errori tecnici;
- i suggerimenti per migliorare la situazione;
- la classifica degli errori più gravi commessi in fase di SEO.
Monitorare la propria concorrenza
Altra possibilità offerta dal programma è quella relativa al monitoraggio della propria concorrenza.
Basta infatti aprire la sezione “Analisi competitor” e immettere la parola chiave su cui si desidera impostare la ricerca per vedersi restituiti i seguenti risultati:
- panoramica del traffico, ovvero una stima del traffico organico mensile dei propri competitor, le keyword per cui gli stessi riescono a posizionarsi e un elenco delle pagine più popolari sui loro siti;
- traffico su determinate keyword, il quale individua il numero di acquirenti che le cercano, i mutamenti del loro volume di ricerca nel tempo, e le parole chiave che consentono un posizionamento più facile;
- le pagine top, teso ad identificare i contenuti in grado di generare il maggiore traffico;
- i siti simili.
Conclusioni
Per chi è alla ricerca di strumenti SEO in grado di fornire vantaggi dal punto di vista SEO, una delle possibile soluzioni da prendere in considerazione è rappresentato da Ubersuggest.
Il programma presenta una serie di caratteristiche estremamente interessanti, tra le quali spicca la semplicità di utilizzo, tale da rivelarsi ideale soprattutto per gli utenti alle prime armi.
La sua peculiarità è quella di focalizzare la sua azione sulle cosiddette long tail keywords, ovvero le parole chiave a coda lunga.
Si tratta di kewword formate da tre o più parole, le quali assicurano un tasso di conversione più elevato rispetto alle altre.
Le tante funzionalità di Ubersuggest, si rivelano poi estremamente performanti.
Aiutando in particolare l’utente a monitorare la concorrenza, correggere gli errori SEO presenti sul proprio sito e a reperire idee in grado di favorirne la crescita. Proprio per questo motivo si consiglia di provarne l’utilizzo, anche in considerazione del fatto che è possibile utilizzarne una versione gratuita.
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