Business Plan: A cosa serve? Come si fa? Esempi Pratici

Se hai un’idea imprenditoriale vincente e sei alla ricerca di fondi per finanziarla, non potrai fare a meno di avere a che fare con un business plan.

Questo strumento serve per riassumere ed esporre la tua idea di business a potenziali finanziatori.

In questo articolo vedremo nel dettaglio a cosa ci riferiamo quando parliamo di business plan (detto anche “piano aziendale“) e capiremo come compilarne uno. Ti mostreremo anche delle piattaforme che ti aiuteranno a trovare degli esperti che potranno creare un piano aziendale su misura per la tua idea imprenditoriale.

Mettiti comodo e leggi con attenzione questo articolo. Alla fine saprai come sfruttare al massimo questo strumento imprescindibile per trovare qualcuno che ti finanzi.

business plan

Cos’è un business plan

Un business plan può essere definito come quel documento che descrive un’idea imprenditoriale, ne delinea i piani per il futuro e riporta tutto ciò che serve per trasformare un’opportunità in una vera e propria realtà commerciale.

Molte persone hanno grandi idee imprenditoriali, ma non hanno abbastanza fondi per poterle portare avanti.

Ci sono moltissime realtà famose che, senza un piano aziendale, non sarebbero mai riuscite a raccogliere dei finanziamenti e ora non esisterebbero. Un esempio famoso è Facebook, che poco tempo dopo la sua nascita fu finanziata da uno dei fondatori di PayPal, che ha creduto nel progetto di Zuckerberg.

Un errore che fanno molti è quello di confondere studio di fattibilità e business plan. Il primo serve solo per capire se un business o un progetto che si vogliono lanciare sono fattibili o meno. Il secondo, invece, è decisamente più esaustivo (include anche i piani a lungo termine per il futuro, ad esempio) e comprende tra tutti i documenti che lo compongono anche lo studio di fattibilità.

Generalmente, si usa dire che lo studio di fattibilità è per l’imprenditore, mentre il business plan anche per terzi (magari per chi vuole investire in una certa realtà).

Creare business plan 3
Avere un business plan è essenziale per trovare investitori che credano nella nostra idea di business.

A cosa serve un business plan

Un business plan serve principalmente per poter illustrare la nostra idea imprenditoriale a potenziali finanziatori.

Esso, ovviamente, può essere utile anche per capire in che direzione vogliamo spingere il nostro business e se quella direzione che vogliamo seguire ci porterà al successo o meno.

Un piano aziendale ben fatto deve risultare accattivante dal punto di vista descrittivo. Esso, inoltre, deve fornire tutti i dati economico-finanziari necessari per capire se la nostra idea di business può trovare terreno fertile o meno.

Se riusciremo a creare un piano di business di qualità, avremo più possibilità di ricevere finanziamenti da parte di terzi e di dare così vita alla nostra idea imprenditoriale.

Una cosa di cui tenere conto è che chi ci finanzierà non lo farà di certo per beneficenza (almeno non sempre). Essi vorranno qualcosa in cambio.

Generalmente, in cambio di un finanziamento, gli investitori vogliono una quota di proprietà della nostra idea imprenditoriale.

Migliore sarà il business plan e più alte saranno le possibilità di ricevere finanziamenti maggiori per una quota di proprietà.

Come si fa un business plan

Redigere un piano aziendale non è per niente semplice. Ci vuole esperienza nel mondo dell’imprenditoria, della finanza e dell’economia.

Bisogna saper effettuare ricerche di mercato, studi di fattibilità e così via.



In questo paragrafo cercheremo di sintetizzare quello che dovrebbe essere il contenuto di un business plan ben fatto.

Partiamo dicendo che due elementi non possono mancare in nessun piano di business:

  • parte descrittiva
  • parte economico-finanziaria

La prima fornisce elementi qualitativi sulla nostra idea imprenditoriale, mentre la seconda dati oggettivi.

Passiamo ora a vedere nel dettaglio qual è il contenuto che dovrebbe esserci in un business plan.

Sintesi del progetto imprenditoriale

La sintesi del progetto imprenditoriale dovrebbe contenere una descrizione in breve del progetto imprenditoriale che vogliamo portare avanti.

In essa, inoltre, dovrebbero essere indicati anche:

  • eventuali contenuti innovativi della nostra idea di business
  • ciò che offriamo e ciò che chiediamo al destinatario del business plan

Informazioni sull’impresa

All’interno del piano di business dobbiamo inserire anche tutte le informazioni necessarie a far capire chi siamo noi.

Se siamo dei liberi professionisti, dobbiamo descrivere la nostra vita professionale e le nostre capacità in maniera da attrarre potenziali investitori.

Se siamo un’impresa, invece, dobbiamo indicare cose quali:

  • Forma e composizione societaria.
  • Componenti del gruppo imprenditoriale e dati circa la loro vita professionale.
  • Eventuali legami con altre imprese.
  • I ruoli chiave nell’impresa.
  • Organigramma societario.

Il mercato di sbocco

La nostra idea di business al fine di risultare attraente agli occhi di potenziali investitori deve avere un mercato di sbocco.

All’interno del piano aziendale, quindi, vanno inseriti anche i dati relativi al potenziale mercato di sbocco:

  • Identificazione del mercato di sbocco o del segmento di mercato.
  • Descrizione del mercato di sbocco e dei segmenti che lo compongono.
  • Dimensione del mercato di sbocco, dati storici e proiezioni sullo sviluppo futuro della domanda.
  • Dati relativi ad eventuali ricerche di mercato specifiche svolte da noi.
Creare business plan 4
Un business plan dettagliato ed accattivante può spingere gli investitori a puntare su di noi.

La concorrenza

Un buon imprenditore sa che deve stare sempre attento alla concorrenza. Una strategia di business che non tiene conto della concorrenza, probabilmente, è destinata a fallire o comunque a non crescere mai abbastanza da attirare potenziali investitori.

Per quanto riguarda la concorrenza, dobbiamo inserire nel piano di business i seguenti dati:

  • Descrizione della struttura dell’offerta della concorrenza.
  • Situazione tecnologica del settore.
  • Turbolenza tecnologica del settore.
  • Descrizione/profilo dei principali produttori concorrenti.
  • Motivi di insoddisfazione da parte dei consumatori per quanto riguarda l’offerta della concorrenza.
  • Barriere di entrata nel settore.
  • Strategie per superare tali barriere di entrata.

I mercati di approvvigionamento

Soprattutto per quanto riguarda i prodotti fisici, particolare attenzione va prestata al mercato di approvvigionamento. Selezionare dei fornitori adeguati, infatti, può fare la differenza tra il successo e il fallimento.

A tal proposito, nel business plan va inserito:

  • Identificazione delle principali fonti di approvvigionamento.
  • Descrizione delle fonti di approvvigionamento identificate.
  • Potere contrattuale nostro e dei fornitori.

Il prodotto/servizio

La descrizione dell’idea di prodotto/servizio che vogliamo trasformare in una realtà commerciale, ovviamente, riveste un ruolo cruciale per quanto riguarda il convincere gli investitori a puntare su di noi.

Nel piano di business, quindi, è estremamente necessario che ci siano:

  • Descrizione del prodotto/servizio.
  • Descrizione del bisogno che abbiamo individuato e che vogliamo andare a soddisfare.
  • Eventualità indisponibilità di licenze o brevetti.
  • Tempistiche, costi e modalità per la messa a punto completa del prodotto/servizio.

Se il prodotto o il servizio già esiste e stiamo cercando fondi solo per poterci espandere sul mercato, gli ultimi due punti non sono necessari.

Essi possono essere comunque inseriti solo per mostrare ad eventuali investitori quanto abbiamo speso per dar vita alla nostra idea di business e come la tuteliamo con licenze e brevetti.

Piano di commercializzazione

Avere a disposizione un ottimo motore, non vuole dire necessariamente che riusciremo a vincere una gara. Un’importanza fondamentale, infatti, è rivestita dalla strategia che adotteremo a dal team che gira intorno al motore.

Abbiamo fatto questa metafora per farti capire che, oltre ad avere un’idea di business vincente, è necessario anche avere un ottimo piano di commercializzazione.

Un buon piano di commercializzazione dovrebbe contenere:

  • La strategia di marketing che vogliamo adottare.
  • Le scelte di prezzo.
  • Il piano di comunicazione.
  • I canali di distribuzione.
  • La rete di vendita.
  • Proiezioni sulla possibilità di esportare il prodotto.
  • Previsioni di vendita per le diverse classi di prodotto (o per la singola classe, se non ce ne sono di più).
  • Proiezioni sulla possibile evoluzione delle quote di mercato.
  • I costi di commercializzazione.
Fasi piano aziendale
Dietro al successo di una buona idea di business c’è quasi sempre un piano aziendale ben fatto.

Il patrimonio tecnico-industriale

Alcune idee di business hanno bisogno di una certa dote di conoscenze e di fattori produttivi per essere realizzate.

Il documento sul patrimonio tecnico-industriale dovrebbe contenere:

  • Brevetti, licenze, know-how posseduti ed eventuali programmi di acquisizione.
  • Accordi sul piano produttivo presi con altre realtà.
  • Descrizione della nostra struttura produttiva.
  • Tempistiche, modalità e costi per raggiungere l’assetto produttivo necessario.

Proiezioni economico-finanziarie

L’aspetto economico-finanziario, ovviamente, non può mancare all’interno di un business plan.

Le proiezioni economico-finanziarie servono per far capire ai potenziali investitori se vale la pena o meno investire nella nostra idea di business.

Tali proiezioni, ovviamente, vanno fatte con cura e non possono essere improvvisate.

Generalmente, il documento sulle proiezioni economico-finanziarie deve contenere i seguenti fascicoli:

  • Conti economici e stati patrimoniali previsionali.
  • Flussi finanziari previsionali.
  • Principali indici di sviluppo, redditività, liquidità e via dicendo.
  • Analisi del punto di pareggio (Break Even Point).

Allegati vari

Oltre a tutti i documenti che abbiamo elencato, potrebbero esserci altri allegati interessanti per i potenziali investitori e, quindi, utili all’interno di un business plan.

Tali allegati dipendono dagli specifici progetti e, quindi, va valutato caso per caso se conviene o meno inserirli all’interno del piano aziendale.



Quanto tempo ci vuole per fare un business plan

Il tempo per preparare un business plan varia in base all’idea di business e al tipo di investitore al quale ci vogliamo rivolgere.

Generalmente, i piani di business che hanno come protagonisti prodotti e servizi già venduti da altri, richiedono meno tempo per essere redatti.

I dati storici a nostra disposizione, infatti, ci permettono di redigere rapidamente il piano, permettendoci di risparmiare molto tempo per quanto riguarda l’individuazione di un mercato, dei fattori produttivi necessari, delle potenziali vendite e così via.

Se, invece, il nostro business plan si riferisce ad un prodotto innovativo, il tempo di redazione del piano è decisamente più lungo.

Dovremo, infatti, effettuare numerose ricerche per poter capire quale è il mercato al quale vogliamo rivolgerci, che numeri possiamo fare, quali saranno i fattori produttivi di cui avremo bisogno e via dicendo.

Volendo individuare dei tempi medi per la redazione di un business plan, possiamo indicare le seguenti tempistiche:

  • Piano rivolto a banche: circa 9 giorni lavorativi.
  • Piano rivolto ad investitori privati: circa 12 giorni lavorativi.

I piani relativi a prodotti e servizi con una forte componente innovativa, come detto, possono richiedere molto più tempo.

Esperti di business plan

Da quello che abbiamo scritto, avrai intuito che redigere da soli un business plan è tutto fuorché facile.

Le conoscenze che si devono avere appartengono ad un ampio ventaglio di settori e bisogna essere esperti in ognuno di essi, altrimenti il business plan potrebbe fallire e farci ottenere alcun finanziamento.

Fortunatamente, su Internet ci sono molte piattaforme e molti professionisti che possono aiutarci nella redazione di un business plan.

Abbiamo selezionato quelli che, secondo noi, sono i migliori. Di seguito te li descriviamo nel dettaglio!

Up2lab

Up2lab è una delle migliori realtà in assoluto quando si parla di business plan.

Essa nasce nel 2006 per mano di Vincenzo Benincaso e Mattia Esposito, molto conosciuti e stimati da chi si occupa di marketing. Non a caso, su LinkedIn i loro profili sono presi come punto di riferimento dagli operatori del settore.

Logo Up2lab
Logo di Up2lab.

L’obiettivo di Up2lab è quello di supportare la crescita di startup e PMI italiane attraverso servizi di consulenza e strumenti digitali pensati e sviluppati in base alle esigenze di questo tipo di realtà.

Volendo spiegare in parole povere quello che fa Up2lab, essi vanno ad essere quel dipartimento marketing che spesso manca in startup e PMI italiane.

Oltre ad occuparsi di marketing, gli esperti di Up2lab possono aiutarti anche per quanto riguarda la strategia di impresa e la business innovation.

Up2lab è una realtà che opera a tutto tondo per quanto riguarda i settori dianzi indicati e, quindi, è una delle migliori soluzioni da scegliere se si ha bisogno di qualcuno che ci aiuti nella redazione di un business plan.

Perché scegliere Up2lab per il proprio business plan

Un business plan è un documento estremamente complesso e di non facile redazione.

Esso deve presentare la nostra idea di business, illustrare il piano strategico che abbiamo costruito intorno ad essa e contenere un piano finanziario valido.

Per preparare tutto ciò servono una serie di figure professionali differenti. Tra di esse ci sono di sicuro:

  • commercialisti
  • project manager
  • esperti di marketing
  • esperti legali
  • innovation manager
  • esperti di business model

Se volessimo rivolgersi singolarmente ad ognuna di queste figure, spenderemmo una cifra esorbitante e non riusciremmo a coordinarle durante la redazione del business plan.

Up2lab, invece, ci permette di godere della professionalità di queste figure senza dover impazzire tra mille chiamate e documenti.

Il metodo di redazione di un business plan adottato da Up2lab è tra i più efficienti sul mercato. Vediamo come si articola.

Briefing call

Up2lab, dopo che li avrai contattati, fisserà un appuntamento in videoconferenza durante il quale ci sarà una briefing call tra il tuo team e uno dei consulenti di Up2lab.

Durante questa chiamata dovrai raccontare un po’ qual è la tua idea di business e compilare un questionario che aiuterà Up2lab a capire come costruire un modello di business adatto a te e alla tua idea.

Studio del progetto

Dopo la prima chiamata, il consulente che ti è stato assegnato studierà in ogni minimo dettaglio il progetto che hai presentato.

Egli, inoltre, studierà il mercato al quale si riferisce il tuo progetto e raccoglierà i dati più importanti da inserire nel business plan.

Consegna dei documenti che riguardano il business plan

I business plan forniti da Up2lab si articolano in tre documenti consegnati uno dopo l’altro. Questi documenti sono:

  1. Presentazione idea
  2. Piano strategico
  3. Piano finanziario

Il primo documento analizza il contesto in cui opererai e crea un modello di business apposito.

Il secondo documento contiene dati relativi allo studio di mercato e all’analisi della concorrenza. In esso, inoltre, è presente anche un piano marketing.

Il terzo ed ultimo documento consiste in un piano finanziario, fondamentale quando si vuole presentare il proprio business a degli investitori.

Creare business plan 1
I documenti dei quali si compone un business plan preparato da Up2lab.

Vantaggi offerti da Up2lab

Up2lab offre il fondamentale vantaggio di mettere a tua disposizione un team di esperti formato da tutte le figure necessarie a creare un business plan di successo.

Nel team di Up2lab ci sono avvocati, project manager, innovation manager, esperti di marketing, commercialisti, esperti di business model.

La comodità di potersi interfacciare direttamente con un singolo consulente fornitoci da Up2lab per la redazione del nostro business plan è davvero impagabile. Non dovremo più perdere la testa per chiamare ognuna di queste figure professionali singolarmente e non ottenere comunque nulla!

Up2lab, inoltre, si occupa anche della creazione di:

  • business model
  • piani marketing e piani di digital marketing
  • startup validation program

Il successo e la qualità di questa realtà è testimoniato dagli importanti clienti con i quali ha collaborato nel tempo. Tra di essi troviamo:

  • Rotary International
  • Università degli studi “Gabriele d’Annunzio”
  • Università degli studi di Foggia
  • Le camere di commercio di Napoli e Foggia
  • Confassociazioni
  • Coface

E questi sono solo alcune delle tantissime realtà che si sono rivolte ad Up2lab.

La fama di questa realtà è testimoniata anche dalle numerose testate che l’hanno citata:

  • Il Sole 24 Ore
  • ANSA
  • Il Mattino
  • Il Tempo
  • Libero Quotidiano
  • La Gazzetta del Mezzogiorno

Infine, ma non per importanza, Up2lab, nonostante lavori soprattutto a distanza per rendere più rapido il processo di redazione di un business plan, ha anche quattro sedi fisiche: due a Roma, una a Lucera e una a Varsavia.

Creare business plan 2
Il metodo Up2lab è certificato da anni di successi.

 

Per maggiori informazioni puoi visitare direttamente questa pagina: Up2Lab Business Plan

 

Grownnectia

Grownnectia è anche essa una realtà ben conosciuta nel mondo delle startup.

A differenza di Up2lab, Grownnectia si concentra principalmente sulle startup e non anche sulle PMI. Essa le supporta dalla nascita sino alla fase di crescita.

Nonostante fornisca anche un servizio di redazione di business plan, Grownnectia lavora principalmente come incubatore e poi acceleratore di startup.

Logo Grownnectia
Logo Grownnectia.

Questa soluzione, quindi, è più adatta a chi ha tra le mani un’idea dalla quale può nascere una startup innovativa ed ha bisogno di un supporto molto più invasivo e duraturo nel tempo rispetto a quello necessario per la redazione di un business plan.

Entrare in un incubatore con la nostra startup, sia chiaro, offre enormi vantaggi, ma un po’ di indipendenza la perderemo.

Startupgeeks

Startupgeek, come Grownnectia, si concentra principalmente sulle startup innovative e poco sulle PMI.

La piattaforma non offre un vero e proprio servizio dedicato esclusivamente alla creazione di business plan, ma si concentra di più sulla formazione di chi vuole fondare una startup e sull’incubazione e accelerazione di queste ultime.

Logo Startup Geeks
Logo Startup Geeks.

Si tratta di una realtà estremamente valida, ma forse non adatta a chi vuole semplicemente un business plan con il quale ricerca in maniera indipendente degli investitori.

Esempi di business plan

Immaginiamo di essere Amazon e di voler scrivere un business plan per convincere degli investitori a puntare su di noi.

Per comodità, immaginiamo di non aver alcun problema nella raccolta dei dati necessari. Inoltre, essendo che operiamo a titolo d’esempio, cercheremo di essere brevi.

Il nostro piano aziendale inizierebbe con una descrizione della nostra azienda:

“Amazon è una realtà nata nel 1994. Essa si occupa da sempre di commercio elettronico e si è estesa anche nel campo dei servizi di cloud computing e di intrattenimento digitale”.

Bisogna poi passare a descrivere il motivo per il quale stiamo cercando fondi:

“Il mercato dei servizi di cloud computing è in continua crescita e Amazon vuole potenziare le proprie infrastrutture per poter riuscire a conquistare i nuovi consumatori che si stanno affacciando a questo mercato.

Per fare ciò deve migliorare il proprio parco server e ingrandire il team di tecnici ed informatici”.

A questo punto è opportuno inserire dei dati storici relativi al mercato al quale ci vogliamo rivolgere.

A questi dati vanno affiancate delle proiezioni economiche-finanziarie che permettono ai potenziali investitori di capire che investendo su di noi potranno generare un profitto.

Tra i possibili allegati potremmo inserire i curriculum delle figure di spicco dell’azienda e il suo statuto.

Il nostro, chiaramente, è un esempio estremamente semplificato e banale di quello che è un business plan.

Tale documento, in realtà, può comporsi anche di decine di pagine.

Conclusioni

Avere un’idea di business potenzialmente di successo è una cosa fantastica. Per portarla avanti, però, sono necessari fondi che possono essere raccolti da investitori che risultano attratti dalla nostra idea.

Per presentare la nostra idea di impresa a dei potenziali investitori un business plan ben fatto è fondamentale. Redigerne uno da solo, però, è estremamente difficile.

Fortunatamente esistono molte realtà, ad esempio Up2lab, che ci possono aiutare a redigerne uno e alle quali vi consigliamo caldamente di rivolgervi se volete risparmiare molto tempo e avere successo durante la vostra raccolta di fondi.

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About Vincenzo Napolitano

Atletico, salutista, non procrastinatore, sensibile. Vincenzo Napolitano non è nulla di tutto ciò. Scrive cose di marketing (soprattutto digitale) per Notizie.Business.

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