Il Pay Per Click (PPC) è una sorta di dannazione per molti. Per chi pensa di guadagnare dalla diffusione dei propri contenuti, innanzi tutto, una categoria di persone spesso delusa dal ritorno economico dei propri sforzi creativi.
Ma anche per le aziende, che puntano su questo strumento di advertise per calamitare nuovi utenti, con risultati che però molte volte non sono pari alle aspettative di partenza.
Se il mercato è dominato da due giganti come Facebook Ads e Google Ads, va però sottolineato come nel corso del tempo in molti abbiano provato ad inserirsi nel settore, con risultati troppo spesso deludenti.
Ora ci prova Pinterest Ads, il servizio approntato dal social media sorto nel 2010. Andiamo dunque a vedere di cosa si tratti, partendo proprio dalla storia di Pinterest.
Indice dei Contenuti
Cos’è Pinterest
Pinterest è un social network nato nel 2010 e che da quel momento ha iniziato una lenta, ma costante crescita. Attualmente vanta più di 250 milioni di utenti, disseminati in ogni angolo del globo. Un numero che continua a crescere, attestandone la bonta.Tra i quali anche un notevole numero di italiani, stimati tra i 5 e gli 8 milioni, in mancanza di dati ufficiali da parte dell’azienda.
Anche Pinterest, naturalmente, si basa sul principio della condivisione, che è del resto il fulcro in ambito social. In particolare di foto video e immagini, contenuti che possono essere raccolti dai vari utenti nelle proprie bacheche personali tramite i cosiddetti “Pin”.
I pinners, come vengono indicati coloro che usano questo strumento, appendono l’immagine che li ha colpiti in una bacheca di sughero, ovvero autentici cataloghi divisi per argomento. Tutto, in pratica, ruota intorno alle bacheche create, che saranno oggetto di condivisione e ricerca da parte degli utenti.
Un social ideale per il Made in Italy
Quali sono i temi che interessano maggiormente i pinners? Tra di essi spiccano settori come moda, bellezza e cibo, oltre a design, viaggi e tecnologia.
A qualcuno, già sarà scattato un vero e proprio campanello nella testa. Si tratta infatti di temi in cui da sempre il Made in Italy esercita grande forza di attrazione. E proprio questo, in fondo, spiegherebbe perché siano molti, in effetti, gli utenti italiani di Pinterest.
Per chi abbia una azienda operante in uno dei settori che abbiamo ricordato, proprio Pinterest può rivelarsi la via più proficua per assicurarsi la possibilità di entrare in contatto con una platea molto ricettiva. La quale potrebbe essere interessata ad acquistare prodotti di qualità, magari senza badare eccessivamente al prezzo. Resta però il problema di riuscire a raggiungerli e, per farlo, occorre mettere in campo una strategia idonea.
Chi sono gli utenti di Pinterest?
Il punto di partenza di questa strategia, non può che essere una analisi degli utenti di Pinterest, ovvero i pinners, per cercare di capirne la reale disponibilità alla propria proposta.
In base a recenti studi, gli utenti del social sono molto propensi all’acquisto: il 55% di essi utilizza in effetti proprio Pinterest ravvisandone lo strumento ideale per acquistare prodotti di qualità. Un dato che sembra accomunare soprattutto gli utenti collocati negli Stati Uniti.
Va poi sottolineato come l’87% dichiara di aver acquistato prodotti con cui è entrato in contatto sul social e che prima non conoscevano. Mentre ammonta al 93% il dato relativo a chi abbia intenzione di farlo.
Un altro dato da tenere in grande considerazione è quello relativo al fatto che il 68% delle donne statunitensi di età compresa tra i 25 e i 54 anni usa Pinterest.
Gli utenti di Pinterest, poi, sono spesso persone connotate da una notevole capacità reddituale. Persone che hanno di conseguenza una forte propensione all’acquisto. Secondo uno studio condotto da eMarketer, soltanto Facebook riesce a superare Pinterest in termini di influenza sulle decisioni riguardanti gli acquisti da parte degli utenti social statunitensi.
Si tratta in effetti di una serie di dati che sembrano dimostrare la reale utilità di un social come Pinterest per tutti coloro i quali abbiano come obiettivo un allargamento del proprio giro di affari.
Il lancio di Pinterest Ads
Questi dati fanno largamente comprendere perché Pinterest abbia deciso di varare il suo programma Pay Per Click all’inizio del 2019, lanciandolo il 7 marzo. Nell’ambito del quale sono stati predisposti Pin sponsorizzati attualmente disponibili negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Australia, Canada, Francia, Irlanda, Nuova Zelanda, Germania, Austria, Spagna e Italia.
Secondo i dati trapelati sin qui, la pubblicità in Pinterest Ads permetterebbe di ottenere una media del 20% di clic in più rispetto al dato relativo ai soli contenuti organici. I Pin sponsorizzati sono immediatamente identificabili grazie alla parola “Sponsorizzato” che appare sotto di essi, in cui viene evidenziato anche il nome dell’azienda che ha sponsorizzato il contenuto.
Non c’è da stupirsi, quindi, che Pinterest Ads sia considerato un grimaldello non indifferente verso il successo della propria azienda e abbia destato notevole interesse nel mondo delle imprese.
Come aprire un account aziendale su Pinterest
Chiariti i motivi per i quali sarebbe il caso di prendere in considerazione Pinterest Ads, si può quindi passare alla fase successiva, ovvero all’inaugurazione di un proprio account sul social. Un account che deve essere chiaramente rivolto alle aziende.
Quindi la strada giusta è rappresentata da Pinterest for Business.
Per farlo sono necessari i seguenti passaggi:
- occorre navigare alla pagina di Pinterest for Business e cliccare su “Iscriviti”;
- inserire il proprio indirizzo di posta elettronica sul modulo che compare e scegliere la password;
- leggere i termini di servizio e le norme sulla privacy, per poi cliccare su “Crea account”.
A questo punto l’account è stato creato, ma occorre provvedere a modificare il profilo in modo da far diventare più accattivante il proprio brand. Per farlo occorre cliccare sul simbolo recante tre puntini posizionato sulla parte alta, a destra e su “Modifica impostazioni”. A questo punto si deve procedere scendendo sino alla sezione del profilo e caricare una foto (le dimensioni consigliate sono 165 x 165 pixel), riempire le voci della sezione “Informazioni” e aggiungere il riferimento territoriale relativo alla propria attività. Introdotti i dati richiesti, bisogna cliccare su “Salva impostazioni”.
Infine, occorre verificare il proprio sito web. Per farlo, il procedimento è il seguente:
- dalla sezione dedicata alle impostazioni, bisogna scorrere in basso, individuando la voce “Profilo”, per poi cliccare su “Conferma sito web”;
- procedere al drag & drop del codice HTML che viene fornito nella home page del proprio sito;
- cliccare su “Fine”.
Qual è l’utilità di questa operazione? In pratica essa permette di vedere ciò che viene salvato come Pin dagli utenti sul sito, aggiungendo il proprio logo a tutti quelli che siano salvati all’uopo. La conferma del sito web, inoltre, permette ai Pin elaborati di essere visualizzati nei risultati di ricerca in una posizione più favorevole.
Come iniziare a dare vita ad una campagna
Ora che abbiamo il nostro account aziendale, si può iniziare a pensare a come deve essere strutturata la nostra campagna promozionale con Pinterest Ads.
Il punto di partenza è quello consistente nel capire che vanno presi in considerazione tre livelli per strutturare una strategia in grado di condurre in porto l’impresa:
- Campagna, in cui si deve stabilire l’obiettivo dell’offerta, ovvero il traffico, le conversioni e altro;
- Gruppo di annunci, nel quale si deve pianificare il budget, il pubblico cui essi devono essere destinati e la durata della campagna;
- Pin promossi, ovvero quello che gli utenti visualizzeranno.
Scegliere l’obiettivo della campagna
A questo punto, si può passare al passo successivo, ovvero all’individuazione dell’obiettivo della campagna. Quelli disponibili sono in pratica quattro:
- ottenere traffico per il proprio sito web, guadagnando lead di elevata qualità e inviando verso di esso Pinner, pagando per per ogni clic che venga ricevuto;
- aumentare la conoscenza del proprio brand, ottenendo una esposizione non solo verso la clientela già detenuta, ma anche in direzione di quella potenziale. In questo caso si pagherà per ogni mille impressions collezionate;
- aumentare le installazioni per la propria app. La promozione di download di app può avvenire pagando per la sua installazione o per il clic ottenuto;
- accrescere il proprio appeal presso gli utenti ricorrendo a contenuti video, perfetti in tal senso. Anche in questo caso il pagamento avviene ogni 1000 impressions.
La scelta del budget
Altro passo importante è naturalmente quello relativo alla scelta del budget, ovvero di quanto si intende investire in una campagna promozionale di questo tipo. Naturalmente la spesa deve essere commisurata all’obiettivo che si intende raggiungere e va considerata alla stregua di un vero e proprio investimento.
Considerato che si tratta di un primo passo, il nostro consiglio è di iniziare con una campagna abbastanza limitata proprio al fine di riuscire a capire l’eventuale ritorno assicurato da Pinterest Ads. Una volta che si saranno afferrate meglio le potenizlaità del programma, si potrà magari pensare a intensificare lo sforzo economico.
Il successivo step è quello relativo alla data in cui si intende lanciare la propria campagna. Naturalmente si può anche scegliere la data entro la quale dovrà essere terminata, una opzione che comunque è consigliabile esclusivamente per le campagne stagionali.
A questo punto si può provvedere a selezionare il budget complessivo, nel caso in cui lo si intenda ripartire all’interno delle date selezionate e anche adeguarlo automaticamente in base all’importo restante. Oppure si può optare per un budget giornaliero, nel caso in si intenda stabilire un importo specifico da spendere ogni giorno.
La scelta del pubblico di destinazione
Naturalmente, oltre al budget da impiegare nella campagna promozionale è importante individuare il Targeting, ovvero la platea cui gli annunci sono rivolti. In tal modo è possibile raggiungere un gruppo specifico di persone mixando le informazioni relative ai clienti e quelle che riguardano le persone che utilizzano Pinterest.
In pratica è possibile creare quattro tipi di pubblico:
– elenchi di clienti;
– persone le quali hanno effettuato in precedenza delle visite al proprio sito;
– quelle che hanno dato vita ad una interazione con i propri Pin su Pinterest;
– le persone simili a un elenco di pubblico già esistente e di cui si conosce il comportamento in quanto analogo a quello di cui già si dispone.
Come si crea un pubblico?
Altro passo fondamentale è naturalmente rappresentato dalla scelta del proprio pubblico, che deve essere assolutamente mirata, in modo da ottimizzare le proprie risorse e il budget che si è deciso di impiegare. La procedura per creare la propria platea è la seguente:
- fare clic sulla sezione “Annunci” sulla parte alta del proprio account e selezionare “Pubblico”;
- selezionare “Crea pubblico”;
- optare per la voce desiderata e cliccare su “Successivo”;
- seguire le indicazioni e fai clic su “Crea”.
Quali possono essere le tipologie di targeting?
Come è facilmente intuibile, il targeting è lo strumento che può indirizzare l’inserzionista facendo in modo da contattare gli utenti di Pinterest che potrebbero essere maggiormente interessati ai propri annunci. Esistono varie tipologie di targeting e se ne può scegliere una soltanto, oppure mixare quelle che interessano se si pensa che in tal modo il risultato finale potrà essere più performante.
I tipi principali sono:
- Targeting di pubblico, il quale va a sfruttare le notizie sui clienti di cui già si dispone mettendole in relazione coi dati forniti da Pinterest sui loro comportamenti. Ad esempio è possibile indirizzare i propri annunci verso le persone che hanno già dato vita a transazioni sul proprio sito, o le quali abbiano in una epoca recente dato vita ad una interazione con i propri contenuti di Pinterest;
- Targeting per parole chiave, che consente di rivolgersi alle persone le quali stanno cercando informazioni su argomenti specifici. Il caso classico è quello di un produttore di vini che decida di proporsi alle persone che hanno effettuato ricerche relative a prodotti enogastronomici del Made in Italy;
- Targeting per interessi, il quale prevede il raggiungimento degli utenti basandosi sul tipo di bacheche create, sui Pin con i quali abbiano interagito nel passato, sui loro interessi o sulle preferenze esplicitate. In questo caso, ad esempio, un bed & breakfast di Roma o Firenze può scegliere di far visionare i suoi annunci alle persone intenzionate ad effettuare una vacanza in una città d’arte dislocata lungo la penisola;
- Targeting di espansione, ovvero i suggerimenti automatici che hanno luogo una volta che si iniziano a declinare le parole chiave e le preferenze e tali da andare a riflettere i contenuti della propria inserzione e la platea di riferimento;
- Targeting demografico, grazie al quale è possibile fare in modo da concentrare il proprio raggio d’azione su un territorio o un idioma specifico, su un pubblico di genere (sia esso maschile o femminile) o su altre specifiche indicazioni, tutte funzionali al proprio sito;
- Targeting per posizionamento, il quale permette di decidere la pubblicazione degli annunci nei risultati di ricerca (Cerca), nel feed degli utenti (Sfoglia) oppure in entrambi.
Come funzionano i Pin sponsorizzati?
Nel sistema ideato da Pinterest, un ruolo assolutamente determinate è quello ricoperto dai cosiddetti Pin sponsorizzati. Come funzionano?
In pratica essi sono al centro di un sistema di aste, come avviene del resto per la maggior parte dei sistemi fondati sul pay-per-click. Ciò vuol dire che gli inserzionisti provvedono a selezionare un Pin sponsorizzato, scelgono un obiettivo da conseguire e inseriscono i criteri di targeting su cui intendono fare leva.
I Pin sponsorizzati possono funzionare in due modi diversi:
- gli annunci possono essere mostrati agli utenti i quali stanno navigando su Pinterest, in particolare quelli che il social indica come potenzialmente interessati al prodotto proposto, in quanto stanno navigando all’interno di categorie affini, proprio in considerazione di comportamenti palesati in precedenza, ad esempio salvando determinati Pin;
- oppure possono comparire nei risultati di ricerca di utenti i quali stiano appunto cercando un prodotto come quello offerto.
La scelta del Pin da sponsorizzare
A questo punto occorre naturalmente scegliere quali siano i Pin da promuovere. La scelta dovrebbe senz’altro ricadere su quelli che stanno riscuotendo il maggior gradimento, con il logico obiettivo di riuscire a raggiungere il maggior numero di persone possibile.
Per poter capire quali siano le persone che si mostrano più ricettive, occorre utilizzare dati analitici. Naturalmente si devono utilizzare soltanto contenuti che rientrino nella propria esclusiva proprietà. Inoltre occorre ricordare che ogni Pin deve contenere un link in grado di indirizzare verso un determinato sito web. Infine si consiglia di dare un nome ben preciso al proprio Pin, il quale potrà renderlo più facilmente rintracciabile ove lo si intenda modificare in un eventuale futuro.
Anche l’URL di destinazione deve essere attentamente controllato. Si tratta infatti del sito in cui si vuole che vengano indirizzate le persone le quali abbiano provveduto a cliccarci sopra.
A questo punto non resta che ricontrollare con attenzione il tutto e, una volta appurato che sia tutto a posto, pubblicare l’annuncio cliccando su “Lancia”.
Va però precisato che, per poter essere pubblicato, un Pin deve essere idoneo. Al fine di rispondere a questo requisito, non deve essere salvato in bacheche riservate, avere un URL di destinazione abbreviato e non includere immagini o video di terze parti.
Come monitorare la propria campagna
Naturalmente una parte fondamentale in tutto questo genere di operazione è il controllo dei risultati che si stanno effettivamente conseguendo. Proprio dal loro esame si possono ricavare preziose informazioni non solo per la campagna in atto, ma anche per quelle che si intendano varare nel futuro.
Per poter monitorare come sta andando la propria campagna, occorre fare clic su Analytics dalla dashboard di Pinterest Ads Manager.
A questo punto sarà in via preliminare mostrato un riepilogo di tutte le campagne e delle relative metriche chiave, in cui verranno inclusi i clic totalizzati o le impressions, il tasso di coinvolgimento o CTR collezionato, l’eCPM medio (si tratta del costo per impression guadagnato e non guadagnato) e l’eCPC (ovvero il costo per clic effettivo) e la spesa totale. Per poter riuscire a capire meglio come stia procedendo una determinata campagna, basta selezionarne una specifica.
La configurazione dei dati di fatturazione
Nel caso sia la prima volta che si ricorre a Pinterest Ads, sarà necessario configurare i dati di fatturazione. In tal senso occorre ricordare che vengono accettate esclusivamente le carte di credito di alcuni paesi specifici.
I dati necessari possono essere oggetto di inserimento o modifica in ogni momento lo si voglia. L’iter è molto semplice: basta infatti fare clic sulla propria foto profilo posizionata sulla parte alta del monitor, a destra nella pagina che permette di gestire gli annunci e optare per “Fatturazione”.
A quel punto si potrà:
- apportare le modifiche desiderate ai propri dati di fatturazione;
- monitorare o modificare il metodo di pagamento in base alle proprie preferenze;
- controllare l’eventuale addebito di importi, a quali campagne essi facciano riferimento e quale sia il metodo di pagamento vigente.
I consigli per dare vita ad una campagna effettivamente performante
Ora che abbiamo visto come funziona Pinterest Ads da un punto di vista procedurale, non ci resta che cercare di capire quali siano gli accorgimenti da prendere per riuscire a dare vita ad una campagna in grado di assicurarci i risultati che ci siamo proposti sin dall’inizio.
Per farlo si possono seguire i consigli di chi abbia utilizzato questo genere di campagne. Tali consigli, estremamente preziosi, sono i seguenti:
- occorre dare vita a contenuti di rilievo. Il punto di partenza, in questo caso, è rappresentato naturalmente dalla qualità delle immagini. Le quali possono anche essere semplici, ma al contempo indurre in suggestione la controparte, in modo da avere un impatto deciso e non scivolare via inosservate. Al riguardo occorre ricordare che l’80% dei pinner utilizza questo social su dispositivi mobili. Proprio per questo motivo sarebbe consigliabile utilizzare immagini verticali provviste di una elevata risoluzione in modo da consegnare un posto privilegiato ai propri Pin. Inoltre occorre soddisfare le specifiche di Pinterest, poiche in caso contrario il proprio Pin potrebbe non assumere una sembianza idonea, ad esempio venendo troncato oppure distorto;
- occorre riuscire subito a dare un’idea di ciò che si intende comunicare, senza perdersi in eccessivi fronzoli. Occorre ricordare che nelle descrizioni dopo i primi 60 caratteri il feed potrebbe non essere in grado di visualizzare il resto, mentre nel caso dei video i primi secondi sono cruciali;
- occorre includere il proprio marchio nel gancio. Le ricerche condotte su Pinterest Ads dimostrano che i Pin con un marchio in bella vista nella prima riga della descrizione sono in grado di attirare un livello di attenzione doppio rispetto agli altri;
- bisogna dare vita a spiegazioni in grado di entrare nel dettaglio, in particolare di quelli realmente decisivi, facendo in modo che la descrizione sia in grado di far capire agli utenti cosa potrebbero realmente ottenere cliccando sui contenuti collegati ad un determinato sito e includendo le keyword più rilevanti;
- i Pin devono riuscire a mostrare una reale interazione con il prodotto proposto, chi lo fa si ricava il 67% di probabilità in più di riuscire a calamitare l’attenzione degli utenti rispetto a chi invece sottovaluta questa necessità;
- lo storytelling è molto importante, chi ha la capacità di raccontare una storia in un video ha il 29% di possibilità in più di attirare l’attenzione degli utenti;
- altra modalità molto gettonata nel caso dei video è rappresentata dalle guide che spiegano passo dopo passo come fare una determinata cosa;
- è meglio utilizzare Pin dettagliati, indicati come Rich Pin, in particolare quelli che recano direttamente i prezzi dei prodotti presentati i quali, secondo rilevazioni effettuate da Pinterest, sono in grado di realizzare un 28% in più di vendite rispetto agli altri;
- l’interazione è molto importante, non bisogna dare vita ad un sistema chiuso in sè stesso, ma collegato ad altri mondi, ad esempio seguendo le bacheche o gli account di marchi rilevanti del proprio settore coi quali non si sia in competizione, salvare i Pin relativi alla propria nicchia e dare luogo ad un rapporto realmente attivo.
Quali sono pro e contro di Pinterest Ads
Prima di decidere se sia il caso di adottare Pinterest Ads o di passare ad altra soluzione, occorre naturalmente andare a soppesarne eventuali pro e contro, soprattutto rapportandoli a ciò che sono in grado di offrire i prodotti con cui Pinterest Ads intende competere.
Sul primo piatto della bilancia occorre sicuramente elencare:
- una interfaccia abbastanza simile a quella che caratterizza Facebook Ads, una cosa la quale può facilitare non poco chi già utilizza il Business Manager di Facebook e sia alla ricerca di alternative o integrazioni;
- la possibilità di selezionare parole chiave in modo da agevolare il compito di ricerca del proprio pubblico, impossibile su Google;
- Editor massivo delle Ads;
- Aumento della reach organica su Pin sponsorizzati;
- una minore concorrenza rispetto a quella che occorre fronteggiare su Facebook e Google.
Sul piatto dei contro occorre invece valutare:
- un bacino di utenti inferiore, in maniera molto sensibile, sia Facebook che a Google;
- il fatto di prestarsi in maniera ottimale per alcune ben precise categorie (food, abbigliamento, beauty, design), ma non per altre;
- una piattaforma Ads e strumenti social nuovi, i quali si dimostrano ancora da perfezionare per riuscire a dare risultati effettivamente di rilievo.
Il confronto con Facebook Ads e Google Ads quindi sembra ancora complicato da affrontare, anche se Pinterest Ads è uno strumento relativamente nuovo e quindi ancora in una fase di crescita.
Conclusioni
Pinterest Ads è un prodotto relativamente nuovo che si propone di fare concorrenza a Facebook Ads e Google Ads, veri e propri giganti nel settore. Per chi ormai da tempo cerca soluzioni alternative in grado di dare vita a campagne Pay per Click effettivamente performanti può essere una strada praticabile, sapendo però che ci sono limiti coi quali fare i conti.
A partire naturalmente da una potenziale platea che è effettivamente minore rispetto a quella assicurata da Facebook e Google, pur essendo ormai attestata su numero di assoluto rilievo. Pinterest può infatti mettere a disposizione i 250 milioni di utenti che lo hanno adottato in ogni parte del globo, un numero non solo cospicuo, ma anche in costante aumento.
Per poter dare effettivi risultati, però, Pinterest Ads deve essere conosciuto e sfruttato nei suoi effettivi punti di forza, sapendo che può aiutare a conseguire risultati soprattutto ove lo si utilizzi per determinati settori. Tenendo in considerazione, però, anche i difetti che lo stanno zavorrando in questa fase iniziale.
Tra questi settori ce ne sono alcuni presidiati in maniera ottimale dai brand italiani. Stiamo parlando del food, della moda e del design, in particolare. Proprio per questo Pinterest Ads si propone e viene indicato da molti come uno strumento ottimale per il Made in Italy.
Chi propone di sfruttare questo nuovo canale pubblicitario dovrebbe tenere presente tutti questi dati e, in particolare, capire se sia il caso di adottarlo oppure far convergere le proprie attenzioni su prodotti diversi e più adatti alle proprie esigenze.