Come Aprire un Home Restaurant

Negli ultimi anni si sente molto parlare di Home Restaurant, una nuova tipologia di attività che porta il mondo della ristorazione direttamente a casa propria. Nel nostro articolo andremo a osservare da vicino cosa sia un Home Restaurant osservando con attenzione tutti gli aspetti che lo riguardano.

Cos’è un Home Restaurant e quali sono le due tipologie

Quando si sceglie di avviare un’attività di Home Restaurant si hanno a disposizione due tipologie diverse su cui puntare: il social eating e il tourist eating.

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Per quanto riguarda la prima opzione, siamo di fronte a qualcosa di più di una semplice attività imprenditoriale. Infatti, si unisce all’aspetto del guadagno quello della voglia di conoscere tante persone nuove. In questo caso diciamo che si vanno ad unire due realtà che sono molto ricercate nella vita di tutti i giorni, la voglia di assaporare gusti locali e sempre diversi, con quella della socializzazione che avviene per mezzo dei social media.

La seconda opzione invece, ovvero quella del tourist eating, è qualcosa di diverso rispetto al precedente. Sebbene la finalità sia sempre quella di ospitare persone a casa mettendo a loro disposizione specialità locali, in questo caso le persone a cui ci si rivolge sono diverse. Trattasi di turisti che si trovano in città in vacanza e che cercano un posto dove mangiare che sia economico e allo stesso tempo caratterizzato da una cucina familiare.

Nel momento in cui si decide di aprire un Home Restaurant è fondamentale capire quali figure si voglia essere, per poi scegliere la strategia commerciale e di marketing migliore per far fiorire la propria attività.

Home Restaurant e il vuoto legislativo: esiste davvero?

Quando si parla di Home Restaurant dal punto di vista delle leggi che lo regolano, si sente spesso fare riferimento al concetto di vuoto legislativo. Per essere più chiari su questo aspetto, ci riferiamo al fatto che è diventato quasi opinione comune che al momento questo genere di attività non abbia alcuna regolamentazione specifica. Sebbene ancora ci sia molto da fare per mettere dei paletti precisi ad un fenomeno che ha preso il sopravvento in fretta, delle linee guida indicate dallo Stato comunque ci sono.

Si tratta della risoluzione numero 50481 con la quale si paragona l’attività di Home Restaurant con quella di veri e propri ristoranti. Questo significa che per avviare tale attività ci si dovrà attenere ad una lunga trafila di obblighi e adempimenti al fine di poter ottenere tutte le autorizzazioni necessarie. Inoltre, all’interno della risoluzione c’è una nota (la numero 98416) che va a paragonare l’attività di Home Restaurant con quella di una somministrazione fatta da un privato all’interno della sua villa. Egli ha affittato la sua casa per una particolare cerimonia, nella quale era prevista la somministrazione di cibo e bevande.

Dunque, possiamo dire che il vuoto legislativo sia solamente parziale. Sebbene sia effettivamente necessario un intervento più preciso dello Stato che vada a regolare alcuni punti specifici (come coperti, prezzi massimi, fatturati etc), diciamo che la figura del ristorante casalingo ha una sua identità ben definita.

La proposta di legge in discussione

Esiste già una proposta di legge volta a regolamentare l’attività di Home Restaurant in maniera completa e definitiva. Si tratta di punti chiave che andranno a mettere nero su bianco una serie di elementi essenziali. Andiamo a vedere quali sono:

  • Limite dei coperti annui: si tratterebbe di una limitazione piuttosto rigida. Non si potrà andare oltre i 500 coperti annui, che per fare un esempio potrebbero essere circa 120 sessioni con 4 ospiti ciascuna.
  • Limite di fatturato: nel caso venga regolamentata la situazione con la proposta di legge attualmente in discussione, non si potranno produrre fatturati che superino i 5000 euro annui. Nello specifico generati dagli incassi meno i costi sostenuti per le materie prime.
  • Obbligo di operare esclusivamente online: sia per quanto riguarda le prenotazioni, che per quanto riguarda i pagamenti, tutto dovrà avvenire direttamente online. Lo si dovrà fare attraverso la piattaforma dove si è registrati. Questo chiaramente perché ogni transazione dovrà essere tracciata in maniera trasparente.
  • Possedere la HACCP: diventerà obbligatorio essere in possesso della certificazione igienico sanitaria. Questa autorizza chi somministra il cibo a maneggiare qualsiasi tipologia di alimento.
  • Assicurazione obbligatoria: per operare in casa come Home Restauant si dovrà sottoscrivere una polizza assicurativa contro i rischi derivanti dall’attività. In pratica, si tratta di assicurare sia la casa, che la stessa attività, da eventuali danni che possono essere causati a terzi.

Si tratta di una proposta di legge che appare a molti troppo restrittiva, e non sono pochi i dubbi sollevati da coloro che si sono già avvicinati a questo tipo di attività. Al momento si tratta solo di una proposta che è ancora oggetto di discussione, per questo molti soggetti sperano che qualcosa cambi al momento in cui sarà resa ufficiale.

Come si fa ad aprire un Home Restaurant a casa propria: tutti i passi da seguire

Nei paragrafi precedenti abbiamo osservato molto dell’attività di Home Restaurant, lo si è visto però all’interno di una sfera piuttosto teorica. Adesso entriamo più nel dettaglio andando ad osservare tutti i passi da fare per aprire un ristorante casalingo. Ecco l’iter da seguire:

  1. Essere in possesso dei requisiti professionali idonei allo svolgimento di questa attività. Per dimostrare quindi la propria idoneità si hanno a disposizione tre strade: Aver svolto almeno 2 anni di lavoro degli ultimi 5 nel campo della ristorazione; conseguire un diploma di chef in una scuola professionale come l’istituto alberghiero o istituti che rilascino titoli di studio equipollenti; aver frequentato un corso SAB per la somministrazione di cibo e bevande.
  2. Frequentare un corso di formazione per alimentaristi, questo per andare a rispettare quanto disposto dal Regolamento Comunitario. In questo modo si entrerà in possesso di un documento che assume lo stesso valore del vecchio Libretto di Idoneità Sanitaria.
  3. Mettere a norma i locali della propria abitazione che saranno dedicati all’attività di Home Restaurant. Si deve tenere presente che, in questa fase, tra i vari obblighi che ci sono in merito alla sistemazione della sala dove si accomoderanno gli ospiti e della cucina dove si devono trattare e cucinare gli alimenti, vi sono delle cose da fare molto importanti. Ci riferiamo all’obbligo di installare una canna fumaria esterna e di seguire il corretto svolgimento delle varie operazioni riguardanti l’imballaggio e la conservazione degli alimenti.

Requisiti da possedere 

Dopo aver osservato quali siano i passi da fare per poter avviare un’attività come l’Home Restaurant, è necessario sapere se si possiedono i requisiti per poterla svolgere. Questo perché esistono delle situazioni che possono entrare in conflitto con questa tipologia di attività. Ecco quali sono i requisiti:

  • È necessario possedere un piano di autocontrollo HACCP che sia redatto su misura. Tale piano deve essere in linea con le norme igienico-sanitarie secondo quanto disposto per legge.
  • Non si devono possedere altre destinazioni d’uso che vadano in contrasto con l’attività di ristorazione casalinga che si vuole andare ad avviare.
  • Non si possono avviare altre attività ricettive come ad esempio un B&B.
  • Si deve essere in possesso di un’assicurazione che copra sia l’unità abitativa che i cuochi che vi lavorano.

Gli adempimenti fiscali

Altro aspetto importante che riguarda l’avvio dell’attività è quello degli adempimenti fiscali, doveri a cui dobbiamo ottemperare nel momento in cui si decide di aprire un Home Restaurant. Si tratta a livello legale di un’attività saltuaria d’impresa, quindi non soggetta a partita IVA se rimane all’interno dei limiti previsti dalla legge.

Il reddito derivante da questo tipo di attività va inserito in sede di dichiarazione dei redditi nel QUADRO RL DEL MODELLO UNICO. Entriamo nel dettaglio di questi aspetti per capire meglio quali siano i passaggi da seguire in merito agli adempimenti fiscali:

  • L’Homer, ovvero l’esercente dell’attività di Home Restaurant, è obbligato a rilasciare ai clienti una regolare ricevuta. In questo caso è detta documento sostitutivo di fattura per somministrazione. Qui l’esercente dovrà indicare le sue generalità con tanto di codice fiscale, le generalità della persona alla quale si intesta la fattura, il numero e il giorno di emissione della stessa. Inoltre, il numero dei pasti forniti e il totale della spesa. In fondo al documento sarà necessario indicare che la fattura è esente IVA perché il compenso deriva da un’attività occasionale d’impresa.
  • Le spese documentate che possono essere portate a detrazione sono quelle inerenti all’acquisto dei prodotti che vanno poi ad essere impiegati nell’attività di Home Restaurant. Ci riferiamo ad esempio a carne, pesce, formaggi, salumi, bevande e così via.
  • In sede di dichiarazione dei redditi abbiamo visto che si deve inserire il reddito soggetto a tassazione nel quadro RL modello UNICO. Precisamente andrà inserito dove sono indicati i redditi derivanti da attività occasionale commerciale.
  • Il reddito da tassare sarà la somma delle ricevute emesso meno quella delle spese documentate.

L’importanza di essere trovati

Abbiamo parlato in precedenza di piattaforme nelle quali essere inseriti, portali che saranno necessari quando la proposta di legge diverrà una normativa ufficiale. Tali piattaforme però, non sono importanti solo per essere a norma in futuro, ma rivestono una grossa importanza anche per la stessa attività.

Essendo l’Home Restaurant un’attività casalinga, quindi priva di un’insegna esterna e di una cartellonistica stradale che rimandi alla propria abitazione, è necessario fare in modo di essere trovati. Questo è possibile grazie al web e in particolare ai social media, che grazie alla loro rete di iscritti possono mettere in contatto le persone con qualsiasi azienda operi online. Dunque, anche per quanto riguarda l’Home Restaurant che trova nel social eating la sua linfa vitale, non può fare a meno di queste piattaforme. Quali sono quelle che al momento hanno un peso maggiore nella rete?

Le piattaforme per un Home Restaurant

Ecco quattro piattaforme utili ad un Home Restaurant appena nato:

  • Gnammo: è sicuramente tra le più note piattaforme che permettono di accedere al mondo della ristorazione culinaria a casa, il tutto attraverso l’adesione al portale dei membri della community. Gnammo mette a disposizione tre diverse opzioni per gli utenti: il social eating a casa di sconosciuti. Lo special dinner che riguarda la possibilità di conoscere mete turistiche attraverso i sapori della tavola e infine il social restaurant. Quest’ultimo che si pone come obiettivo quello di farci conoscere persone.
  • So Lunch: piattaforma che nasce per coloro che lavorano e non vogliono più fare la pausa pranzo con cibo portato da casa, oppure nei soliti locali vicino alla zona di lavoro. Grazie a So Lunch si ha l’opportunità sia di gustare un pranzo come se fossimo a casa anche quando si è lontani dalla stessa, sia di conoscere persone nuove.
  • People Cooks: portale dedicato a coloro che necessitano di mangiare fuori dalla propria abitazione ma che non vogliono spendere troppo. Parliamo ad esempio di studenti o lavoratori fuorisede, come anche semplici turisti. La piattaforma in questione prevede un tetto massimo di spesa pari a 6 euro.
  • VizEat: si tratta di una piattaforma molto ricca di opzioni, in quanto permette a coloro che entrano all’interno del portale di scegliere una destinazione specifica. Inoltre, si potranno sfogliare le pagine in cui sono inseriti tutti gli eventi in corso e infine, anche la possibilità di prenotare un tour gastronomico, una cena oppure un corso di cucina. Il sistema è molto semplice, coloro che prenotano un tavolo pagano l’importo chiesto dal proprietario dell’abitazione direttamente su VizEat. La piattaforma applica una commissione a carico degli ospiti pari al 15% di quanto pagato al proprietario. Quest’ultimo riceverà l’incasso via PayPal il giorno successivo all’evento.

Quanto si può guadagnare con un Home Restaurant?

A tale domanda rispondere è tanto interessante quanto complesso, e per fare chiarezza si devono dare due risposte diverse. Infatti, da una parte possiamo dire che prima di una vera e propria regolazione come si propone di fare la proposta di legge, non siamo in grado di dare una risposta precisa. Il guadagno varia a seconda di diversi aspetti, il prezzo che chiediamo per un pasto, quanti coperti si fanno al giorno e per quanti giorni si decide di mettere a disposizione la casa, quante spese si devono sostenere e così via. Possiamo però dare delle cifre generali, ovvero quello che in media si è registrato l’anno passato con questa tipologia di attività. Sulla base di questo, possiamo dire che il proprietario di casa può arrivare a guadagnare dai 150 ai 200 euro in una sola serata.



La seconda risposta riguarda gli adempimenti da sostenere al superare di una determinata soglia. È infatti noto che, se non si vuole andare incontro all’apertura di una partita IVA e alle spese obbligatorie riguardati il contributo INPS, si è comunque costretti a restare sotto ai 5.000 euro annui.

Quanto costa aprire questo tipo di attività?

Per quanto riguarda invece le spese da sostenere si entra in un tema decisamente delicato. Infatti, dobbiamo dire che sebbene si tratti di un’attività molto facile da eseguire, ci sono anche delle spese che in alcuni casi possono essere molto elevate. Se per quanto riguarda quelle legate all’acquisto delle materie prime si detrae l’importo dagli incassi, ci sono diversi costi da sostenere che non si possono recuperare, questo ovviamente perché si tratta di un’attività priva di partita iva. Ecco quali sono:

  • Costi per seguire i corsi necessari all’idoneità per l’apertura dell’Home Restaurant.
  • Assicurazioni obbligatorie che coprano la casa, chi lavora all’interno del ristorante casalingo e gli ospiti che si trovano all’interno dell’abitazione.
  • Adeguamento della casa secondo le condizioni richieste dalla regolamentazione per essere idonei all’apertura di un Home Restaurant.
  • Spese per le utenze che si vanno ad utilizzare per la gestione dell’attività, quali luce, acqua e gas.

Cosa significa aprire un Home Restaurant per un novizio

Quando si è privi di una vera esperienza nel campo della ristorazione, cosa può significare per un aspirante chef aprire un Home Restaurant senza mai aver gestito un ristorante in precedenza? Si tratta di una scelta che può avere senza dubbio dei vantaggi, specialmente all’inizio della propria carriera. In alcuni casi è possibile che non si abbiano ancora i mezzi per aprire un proprio ristorante, oppure siamo molto ambiziosi ma non troviamo locali di prestigio in cui farsi assumere.

Con il ristorante casalingo si avrà la possibilità di crescere nella conoscenza dei trucchi del mestiere, di sperimentare, di conoscere il mercato e cosa vuole la gente. Insomma, fare una sorta di ricerca di marketing privata e allo stesso tempo realizzare il sogno di essere lui a cucinare per gli altri. Attraverso il social eating si ha anche l’occasione di farsi conoscere e farsi un nome, in questo modo attireremo l’attenzione di locali prestigiosi e se lo desideriamo potremo accettare un impiego in uno di questi.

Il profilo tipo dell’Homer

Entriamo adesso in una sfera che possiamo senza dubbio definire quella delle curiosità riguardanti l’attività di Home Restaurant. In particolare, vogliamo andare ad osservare quale sia il profilo tipo dell’Homer di oggi. Nello specifico, se a fare questo tipo di attività sono più le donne, le casalinghe e così via. Ecco il risultato di questa interessante ricerca:

  • Sesso: al momento sono le donne a detenere la maggioranza con il 53% contro il 47% degli uomini.
  • Anni di età: al momento le persone che svolgono l’attività di Home Restaurant hanno per il 54% un range di età che va dai 46 ai 65 anni, il 40% ha un range di età che va dai 26 ai 45 anni. Nelle ultime posizioni il 5% è rappresentato dagli over 65 e solo il 2% è quello che riguarda persone dai 18 ai 25 anni.
  • Impiego: sebbene molti potrebbero pensare che sia il lavoro ad hoc per chi si ritrova disoccupato o alla ricerca del primo impiego, si pensi che solo l’8% degli attuali titolari di Home Restaurant viene da queste categorie. Il 40% è rappresentato da persone che hanno già avuto in passato un’attività legata alla ristorazione. Questo aspetto ci dice molto, ovvero che il ristorante casalingo è un’attività nella quale non ci possiamo improvvisare cuochi. Per lanciarsi in un’avventura come questa, è necessario avere delle basi e una conoscenza quindi minima di cosa sia la cucina e il mondo della ristorazione.

Possiamo quindi riassumere quanto osservato dicendo che, ad oggi, il profilo tipo di un Homer sia una donna tra i 46 e i 65 anni che abbia già lavorato durante la vita nel mondo della ristorazione.

I segreti per un Home Restaurant funzionale

Quali possono essere i segreti per avviare un’attività di Home Restaurant destinata al successo? Diciamo subito che non esistono filtri magici o soluzioni definitive, ma ci sono delle linee guida da seguire che possono essere un valido aiuto nello sviluppo della propria attività. Ecco quali sono:

  • Offrire un menù che sia troppo esiguo ma nemmeno troppo ampio, si rischia di mettere in casa dei prodotti che non si utilizzano e che alla fine si dovranno gettare. La buona scelta è quella di dare una certa varietà di prodotti tipici della zona, che sono solitamente quello che la gente cerca in un Home Restaurant.
  • Inserirsi nelle piattaforme più note è un altro passo importante, come quello di essere sempre aggiornati sul portale. E’ importante non lasciare mai scritte cose che poi le persone non trovano quando vengono a casa. Un elemento fondamentale per le persone è trovare esattamente quello che leggono sul portale.
  • Cordialità e ospitalità sono elementi essenziali, se le persone prediligono il nostro ristorante casalingo al posto di un locale classico un motivo ci sarà. Ciò accade perché oltre alla tradizione culinaria vogliono un posto dove sentirsi a casa. Dunque, questo è quello che dobbiamo fare, aiutare il cliente a sentirsi come a casa propria.

Conclusioni

In conclusione, possiamo dire che l’Home Restaurant non è solo un’attività a scopo di guadagno, ma è decisamente qualcosa che va oltre questo mero concetto. Fare questo lavoro significa essere persone che socializzano, che mettono a disposizione sé stessi e le tradizioni della propria terra. Avere un ristorante casalingo significa creare un ambiente familiare dove condividere tutto ciò che abbiamo, dal cibo alle proprie esperienze. In un mondo dove oramai i social media dominano la scena, si ha l’occasione attraverso essi di abbattere quelle barriere che ci sono oggi tra le persone e uno schermo del pc o il proprio telefonino. Grazie all’attività di Home Restaurant si tornerà a parlare e a socializzare come si faceva una volta, ovvero guardandosi negli occhi.

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2 commenti

  1. Ciao, io sarei interessato ad aprire un home restaurant a Roma. Ho una casa grande ed un attico con vista mozzafiato su Roma… La mia paura nel trasformare la mia casa in home restaurant riguarda soprattutto la sicurezza (intendo quella mia, della mia famiglia e quella della mia casa). Un’attività commerciale su strada è molto più sicura da questo punto di vista (se succede qualcosa gli altri avventori o semplicemente dei passanti possono dare l’allarme o intervenire).. In un home restaurant come posso essere tutelato? Esempio stupido: se uno dei miei ospiti mi chiede di andare al bagno e poi sparisce qualcosa (ho molti beni di valore)? Esiste qualche strategia o qualche tecnica per tutelarsi da questo punto di vista?

    • Buongiorno Mirko, innanzitutto grazie per il tuo commento e la tua domanda lecita e tra le altre cose molto interessante. Quando si opera in qualsiasi settore la tutela è importante, sia per gli altri che per sé stessi. Come si evince dal testo che ho scritto, quando si vuole aprire un Home Restaurant, sebbene le norme non siano ancora del tutto chiare, lo stesso non si può dire dell’aspetto assicurativo. Infatti, per poter operare in questo campo sarà necessario sottoscrivere almeno due diverse tipologie di assicurazione, una a tutela della clientela che viene a mangiare nella propria casa, e una a tutela della stessa per eventuali danni (nei quali rientrano anche i furti). E’ propabile che con l’arrivo di una legge definitiva e ufficiale si possa avere una sola assicurazione che contempli entrambe le cose, ma al momento la duplice polizza è l’unico sistema a disposizione per essere tutelato a 360 gradi.

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