Registrare Marchio di posizione

I marchi, al fine di poter essere registrati, devono avere una proprietà che è imprescindibile, e che è quella del loro carattere che deve essere distintivo. E questo vale pure per il cosiddetto marchio di posizione che, per fornire un esempio lampante, può essere quello apposto sulla superficie esterna di una scarpa da ginnastica.

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Il marchio di posizione come elemento figurativo caratteristico e fortemente distintivo

Non a caso i brand più noti di calzature sportive sono univocamente identificati dal consumatore non per la presenza del nome della marca.

Ma proprio per il marchio di posizione che è caratteristico e che è fortemente distintivo rispetto alle altre scarpe che sono prima prodotte e poi commercializzate dalla concorrenza.

Il carattere distintivo di un marchio di posizione, quindi, deve avere delle caratteristiche di originalità non solo in base a dove è posizionato.

Ma anche in ragione della sua forma. Ragion per cui per chiedere e per ottenere la registrazione di un marchio di posizione serve davvero tanta creatività e tanta originalità.

Mentre serve a poco, anzi rischia di essere controproducente, andare a creare un proprio marchio di posizione andando in qualche modo ad emulare. O addirittura a scopiazzare i marchi di posizione che sono stati già registrati da aziende concorrenti.

E questo anche se in settori economici che sono diversi da quelli in cui l’impresa è presente sul mercato.

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Quando un potenziale marchio di posizione non può essere registrato

L’assenza di creatività e di originalità, come sopra detto, porta al rigetto della domanda di registrazione di un marchio di posizione.

E questo avviene, per esempio, quando il potenziale segno distintivo risulta essere di uso comune. Ed in particolare risulta essere già diffuso non solo nel linguaggio corrente, ma anche negli usi del commercio.

Secondo la giurisprudenza in materia di registrazione di marchi, includendo pure i marchi di posizione, la creatività e l’originalità vanno espresse, tra l’altro, pure con la necessità e con la presenza di una divergenza significativa rispetto alla norma o alle abitudini del settore.

Così come un potenziale marchio di posizione non raggiunge la registrazione quando il segno che viene ritenuto distintivo in realtà tende a confondersi con l’aspetto del prodotto stesso dove l’impresa lo vuole apporre.

E questo, nella maggioranza dei casi, succede quando quello che si vuole registrare come marchio di posizione è in realtà solo un elemento decorativo. E, di conseguenza, solo come tale andrebbe percepito dal consumatore e, in generale, dal pubblico di riferimento.

Inoltre, tra dispute e ricorsi sulla protezione della proprietà industriale legate ai marchi, inclusi pure quelli di posizione, la giurisprudenza ci dice che solo in circostanze occasionali i colori e le loro combinazioni astratte possono rappresentare per il marchio stesso un segno davvero distintivo.

E quindi una caratteristica intrinseca che sia in grado di garantire con efficacia l’identificazione e la distinzione a livello commerciale.

Come registrare con successo un marchio di posizione, ecco i consigli utili

Il segno distintivo, che è rappresentato dal marchio di posizione, e che viene apposto su un determinato prodotto, può essere rappresentato non solo da un motivo grafico. Ma anche da una parola oppure da una figura tridimensionale.



In fase di registrazione, rispetto al prodotto dove è apposto, il marchio deve avere non solo un’adeguata posizione. Ma anche una dimensione ed una proporzione certa. E questo anche quando, per esempio, si adottano delle linee tratteggiate o delle linee spezzate.

Come agevolare la registrazione di un marchio di posizione e come deve essere apposto

Per agevolare, la registrazione, e quindi per avere un esito positivo per la tutela del proprio marchio di posizione, inoltre, è bene sempre fornire una descrizione che sia precisa e dettagliata. E che, nello specifico, spieghi la modalità con cui il segno distintivo si appone sui prodotti.

La descrizione, quindi, ha in tutto e per tutto una funzione esplicativa. Ma che può essere in ogni caso determinante per non vedersi rigettata la domanda di registrazione di un marchio di posizione.

Ai fini della tutela della proprietà industriale, il marchio di posizione che ottiene la registrazione dovrà non solo avere delle caratteristiche e delle dimensioni invariabili. Ma sul prodotto dovrà essere apposto sempre nella medesima posizione.

Come viene protetta la proprietà industriale di un marchio di posizione

Tra le grandi aziende che hanno marchi di posizione registrati ci sono società come Prada e come Leupold & Stevens. Ma anche multinazionali come Adidas e come Levi Strauss. Con una protezione della proprietà industriale che, in caso di contestazioni, può portare pure al pronunciamento da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

In particolare la Corte, nel tutelare i marchi di posizione che sono già registrati, può inibire ad altre aziende l’uso di marchi di posizione simili. Marchi di posizione troppo simili che, tra l’altro, oltre alla potenziale concorrenza sleale, possono generare pure non poca confusione tra i consumatori.

Per esempio, nel 2004 un’ordinanza della Corte ha disposto, non a caso, che ‘i consumatori medi non hanno l’abitudine di presumere l’origine commerciale dei prodotti basandosi su segni che si confondono con l’aspetto dei prodotti stessi‘.

Ma nello stesso tempo ci sono in giurisprudenza anche delle importanti eccezioni su marchi di posizione che, pur non avendo un alto contenuto di carattere distintivo, e pur non essendo particolarmente originali, sono stati comunque approvati e registrati. In quanto ritenuti, per esempio, sufficientemente originali in termini geometrici per non essere definiti banali.

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