Aprire un’attività alle Canarie conviene davvero?
Vi siete mai chiesti perché alcuni dei nostri connazionali hanno investito e continuano ad investire in questa angolo della Spagna?
Si può parlare in modo concreto di tassazione agevolata per alcune attività economiche e professionali?
Seguiteci e cercheremo di sollecitare quanto meno delle risposta a tutti questi interrogativi.
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Aprire attività alle Canarie
Les islas
Prima di addentrarci in tutte quelle che sono le procedure, gli iter, le normative e tutti gli aspetti pratici per aprire un’attività nelle Isole Canarie, vediamo quali sono le condizioni geografiche, morfologiche e demografiche che già ci spingono a delle prime considerazioni e valutazioni, sul perché conviene investire in questo territorio.
L’arcipelago spagnolo è composto da sette grandi isole appunto (Tenerife, che sarebbe la più grande e la più popolosa, Gran Canaria che insieme alla prima si divide il capoluogo, Fuerteventura, Lanzarote, La Palma, La Gomera, e El Hierro la più piccola che fa registrare 10.000 abitanti) e conta un totale di oltre 2 milioni di abitanti, dei quali oltre 50 mila, nostri connazionali.
Tabella 1 – Popolazione Canarie
Isola | Popolazione (circa) |
Tenerife | 900.000 abitanti |
Gran Canaria | 850.000 abitanti |
Lanzarote | 150.000 abitanti |
Fuerteventura | 120.000 abitanti |
La Palma | 80.000 abitanti |
La Gomera | 20.000 abitanti |
El Hierro | 10.000 abitanti |
TOTALE | Oltre 2MILIONI |
Fonte: Istituto di Statistica delle Canarie
Le isole situate ad ovest della costa africana, nell’oceano Atlantico settentrionale, a sud del Marocco e quindi sono isole da considerare quasi tropicali, ma nonostante questo vi è quella che è la montagna più alta della Spagna, il vulcano Teide.
Appare evidente grazie alla posizione geografica e la composizione morfologica, che tale arcipelago presenta un’elevata biodiversità e quindi una maggiore attrattiva turistica rispetto ad altre isole.
Canarie Italia e Facebook
Prima di cominciare il nostro viaggio è giusto informarvi che esiste un sito (Canarieitalia) https://canarieitalia.com/home/chi-siamo che sarebbe un’ ottima vetrina telematica per aiutare imprenditori o chi volesse diventarlo, ad avere, appunto, una visibilità maggiore. Si prefissano anche di favorire l’interazione tra gli italiani che vogliono trasferirsi sulle isole. Un contatto con tale portale è sicuramente appropriato per chi volesse aprire un’attività alle Canarie.
Inoltre su Facebook è stato creato un gruppo con oltre 30.000 iscritti (quasi tutti italiani che vivono sulle isole o vorrebbero viverci) dove potete sicuramente confrontarvi con persone che hanno, o hanno avuto, un’esperienza di aprire un’attività alle Canarie. (Italiani alle Canarie)
Esiste on-line, anche una società di formazione con un motto molto importante e che ti fa capire quanto sia fondamentale la prima mossa “Se fai male il primo passo, il secondo sarà ancora peggio del primo!”. Su questo sito (che consigliamo per la sua completezza) vengono forniti dei video corsi on line al costo di 197,00 euro più IVA, dove viene spiegato di tutto: dai documenti importanti per trasferirsi, alle opportunità economico fiscali, le agevolazioni, i siti immobiliari o addirittura pratiche più personali, come prendere la patente o aprire un conto corrente bancario.
Turismo e servizi collegati
Da questa premessa fatta è abbastanza semplice capire che il settore sul quale è basato sostanzialmente l’economia dell’arcipelago è quello terziario, il turismo in particolare, che ha fatto da traino, anche a quello immobiliare prima e in questo ultimo periodo a quello obbligazionario.
È stato certamente il clima a favorire questo flusso verso queste isole spagnole, ma anche una certa tranquillità sociale. Come dicevamo prima in riferimento alla biodiversità, le isole presentano paesaggi dal mare, alle foreste, dal deserto, ai vulcani, dalla possibilità degli sport in acqua a quelli estremi (arrampicata). Parchi nazionali, zone protette o quelle di interesse scientifico attirano ogni anno milioni di turisti. (anche se negli ultimi anni si registra una leggera flessione). Insomma nel settore turistico puoi aprire un’attività alle Canarie e mettendoci impegno, avere successo Il tutto agevolato da regimi fiscali speciali e ben definiti per le isole. (che spiegheremo più avanti)
Il mercato immobiliare
Abbiamo detto del mercato immobiliare. I prezzi aumentano sempre di più ed addirittura in alcuni punti hanno raggiunto i prezzi della capitale spagnola (variano dai 1.000 ai 1.600 euro al metro quadrato). Se volete investire in questo settore dovete sapere che esiste una rete di intermediari, gestita da italiani, che si è riunita sotto un unico coordinamento: la R.I.C. (attiva dall’inizio del secolo). Offrono servizi di consulenza, assistenza e garanzia di successo per l’investimento. Inoltre hanno rapporti di collaborazione con costruttori, banche, studi legali e fiscali.
Ma quali sono i costi in generale per acquistare una casa? Logicamente c’è innanzitutto il prezzo della casa stessa (ipotizziamo 100 mila euro) e a questo si aggiunge il costo del notaio, che varia tra i 500 ed i 1000 euro. Dopo bisogna aggiungere IGC (imposta governativa canaria) che sarebbe il 6,5%, se acquistate da una ditta o il, 7% se acquistate da un privato ed infine la Tassa del Governo canario che è pari all’1% del valore dell’immobile. A queste vanno aggiunte le spese catastali (IBI) il registro della Proprietà e quella che viene definita la Brasura (una sorta di tassa sull’immondizia). Attenzione in quanto gli oneri pendenti (es. condominio) vanno a carico di chi acquista.
Tabella 2 – Esempio di acquisto di una casa
Costo | Prezzo o aliquota | Totale |
Appartamento | 100.000 euro | 100.000 |
Notaio | 750 Euro | 750 |
IGC | 6,5% | 6.500 |
TGC | 1% | 1.000 |
IBI | Da 0,4 a 1,3 | 1.300 |
Registro della Proprieta’ | 100 | 100 |
Basura (Immondizia) | 80 | 80 |
TOTALE | 109.730 |
Abbiamo visto il caso se decidessimo di acquistare un appartamento, ma se invece decidiamo di acquistare un terreno per costruirci direttamente ed aprire un’attività alle Canarie? Quali sono le procedure da seguire e soprattutto cosa verificare?
Attenzione il mercato immobiliare sulle isole è abbastanza fluido, se non addirittura liquido e bisogna fare molta attenzione a dove si sceglie la zona nella quale acquistare o costruire per avere un rendita. Ad esempio è sempre meglio trovare un terreno classificato urbano. Ed è proprio per questo che è importantissimo fare questa ulteriore specifica.
Tabella 3 – Classificazioni terreni sulle isole Canarie
Terreno | Caratteristiche | Fattibilità |
Urbano | – URBANIZZATO (accesso ai servizi (strade, acqua, energia) – CONSOLIDATO (terreno adiacente a area urbana) – CONFORME (rispetto normativa urbanistica) | EDIFICABILE |
Urbano non consolidati | – NUCLEO RURALE (può diventare urbano dall’approvazione di un Piano) | EDIFICABILE |
Terreno non edificabile | – PROTEZIONE SPECIFICA (storico, culturale, paesaggistica) – SVILUPPO INFRASTRUTTURE | NON EDIFICABILE (se non per qualche eccezione) |
Per l’acquisto di questi terreni vi sono, logicamente, delle tasse da pagare e tralasciando quelle per chi vende, chi acquista deve pagare anche in questo caso spese notarili, l’imposta di trasmissione patrimoniale ( che sarebbe del 6,5%) e l’imposta dell’ufficio del Registro che è un’aliquota scalare in base al valore del terreno. Anche in questo caso vediamo nel dettaglio:
- – sino a 6.000 euro circa si pagano 24 euro
- – da 6.000 euro a 30.000 euro circa si paga l’1,75% del valore del terreno
- – da 30.000 euro a 60.000 euro circa si paga l’1,25% del valore del terreno
- – da 60.000 euro a 150.000 euro circa si paga lo 0,75% del valore del terreno
- – da 150.000 euro a 600.000 euro circa si paga lo 0,3% del valore del terreno
- – oltre i 600.000 euro si paga lo 0,2% del valore del terreno
Ripetiamo fate attenzione al terreno che acquistate o rischiate di rimanere con un pugno di mosche tra le mani.
Agricoltura
Oltre al turismo, e ripetiamo tutto l’indotto che si crea su di esso, altro settore sicuramente nel quale poter investire è quello dell’agricoltura. Il prodotto più coltivato è la banana, ma tale prodotto serve in modo sostanziale al fabbisogno del mercato spagnolo e se decidete di puntare su questo tipo di attività, la concorrenza è agguerrita, soprattutto dalla omologa africana.
Altri prodotti altamente coltivati e distribuiti, sono il pomodoro e il cetriolo, ma se pensate che alcuni prodotti non possano essere coltivati vi sbagliate: il clima favorisce tanti tipi di produzione anche quelli più impensabili.
Vediamo alcuni prezzi medi di prodotti agricoli venduti al pubblico sulle isole Canarie
Tabella 4: Prezzi medi dei prodotti agricoli venduti sull’isola (aggiornato a novembre 2019)
Prodotto | Prezzo (al Kilo) |
Patata | 1,15 |
Lattuga | 0,80 |
Cavolfiore | 1,04 |
Broccoli | 2,20 |
Porro | 0,80 |
Fragole | 3,20 |
Arance | 0,45 |
Zucchine | 0,52 |
Fonti: Istituto di Statistica delle Canarie
Anche in questo caso se decide di aprire un’attività alle Canarie più avanti vi spiegheremo come fare e cioè l’iter da seguire.
L’idea della rucola
Oltre ad aprire un’attività alle Canarie, una buona idea potrebbe sicuramente favorire quella che magari è già attiva. E come esempio vogliamo raccontarvi la storia di un pizzaiolo italiano che non riusciva a trovare la rucola sulle isole, perché nessuno la coltivava e la commercializzava. Decise di far arrivare dei semi dall’Italia e di realizzare una piccola piantagione. Insomma da allora potete trovare un’ottima rucola sulle vostre pizze.
Costo della vita
Ma prima di intraprendere un’attività in un determinato luogo è sempre importante e certamente un dato da prendere in considerazione, quello del costo della vita. Abbiamo detto che le isole sono un posto molto turistico e quindi troverete delle zone dove i prezzi sono equiparati a quelli continentali. Ma oltre al risparmio sui prodotti che comprerete “sapendo muovervi” o dei servizi che userete, vi sono delle spese o costi che alle Canarie sono in modo oggettivo più bassi o addirittura non esistono.
La benzina ad esempio è al di sotto dell’euro al litro, molte medicine costano la metà rispetto all’Italia, la spazzatura (come abbiamo visto per acquisto immobili – Basura) è di circa 80 euro annui e una bolletta dell’acqua puoi arrivare al massimo a 40 euro. Vi sono spese e costi che poi non sosterrete mai: quelli per il riscaldamento (alle Canarie è sempre primavera con un’estate che si aggira intorno ai 30°), quello del pedaggio autostradale (zero euro) o logicamente quello dell’abbigliamento invernale (senza impellenza del cambio di stagione)
Aprire un’attività alle Canarie: gli adempimenti
Prima di tutto diciamo che sulle isole Canarie si può aprire una ditta individuale anche se sei straniero, cosa che ad esempio non accade in altri Paesi della Comunità Europea, come ad esempio la Romania (vedi articolo).
La prima cosa da fare prima di mettervi in viaggio è quella di assicurarvi che abbiate la Carta di Identità valida per l’espatrio oppure il Passaporto in corso di validità (10 anni dal rilascio). Ricordiamo che questi documenti non sono più sufficienti se si decide di rimanere sull’isola per più di tre mesi. In questo caso serve fare richiesta del N.I.E., una sorta di codice fiscale che deve essere inoltrato personalmente, documentato, ed in genere viene attivato in 5 giorni lavorativi. Attenzione all’inizio sarà quello provvisorio (detto bianco) e successivamente quello definitivo (verde).
Una volta ottenuto questo documento potranno essere resi operanti altri diritti e servizi (scarica modulo) e decidere che tipo di attività aprire alle Canarie:
DITTA INDIVIDUALE: Ottenuto il domicilio ed il N.I.E, bisogna aprire un conto corrente bancario e all’inizio delle attività della ditta, si ottiene il N.I.F. (che sarebbe un numero di identificazione fiscale). Mettiamo subito in chiaro che l’imposta sul valore aggiunto (IVA) alle Canarie non esiste, ma si paga una tassa governativa, (I.G.I.C), ma approfondiremo più avanti questo argomento, quando parleremo della tassazione ed in particolare anche del regime di pressione fiscale.
SOCIETA’ LIMITATA (SL): (è un po’ come la nostra società a responsabilità limitata italiana) Prima di tutto bisogna scegliere un nome e certificarlo per verificare che questo già non esista, aprire un conto corrente bancario e farsi rilasciare ricevuta. (Bisogna versare, almeno, un Capitale Sociale di 3016 euro). Con questi due documenti bisogna recarsi dal notaio e sottoscrivere l’atto costitutivo che dovrà contenere denominazione, identità dei soci, amministratori, rappresentanti, distribuzioni parti sociali, organizzazione dell’amministrazione e vidimazione libri contabili.
Il passaggio successivo è richiedere (entro trenta giorni) il C.I.F. (codice di identificazione fiscale), l’iscrizione al Registro del commercio insulare e quella al Registro delle Imprese denominato Registro mercantile (se avete dimestichezza potete farlo on-line a questo indirizzo http://www.rmc.es/ ) .
SOCIETA’ PER AZIONI (S.P.A.): anche in questo caso bisogna seguire un preciso iter, ma cosa molto importante che qui il capitale sociale minimo da versare deve essere di almeno 60.000 euro (art. 145-150 Regolamento del Registro Mercantile)
SOCIETA’ IN NOME COLLETTICO E IN ACCOMANDITA (S.C. S. COM): per questi tipi di società non è richiesto nessun capitale minimo sociale da versare, ma viene considerato ciò che apportano i soci (art. 125-144; Regolamento del Registro Mercantile)
Per qualsiasi dubbio o maggior approfondimento, vi consigliamo di dare un’occhiata al sito della AEAT – Agenzia tributaria, sezione Comunità autonome e verificare tutti gli adempimenti e le procedure da seguire.
Il regime tributario alle Canarie
Apriamo adesso un capitolo molto importante per chi volesse aprire un’attività alle Canarie: parliamo del regime tributario. La prima cosa da sapere è che per le Canarie esiste un regime economico fiscale a parte, denominato R.E.F. che tra le altre facilitazioni prevede:
- – Assenza IVA (come precedentemente detto)
- – IGIC per transazioni interne (6,5%)
- – Una riserva per gli investimenti alle Canarie (RIC)
- – Una diminuzione di imposta per gli investimenti alle Canarie (DIC)
- – Una zona particolare definita ZEC con una tassazione al 4%
Facciamo un’analisi nel dettaglio, voce per voce.
L’IGIC ottempera oltre al ruolo di sostituire l’IVA, anche quella di funzionare come dazio doganale, soprattutto per regolamentare l’afflusso di merci sull’arcipelago. Inoltre l’Imposta Generale delle Isole Canarie, non viene applicata alle imprese che operano al dettaglio (ecco spiegato anche i prezzi bassi di alcuni prodotti). Così come in altri paesi questa aliquota diminuisce o aumenta a seconda dei prodotti venduti e per taluni addirittura si azzera.
La R.I.C. che come abbiamo detto è l’acronimo di Riserva degli Investimenti alle Canarie è stata costituita per assistere le operazioni di autofinanziamento per le nuove imprese che decidono di aprire un’attività alle Canarie. Possono beneficiarne, di questo pacchetti di benefici, le società, le persone giuridiche e le persone fisiche soggetta ad imposta sul reddito (per quest’ultimo vale il metodo dell’imposta diretta), importante che abbiano uno stabilimento fisso sul luogo.
Grazie alla RIC si ha una diminuzione della base imponibile del 90% degli utili non suddivisi, ma per chi non rispetta tutti i criteri, rischia di dover reintegrare la base imponibile dell’esercizio dall’inizio del Piano, più l’interesse di mora.
La Diminuzione di imposta per gli investimenti, denominata DIC, funziona approssimativamente come la RIC, ma questa agevolazione procede in modo generale solo sull’imposta. In modo pratico possiamo affermare che il 30% delle imposte che dovremmo, potrà essere accantonato.
Parliamo adesso della Zona Especial Canaria, (ZEC) creata (ed autorizzata dalla Comunità Europea all’inizio del secolo) appunto all’interno del REF per creare maggiore sviluppo sulle isole con un’agevolazione fiscale ancora maggiore. Nell’ultimo periodo è stata prolungata sino al 31 dicembre del 2026 e consente alle società di avere un’aliquota agevolata del 4%.
Per poter accedere in questa fascia a ridotta fiscalità bisogna avere la sede legale alle Canarie e uno degli amministratori residente sull’isola, bisogna fare investimenti in immobilizzazioni per i primi due anni per 100.000 euro sulle due isole maggiori (Gran Canaria e Tenerife) oppure 50.000 in tutte le altre. Altra importante prerogativa è che si devono creare almeno 5 posti di lavoro (3 nelle isole minori) nei 6 mesi successivi all’autorizzazione.
Tassazione per gli autonomi e persone fisiche
L’imposta sul reddito individuale definita IRPF viene applicata secondo il metodo della tassazione diretta e quella oggettiva. Ma vediamo quali sono le imposte di aliquota di questa imposta che viene definita a scaglioni mista.
Tabella 5. Aliquote IRPF applicate alle Canarie
Aliquota | Range imponibile |
9,5% | Da 0 a 12.450 euro |
9,5% sino a 12.450 12% sino a 17.707 | Da 12.450 a 17.707 euro |
9,5% sino a 12.450 12% sino a 17.707 14% sino a 33.007 | Da 12.450 a 33.007 euro |
9,5% sino a 12.450 12% sino a 17.707 14% sino a 33.007 18,50% sino a 53.400 | Da 33.007 a 53.400 euro |
9,5% sino a 12.450 12% sino a 17.707 14% sino a 33.007 18,50% sino a 53.400 23,50 sino a 90.000 | Da 53.400 sino a 90.000 euro |
9,5% sino a 12.450 12% sino a 17.707 14% sino a 33.007 18,50% sino a 53.400 23,50 sino a 90.000 24% oltre i 90.000 | Da 90.000 euro ed oltre |
Ma per il calcolo dell’IRPF non bisogna solo rifarsi ai numeri o alla percentuali perché esistono tutta una serie di agevolazioni e di sgravi che poi incidono sulle dichiarazioni.
Prima di tutto vengono sgravati 5.141 euro per il solo fatto che una famiglia mangia.
Per i figli: 300 euro per ogni figlio che nasce, 1700 se studia su un’altra isola, 1.980 per ogni figlio minore di 13 anni e 1.500 euro per ogni figlio che abbia più di 15 anni
Per la casa: dedurre i costi del mutuo e ricevere un bonus di 800 euro, se sei un affittuario e guadagni meno di 28.000 euro.
Puoi dedurre donazioni e sei più di 65 anni e lavori le deduzioni sono doppie.
Per le società
Abbiamo già in modo ampio descritto i tipi di società, gli adempimenti e i capitali sociali da versare, mentre adesso vedremo quali sono le aliquote da soddisfare in termini di tassazione. Quella ordinaria sarà del 25% sull’utile, mentre si trasformerà al 15% per i primi due anni e sino ad un utile massimo di 300.000 euro. Per la parte eccedente si pagherà un’aliquota del 20%.
Assistenza sanitaria
Concludiamo dicendo che per i professionisti, gli autonomi e gli amministratori di società è obbligatorio pagare l’assistenza sanitaria (Seguridad Social) che ammonta a circa 270,00 euro al mese. Anche in questo caso però ci sono degli sgravi per le nuove attività nei primi diciotto mesi:
- – 80% in meno nei primi sei mesi
- – 50% in meno nei secondi sei mesi
- – 30% in meno negli ultimi sei mesi
Una successiva riduzione del 30% per i successivi dodici mesi viene applicata alle persone che abbiano meno di trent’anni.
Conclusioni
Concludiamo dicendo che tutto questo non deve far pensare alle Canarie come un Paradiso fiscale o come un paese inserito in una black list, ma un luogo dove le famiglie che ci vivono, risiedono e lavorano, chiudendo la loro dichiarazione in positivo (cioè devono avere dall’Agenzia delle Entrate). Se decidi di aprire un’attività alle Canarie ti consigliamo di andare a verificare prima di persona, magari concedendoti un viaggio premio e cercare di imparare a parlare la lingua.
Buongiorno,
un’attività di tipo commerciale con sede alle Canarie, qualunque sia la forma giuridica, è tenuta a contributi minimi a prescindere dal fatturato come avviene ad esempio in Italia per chi svolge appunto un’attività commerciale? O i contributi (pensionistici) sono compresi nell’assistenza sanitaria? Grazie
Per informazioni del genere ti consigliamo di contattare un esperto locale di fiscalità.